domenica 29 luglio 2012

Salute o Lavoro? Se si deve scegliere siamo alla barbarie

A Taranto sta andando in scena tutto il penoso ritardo, tutto il colpevole arretramento di civiltà di cui in questo momento storico è vittima il nostro Paese. Chi non è mai stato nella città dei due mari, la vera culla della Magna Grecia, non sa cosa significhi vivere con l'ILVA. Lo stesso colore della città, la polvere sempiterna che sporca i bucati appena fatti, che arrugginisce i muri, le case, gli arredi urbani. La melma scura sul fondo del mare, il veleno nel latte delle capre e delle pecore, la diossina nelle cozze. Taranto muore da decenni ai fumi e alle polveri sottili del gigante siderurgico e non solo.

Nel 1961, cinquantuno anni fa, fu fatta una scelta sbagliata che però allora sembrò la migliore per un territorio che produceva soprattutto emigranti. Nessuno sembrò ipotizzare uno sviluppo legato all'agricoltura, alla pastorizia, all'artigianato, al turismo. Il futuro, in Italia come nell'Inghilterra o nella Germania del cdpoguerra, sembrava possibile solo con il calore infernale degli altiforni.

Fino a quel momento Taranto era stata soprattutto la città della Marina Militare, dove innumeri italiani di sesso maschile, da ogni regione, erano andati a fare i ventiquattro mesi di naia del tempo. Periodicamente si riempiva di "turisti" che in realtà erano i genitori e i fratelli dei marinai che prestavano giuramento. Fra i due mari, unica città italiana, giocava il suo destino fra la terra fertilissima e le acque azzurre e poco profonde dove da oltre un secolo si praticava l'allevamento dei mitili.

Fu una scelta profondamente sbagliata, come le cattedrali nel deserto della Calabria o le raffinerie della Sicilia. Il territorio fu devastato senza troppe remore: a parte gli oltre ventimila olivi sradicati, furono ridotte in polvere decine di masserie e case rurali, molte delle quali oggi riceverebbero tutela ambientale e archeologica.

L'arsenale del porto, che era stata l'unica "industria" della città, iniziò a morire ma i giovani trovarono lavoro, abbandonarono l'agricoltura e divennero "quelli dell'Italsider". Iniziò così l'inquinamento che ha ucciso migliaia di persone di tumore. Per decenni non si è fatto nulla, nemmeno dopo che ormai era chiaro a tutti quale fosse la situazione.
Oggi, si grida contro una magistratura che in ogni caso è l'unica che non può in nessun caso fare finta di nulla.  E se si parla di chiusura definitiva o di riconversione, ci si scopre improvvisamente operaisti e si grida "in difesa del posto di lavoro".
Ma non si può scegliere fra salute e lavoro. sono due diritti garantiti dalla Costituzione, con eguale forza, con identica sacralità. Se Salute e Lavoro diventano due opzioni che si escludono a vicenda, vuol dire che siamo tornati a uno stadio di semi barbarie.
La veritù è che si sono persi decenni prima che si cominciasse a pretendere dall'ILVA, ora di proprietà totalmente privata, di contenere le emissioni pericolose. Come nel caso dell'amianto, con le sue oltre tremila vittime in tutta Italia, siamo di fronte a produzioni pericolose. Le alternative sono: bonifica vera o chiusura.

Se si sciopera contro un provvedimento di sequestro che non poteva non arrivare, non si sta difendeno il lavoro. Si sta difendendo il diritto a uccidere di un'azienda privata, che a lungo è stata pubblica. E che oggi sia così difficile capirlo, così duro da accettare e così facilmente strumentalizzabile da chiunque voglia farsi una verginità elettorale davanti a undicimila persone che potrebbero perdere il lavoro (e il diritto a morire di tumore), la dice lunga su quanto oggisiano in affanno e in crisi di lucidità anche istanze fondamentali per la vita di un paese come i sindacati.

Canonico sindaco di Bari? "Con qualsiasi coalizione". E il Pd che ne pensa?

Ormai ha mollato gli ormeggi e non lesina dichiarazioni: Nicola Canonico è pronto a candidarsi sindaco di Bari "per qualsiasi coalizione". Sinora ha raccolto l'adesione di Luigi Cipriani, il leader del Movimento Indipendente Libertà, che alle penultime amministrative era stato come riassorbito dalla Lista di Simeone Di Cagno Abbrescia. 
Nicola Canonico
Fallita quell'alleanza, ecco che Cipriani è pronto a dar i suoi duemila voti e spiccioli. Al rampante Canonico. Ma chi è Canonico?
Lui è un imprenditore. Viene da uno dei dormitori dell’area metropolitana barese, Palo del Colle, e non gli si riconoscono particolari meriti e capacità oltre quella di sapersi muovere, e come, nelle acque elettorali. Inutile chiedersi il suo “percorso ideologico” o “profilo ideale”. Franza o Spagna, basta che se magna rende al massimo l’idea, come per il suo inseparabile sodale “politico” Giacomo Olivieri, attuale presidente della Multiservizi Bari (e ci torneremo) che ha in armadio più casacche di un fantino sardo.
Lui è sostanzialmente un serbatoio di voti: alle ultime regionali ne ha presi quasi 17 mila, il più votato fra i i piddini, fra i più suffragati in assoluto. In questo è un vero professionista, certo deve essere l’unica ragione per cui lo ha imbarcato l’infelicissimo PD pugliese. E lui era convinto che, grazie ai suoi voti, poi Vendola lo nominasse assessore. Ma almeno a questa castroneria, che pure il PD aveva ventilato, il governatore è riuscito a dire no.
E mal gliene incolse, al PD. Perché immediatamente Canonico si è fatto il gruppo suo “moderati e popolari” (ovviamente) un nome buono per tutte le stagioni e tutti i palati. E’ dal 2010 che medita vendetta e sembra che il momento sia giunto.
Ma come fa un imprenditore a prendere tanti voti, pur non avendo nessun carisma, nessuna cultura, nessuna vera propensione al bene comune se non quella spacciata per tale ma che coincide perfettamente con il bene proprio? Gestendo il lavoro altrui, oggi bene prezioso e raro.
E qui arriva la Multiservizi, che per anni Canonico ha controllato per mezzo di suo zio che era nel Consiglio di Amministrazione presieduto da un altro collezionista di casacche, Vito Ferrara. Moltissimi dipendenti della Multiservizi provenivano da Palo del Colle, guarda caso, assunti a tempo e a rotazione, nonostante la presenza di una società per il lavoro interinale (poi sostituita, dopo le inchieste giornalistiche e giudiziarie che hanno azzerato il CDA, inducendo Michele Emiliano a tentare un po’ di pulizia).
Certo, nessuno potrà mai provare il voto di scambio (io ti faccio lavorare e tu e la tua settima generazione votate per me), ma la correlazione biunivoca fra Canonico e la Multiservizi è stata, a lungo, nei fatti. Come è ancora nei fatti la presenza diretta e indiretta di alcuni clan malavitosi Baresi, altri grandi esperti di come si gestiscono al meglio i pacchetti di voti.
La bufera di due anni fa sulla Multiservizi (nella quale chi ci lavora giura che non è cambiato niente) ha tolto questo giocattolino dalle mani di Canonico solo per pochi mesi. Adesso che a presiederlo c’è il suo Gargamella, Giacomo Olivieri, San Nicola da Palo è tornato a poter controllare direttamente dalla tolda la sua preziosa navicella elettorale.
Un improvvido regalo di Michele Emiliano, questa presidenza, una beffa per chi ha ricevuto pesanti minacce mentre istruiva l’inchiesta giornalistica che ha scoperchiato la pentola maleodorante di quasi dieci anni di gestione fuori controllo pubblico e con le infiltrazioni insopportabili dei boss cittadini.
Per cui adesso minaccia: voglio andare a Montecitorio e se non mi ci mandate, mi candido a sindaco di Bari e con i miei voti vi faccio vedere io. Qualsiasi partito serio lo prenderebbe a fischi e pernacchie. Ma il Pd pugliese non è un partito serio. Lo sanno bene tutti i Canonico della terra. Per cui nessuno, se non il cittadino/elettore avvertito, potrà chiedere a don Nicola il perché di questa improvvida candidatura.
di Annalisa Tatarella

Una riflessione estiva per Vendola

Caro Presidente Vendola, non ho intenzione i darle i compiti per le vacanze: non ne avrei titolo e neanche voglia. Desidero, invece, sottoporLe una riflessione che spero possa tornar utile a Lei, ma ancor più alla comunità pugliese.
Nichi Vendola
>Che la Puglia sia a rischio desertificazione è una triste certezza. Se da oggi, non da domani, non si assumono serie iniziative, quel processo diventerà irreversibile.
Potrei sbagliare non essendo né un geologo, nè un metereologo, ma quei provvedimenti che “ingessano” la nostra cara Murgia, credo vadano rivisti.
>Sono in questi giorni a Targu Neamt, un paese della Moldavia, o meglio Moldova, romena, di poco più di ventimila abitanti, con un altitudine poco superiore ai 350 metri.
Sono immerso nel verde, i boschi di abeti, pini, querce ed altro ancora la circondano. L’aria è ovviamente ossigenata, l’inquinamento una parola sconosciuta, le frane impossibili perché il terreno è incatenato dalle radici della secolare vegetazione. Contribuisce a sostenere un’economia non florida il taglio e l’esportazione del legname, ma per un abete abbattuto se ne ripiantano molti di più. Piove spesso, la foresta attira la pioggia e alimenta il fiume Neamt, da qualche tempo impoverito. Guardando quei boschi, mi sono chiesto perché non piantarne sulla nostra Murgia.
Presidente, non le chiedo di fare della o nella Murgia, discariche, coltivazioni intensive o altre forme di sfruttamento e contestuale impoverimento del territorio: Le chiedo di arricchirla di vegetazione compatibile con la sua natura e bellezza originaria. Perchè spesso a guardarla bene, finanche con un occhio innamorato, appare come un’arida pietraia che da un massiccio rimboschimento non può che trarre giovamento.
Un pensiero finale lo rivolgo all’uomo che ama la poesia: che bello sarebbe se la Murgia, per tanti secoli considerata una palla al piede per il nostro territorio e la nostra economia, fosse tra pochi decenni quella capace di arrestare la desertificazione della Puglia e cancellare quell’incubo sul nostro futuro, perché desertificazione è il preambolo della scomparsa.
Presidente, facciamo una scommessa? Vuol vedere che una ricetta così semplice può salvare la Puglia? Scommettiamo pure terreni e case, tanto, se non si fa subito qualcosa di serio, un giorno non lontanissimo non ci saranno più.

di Gianvito Pugliese

venerdì 27 luglio 2012

Puglia d'oggi n.28 disponibile online



Puntuali come ogni venerdì torniamo in distribuzione gratuita. Il numero 28 di Puglia d'oggi, settimanale gratuito del 27 luglio 2012, è disponibile per la consultazione ed il download gratuito.
E' possibile sfogliare e scaricare liberamente il nostro giornale selezionando QUI.
Con questo numero ci prendiamo una piccola pausa per le vacanze estive. Torneremo puntuali con la distribuzione alla finedi agosto. Ma il nostro lavoro sul sito prosegue, in attesa di sostanziali e (auspichiamo) belle novità. Grazie a tutti i nostri lettori.

In questo numero:
  • Il valzer dei candidati;
  • Ilva, ora basta;
  • Nè rinnegati, nè convertiti?
  • La nemesi di Nichi;
  • L'umiltà ci renderà liberi;
  • L'uscita dall'Euro? Una sconfitta per tutti;
  • Che la danza abbia inizio;
  • Nichi Vendola rinviato a giudizio per la nomina di Sardelli;
  • Regione Puglia: e si continua a perdere tempo
  • L'intergruppo di Amati, una Santa Alleanza?
  • Sui Consiglieri di Bari adesso indaga anche la Corte dei Conti;
  • Una Provincia a gettone che cade dalle nuvole;
  • Quella delibera della vergogna;
  • Costantino, quanto ci costi;
  • Fli, la festa d'estate è a Manfredonia;
  • La Città Metropolitana, un'occasione per tutti;
  • Europa: la Spagna nel mirino;
  • Un'Europa in affanno guarda alle Olimpiadi;
  • Foggia: e Mongelli si mette a sfogliare la margherita;
  • Foggia: la musica adesso è finita;
  • Giannatempo no-limits, e i vigili sono senza mezzi:
  • I vampiri che non ti aspetti;
  • Sabrina Merolla, dove ci porta il BuonVento?
  • I conigli di Torre Pelosa, il romanzo di Sammarelli

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mercoledì 25 luglio 2012

Sabrina Merolla, va dove ti porta il "Buon Vento"

Sabrina Merolla, originaria di Gravina in Puglia (Ba), avvocato e conduttrice televisiva, dallo sguardo vivace e dal temperamento tenace, è impegnata dal 2008 in un intenso e apprezzato lavoro di valorizzazione e divulgazione mediatica delle bellezze territoriali pugliesi e delle sue eccellenze in campo turistico ed enogastronomico.
Dott.ssa Merolla, dopo il fortunato programma di sua ideazione e conduzione “Buon Vento”, che la impegna dal 2008 in viaggi televisivi itineranti per tutta la Puglia, oggi la vediamo alle prese con una nuova sfida: la pubblicazione del libro “BUON VENTO Viaggio nel Gusto” (Gelsorosso Ed. Bari), presentato il 19 giugno scorso al Palazzo della Provincia di Bari. Quando e come nasce l'idea di scrivere un libro?
L'idea è nata come naturale evoluzione di un lungo percorso professionale che mi ha portato a scoprire e approfondire molteplici aspetti e risorse della terra di Puglia. Quando è nato “Buon Vento” (nel 2008 sulle reti del Gruppo Norba, ndr) l'obiettivo portante era di realizzare un format televisivo che svelasse lo spettacolo paesaggistico e naturalistico della costa pugliese e lucana. Così, a giugno 2008 m'imbarcai alla scoperta delle località e dei borghi marini, partendo da Policoro, in Basilicata, fino alle Isole Tremiti, lungo tutta la costa pugliese. Fu un'esperienza straordinaria, unica, incalzante di scoperte e approfondimenti, confermati dal grande riscontro del pubblico televisivo che esprimeva continuamente il suo seguito, ringraziando per aver fatto “conoscere la Puglia ai pugliesi e la Basilicata ai lucani”. In seguito, il programma si è evoluto anche nella direzione terrestre e sono ripartita per nuovi itinerari di viaggio tra luoghi, paesi e località dal Salento alla Bassa Murgia, dall'Alta Murgia alla Daunia, toccando spesso la Basilicata e anche il Molise. Negli anni si sono moltiplicati i contatti del pubblico che mi raggiunge via email (info@buonvento.tv) e su Fb chiedendomi indicazioni e segnalazioni per poter intraprendere i percorsi raccontati in ogni puntata. L'idea del libro è nata per raccontare, capitolo dopo capitolo, una Puglia ricca di storie e sapori, spesso insospettabili, accompagnando anche i lettori attraverso molteplici esperienze di viaggio, rendendoli partecipi di molti degli incontri che ho vissuto con gli artefici del gusto di questa terra.
Con chi ha condiviso il percorso di questo emozionante e intenso nuovo progetto?
Con i protagonisti dei ventisei racconti di viaggio e delle oltre quaranta recensioni e segnalazioni del libro. Tra loro, chef, ristoratori, produttori e imprenditori che ho incontrato in esclusiva per i lettori, raccontando le loro storie singolari fra ricordi, speranze, aneddoti, esperienze, mete conquistate e proposte, arrivi e partenze. Emergono ristoranti, cantine vitivinicole e prodotti agroalimentari, in un novero di preziosi giacimenti di identità pugliesi che, incuriosendo e appassionando, mi auguro inducano a mettersi in viaggio col libro in borsa, alla scoperta degli itinerari proposti.
Attraverso la sua nuova esperienza di narratrice, al di là del profondo valore culturale, cos’altro crede di lasciare impresso nelle menti meno giovani e cosa in quelle più giovani, in questa fase storica caratterizzata dalla perdita assoluta dei valori?
L’ascolto, l’approfondimento sono strumenti privilegiati per ampliare i propri orizzonti e per stimolare le idee, senza limiti cronologici. Il confronto genera sempre nuova crescita e alimenta la cultura. Entrare nel mondo delle grandi “imprese di vita” è un privilegio che può fungere da sprone per orientare il proprio percorso. Nel mio libro, una delle componenti narrative è proprio l’aspetto biografico di questi imprenditori industriosi e ingegnosi, spesso partiti da zero o “da sotto zero” e che, per raggiungere il loro obbiettivo, hanno dovuto investire tutto quello che avevano e, spesso, anche quello che non avevano. I periodi critici hanno caratterizzato anche il loro corso professionale, ma loro, come molti altri, ce l’hanno fatta, superando sconforto e difficoltà con l’esempio dei loro predecessori, padri, nonni, bisnonni, esempi familiari da cui trarre l’insegnamento del rispetto delle proprie origini per costruirsi un futuro che ha radici antiche.
A quale delle sue oltre 100 puntate girate con cura e professionalità, con cui ha dato visibilità alle tante bellezze paesaggistiche, alle eccellenze gastronomiche e ai tesori nascosti di Puglia e Basilicata, è particolarmente legata, e perché?
Ogni puntata racchiude un mondo di scoperte e racconta luoghi dalle peculiarità uniche e irripetibili, come ogni capitolo del libro. Penso ai Monti Dauni, una Puglia “nordica” ancora selvaggia e inesplorata, dove svetta il Monte Cornacchia (1151 m. slm). 
Qui si apre uno scenario fiabesco che abbraccia il Gargano e il Tavoliere, con incantevoli terrazze sui borghi più belli della Daunia. A pochi chilometri da Orsara, con inedita vista sulla Puglia dei boschi, si apre un mondo rustico e vivace, acceso dall’apporto di Peppe Zullo, un grande chef pugliese di fama internazionale che promuove una cucina profondamente legata al territorio, ai suoi prodotti naturali e selvatici (come i sivoni, il marasciuolo, la borragine) spesso estranei alla quotidianità e, quindi, straordinari, ma semplici ed efficaci per trasmettere l’identità del territorio e dei suoi prodotti autentici e sani, come le abitudini di vita preservate nel suo mondo contadino florido e in continua espansione. 
Nella campagna tarantina si aprono i sentieri della terra delle “100 Masserie” dove, tra Crispiano e Massafra, si stende il vigneto-giardino della Masseria L’Amastuola, vedetta sulle murge tarantine da cui si gode l’inedito scenario della costa che lambisce il Golfo di Taranto, dalla Puglia, alla Basilicata, fino alla Calabria. Per oltre 100 ettari, i filari a spalliera compongono onde parallele che si susseguono per circa 3 km, disegnando onde del tempo che attraversano questo luogo, antica culla della Magna Grecia, dove le linee dei muretti a secco scorrono per 9.000 metri. Il vigneto è un caso unico in Puglia di armonia fra produzione ed estetica del paesaggio, in un territorio rivalutato dall’estro di Peppino Montanaro, presidente del Gruppo Kikau. Un imprenditore che, partito dal ferro, ha conquistato 16 brevetti mondiali nel settore degli infissi, per arrivare all’agricoltura biologica e che, preservando oltre 1.500 ulivi secolari, datati dal CNR di Perugia di oltre 800 anni e recuperati come elementi storico-monumentali, ha dimostrato di saper coniugare competenza antica e amore per la terra, con le più moderne tecnologie, affidando la realizzazione del vigneto ad uno dei più importanti architetti-paesaggisti europei, lo spagnolo Fernando Caruncho. Gli itinerari di Buon Vento aprono il sipario su palcoscenici paesaggistici che custodiscono le radici della cultura di terre come la Puglia e la Basilicata, accomunate da un glorioso trascorso storico, da monumenti dal valore inestimabile, dallo spirito di accoglienza e convivialità delle genti mediterranee. Questi elementi raggiungono gli spettatori attraverso le immagini e i racconti di viaggio, smuovono nel pubblico il senso della scoperta e trasfondono la voglia di incamminarsi nei luoghi visti in video, per vivere di persona l'itinerario proposto da Buon Vento.
In questo periodo è in giro per la promozione del suo libro BUON VENTO Viaggio nel Gusto, unico nel suo genere. Dove è possibile acquistarlo e quali sono i prossimi appuntamenti dove poter assistere ad una presentazione?
Il libro è disponibile alla Feltrinelli di Bari e nelle migliori librerie pugliesi, anche su prenotazione. È acquistabile direttamente alla libreria della Casa Editrice Gelsorosso (Strada Palazzo dell’Intendenza, Bari – Borgo Antico) e negli online store (www.ibs.it). Il calendario di presentazioni è ricco di appuntamenti culturali e letterari ed è sempre in evoluzione. Nell’estate 2012 il libro è stato scelto per gli eventi della famosa rassegna “Libri nei vicoli del Borgo Antico di Locorotondo”, e nel calendario di incontri del festival itinerante della letteratura “Spiagge d’Autore “. Le prossime date sono consultabili sul sito ufficiale www.buonvento.tv.
Lei vive con grande trasporto il suo lavoro e riesce a trasmettere con emozione la sua passione. Quali altri programmi ha in mente per il futuro? Ha mai pensato di portare i suoi progetti all’estero?
Il tema “estero” è fra gli aspetti predominanti dei progetti in corso. Giungono incalzanti richieste di traduzione del libro per offrire anche ai viaggiatori stranieri l’opportunità di conoscenza e approfondimento degli itinerari raccontati. Il progetto più impegnativo nelle prossime settimane sarà la preparazione della nuova produzione televisiva, arricchita dai sottotitoli in lingua inglese e destinata anche ai canali televisivi esteri, oltre che ad una web tv creata ad hoc per i viaggi di Buon Vento che saranno guardabili e condivisibili in tutto il mondo.
Per concludere, a chi intende dedicare il suo successo?
Nel capitolo conclusivo del libro che s’intitola “L’Approdo”, ho voluto tributare un ringraziamento specifico a tutti coloro che hanno contribuito a sostenere e supportare il mio impegno professionale, dagli affetti familiari ai più stretti collaboratori professionali. Per questo Viaggio nel Gusto, il mio ringraziamento particolare va agli imprenditori agricoli e vitivinicoli, agli artigiani del sapore e agli chef, preziosi focolai delle ricchezze diffuse di questa terra che rendono inesauribili gli itinerari di scoperta, verso nuovi e sorprendenti scenari da vivere. Buon Vento a tutti.
di Maria Pia Ferrante

Bari Città Metropolitana, le interviste

Tre interviste realizzate da Fortunata Dell'Orzo per mettere in chiaro le varie posizioni su Bari Città Metropolitana. Nell'ordine abbiamo ascoltato Francesco Schittulli, presidente della Provincia di Bari, Marida Dentamaro, assessore regionale al Federalismo ed agli Enti Locali, ed l'Europarlamentare di Futuro e Libertà Salvatore Tatarella.
Di seguito pubblichiamo i video delle interviste.




Bari Città Metropolitana, il video integrale del convegno

Se ne è parlato lunedì scorso, nel corso di un riuscito e partecipato convegno a Bari. Il tema è quantomai attuale, con la decisione del Governo nazionale di eliminare la Provincia di Bari e trasformare l'area un una Città Metropolitana, accorpando funzioni, uffici e personale.
A discuterne, moderati da Maria Teresa D'Arenzo di Barisera, da sempre giornalista molto attenta e presente sui problemi dell'intera area, l'assessore regionale al Federalismo Marida Dentamaro, l'assessore comunale di Bari con delega al Decentramento Mara Giampaolo, il presidente della Provincia di Bari Francesco Schittulli e il parlamentare europeo di Fli Salvatore Tatarella.
Gli interventi si sono susseguiti, alternando le criticità e le opportunità di questa formanda Città Metropolitana.
Bisognerà chiarire per bene confini e funzioni, e certamente valutare bene la struttura stessa dell'ente, ma i presupposti per essere un buon trampolino di lancio per l'intera "provincia" ci sono tutti.
Pubblichiamo, di seguito, il video integrale del dibattito, lasciando al lettore il compito di farsi una idea più precisa sulle opportunità in gioco.
di Annalisa Tatarella


venerdì 20 luglio 2012

Puglia d'oggi n. 27 online


Puntuali come ogni venerdì torniamo in distribuzione gratuita. Il numero 27 di Puglia d'oggi, settimanale gratuito del 20 luglio 2012, è disponibile per la consultazione ed il download gratuito.
E' possibile sfogliare e scaricare liberamente il nostro giornale selezionando QUI.
Vi ricordo che la settimana prossima verrà pubblicato l'ultimo numero prima della pausa estiva, mentre  proseguiremo il nostro lavoro quotidianamente sul sito, in attesa di sostanziali e (auspichiamo) belle novità. Grazie a tutti i nostri lettori.

In questo numero:
  • E adesso tutta la verità;
  • Giudici e politici;
  • Trattati e papelli, cosa c'è di vero?
  • Non furono soltanto degli eroi;
  • Le frasi e gli scritti di due icone hanno fatto breccia nei ragazzi;
  • Dismissioni, ora in Aula;
  • Diario di bordo, da Napolitano ai grillini;
  • Nubi nere sul futuro dell'Ilva;
  • Petruzzelli, perchè i baresi non dovevano e non devono sapere?
  • Commissioni, ora indaga la finanza!
  • Tutti gli uomini di Emiliano;
  • Si va verso l'assemblea dei Mille per ridare una speranza all'Italia;
  • Bari Città Metropolitana tra opportunità e punti di criticità;
  • Chiamati a recuperare la fiducia dei cittadini;
  • Volano le richieste e i prezzi per le località pugliesi premiate con la Bandiera Blu;
  • La festa estiva di Fli a Manfredonia;
  • Europa: innovare per il futuro;
  • Europa: infrazioni in calo, dimezzate in sei anni;
  • Foggia: per la giunta Mongelli ecco il finale di partita;
  • Foggia: fine amara per il calcio in città;
  • Non c'è due senza tre, ora toccherà a Cerignola?
  • Il grande fallimento dell'isola pedonale;
  • A Bari Hip hop e cultura digitale
  • Con tre mostri sacri del jazz si chiude il Festival di Bari;

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venerdì 13 luglio 2012

Puglia: sbloccati 140 milioni di euro per gli amortizzatori sociali

>E' stato stabilito lo sblocco, da parte del Governo Monti, di circa 140milioni di euro per i lavoratori pugliesi in difficoltà.
Il fondo, infatti, verrà utilizzato per gli amortizzatori sociali in deroga e per la cig. Soddisfatte le sigle sindacali. Abbiamo incontrato il segretario territoriale dauno dell'Ugl, Gabriele Taranto.
Gabriele Taranto, segretario territoriale Ugl Foggia
“E’ un risultato positivo”. Questo è il commento del Segretario Territoriale Ugl Foggia Gabriele Taranto alla notizia dell’arrivo di 140milioni di euro per gli ammortizzatori sociali in deroga.
Frutto dell’accordo con la Regione Puglia presso il Ministero del Lavoro all’indomani della mobilitazione che ha visto l’UGL di Capitanata in prima fila accanto ai lavoratori e alle altre sigle sindacali,  quei 140milioni serviranno a finanziare la CIG dei circa 30.000 lavoratori pugliesi che stanno subendo sulla propria pelle gli effetti della crisi.
“Pur trattandosi di una somma largamente superiore ai soli 80milioni che in principio il Governo aveva intenzione di stanziare – aggiunge Taranto – non è comunque sufficiente a coprire il reale fabbisogno del territorio. Lo dimostra il fatto che lo scorso febbraio la stessa Regione aveva fatto richiesta al Ministero per 200milioni”.
Richiesta avanzata alla luce del fatto che entro la fine dell’anno è prevista una crescita di oltre 5 milioni di ore di cassa integrazione rispetto al 2011. I presupposti, infatti, ci sono tutti: nel primo quadrimestre del 2012 in Puglia la cassa integrazione ordinaria ha registrato un +43,6%, quella in deroga un +25,6%. La straordinaria, al contrario, è scesa del 41,7%, e non perché si sia verificata una ripresa produttiva, ma perché molte aziende hanno chiuso i battenti. E Foggia, tra l’altro, risulta essere la prima provincia pugliese per crescita di cassa integrazione in deroga: +132,2%.
“Quei 140milioni non permetteranno di andare oltre il mese di dicembre – continua il Segretario – anche perché ai persistenti segnali di sofferenza delle aziende, soprattutto quelle del Contratto d’Area di Manfredonia e del Patto Ascoli-Candela-Sant’Agata di Puglia, si aggiunge la crisi del settore sanitario che sta falciando insieme alle strutture anche centinaia di posti di lavoro. Il prossimo gennaio si ripresenterà lo stesso problema che abbiamo già sollevato con il nostro sit-in sotto la Prefettura lo scorso 31 maggio”.
“Continueremo a farci sentire con il Governo centrale perché in periodo di austerity e recessione non possono sempre e solo pagare i lavoratori – conclude Taranto – ma allo stesso tempo come UGL ci muoveremo a livello regionale affinchè si cominci a parlare di vere e concrete politiche economiche di sviluppo e non sempre e solo di assistenzialismo. Il nostro territorio ha il diritto di crescere e di non accettare più questa condizione di fratello povero di turno a cui elemosinare spiccioli che certamente non consentono di vivere dignitosamente”.
di Annalisa Tatarella

Puglia d'oggi numero 26 disponibile online


Puntuali come ogni venerdì torniamo in distribuzione gratuita. Il numero 26 di Puglia d'oggi, settimanale gratuito del 13 luglio 2012, è disponibile per la consultazione ed il download gratuito.
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Vi ricordo che tra due settimane il giornale sospenderà le pubblicazioni per la pausa estiva, mentre proseguiremo il nostro lavoro quotidianamente sul sito. Grazie a tutti i nostri lettori.

In questo numero:
  • La nostra spending review;
  • Varenne, l'invincibile;
  • Lo scandalo del grande eretico:
  • Puglia, ecco la spending review;
  • Ospedali, con quali fondi?;
  • Curto: penalizzata tutta la provincia di Brindisi;
  • I dettagli del piano di riordino: spese low-cost per le Asl con il centro acquisti unico;
  • Regione Puglia freeware ed Open data;
  • Bari, tessere false, l'affare si ingrossa;
  • Il Pdl pugliese verso la frammentazione?
  • Fitto rinuncia alla prescrizione, una lezione per Berlusconi;
  • Una deludente passerella al forum delle liste civiche;
  • FOCUS: Lo sport pugliese rischia di sparire da tutti i campionati più importanti;
  • FOCUS: Tutta la crisi del calcio pugliese in cinque mosse;
  • FOCUS: A Foggia è l'ora di pronunciare "mai più"?
  • Bari: Riformare per l'interesse nazionale, lunedì il convegno;
  • L'Inchiesta: Teatro Piccinni, prosegue il restauro, ma è stato inagibile?;
  • Cerignola: Ora il rischio per il dissesto finanziario è pericolo reale;
  • Cerignola: Fuga dal Pdl, De Cosmo verso Italia Futura di Montezemolo?;
  • Europa: Romania: progressi a rischio;
  • Polignano, ecco il libro ottimista
  • Concato e Sud Sound System al prossimo premio Barocco;
  • Il mare e la stessa, una serata tutta nel ricordo di Lucio Dalla;

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Il ritorno di Silvio, come volevasi dimostrare.


Come volevasi dimostrare. Silvio Berlusconi è tornato in sella al Pdl. Sarà ancora lui il candidato premier. Per la sesta volta consecutiva. Un record, con sulle spalle quasi ottant'anni suonati. Sono belli e serviti tutti coloro che avevano creduto alla favola del rinnovamento. Angelino, le primarie, tutte balle del più formidabile  illusionista del teatrino della politica. Solo un intemerato, scontato, incorreggibile bugiardo.
Alla sua uscita di scena noi non ci abbiamo mai creduto. Il profilo psicologico del Cavaliere,  ma da un pezzo ritengo che ne occorra anche  uno psichiatrico, non lo prevede. Lui si ritiente il primus, insostituibile, invincibile, eterno. Un messia destinato a passare alla storia. La sua mission non ê trasmissibile. Muore con lui. Il passaggio del testimone, l'uscita di scena, le dimissioni, l'abbandono, la pensione non appartengono al suo vocabolario. Lui è sempre in pista, a Mediaset, al Milan, al Pdl. Le sue barzellette su Dio, il sarcofago refrigerato sottoterra, la previsione di campare sino a 120 anni col suo sodale Don Verzè, giá passato a miglior vita, sono solo i sintomi di una malattia evidente.

Vedremo ora cosa faranno tutti quegli amici nel Pdl, e sono tantissimi e di alto livello e qualità, che in quest'anno scarso di segreteria Alfano avevano veramente creduto a un rinnovamento del Pdl. In privato avevano già archiviato la pratica Berlusconi. Ora dovranno ricredersi e fare i conti col leader di sempre. Il solo, vero ed unico padrone del Pdl, o come caspita si chiamerà il nuovo partito del Cavaliere.

Berlusconi é già all'opera. Approfitterà dell'estate per mettere a fuoco la sua macchina da guerra. Senza trascurare alcun particolare. Commissionerà alla fedele Alessandra Ghisleri sondaggi a catena, anche quotidiani, se necessario. Monitorerà costantemente gli umori degli elettori, le reazioni a qualche sua stravagante esternazione, che a volte sembrano avventate, ma non lo sono, e naturalmente anche gli effetti e il gradimento dei provvedimenti del Governo.
A ottobre, quando probabilmente la crisi economica e occupazionale sarà forse anche più grave, scenderà in campo. Intestandosi la protesta, cavalcando la demagogia, blandendo i sentimenti  più bassi degli elettori. Riuscirà a capovolgere le previsioni e vincere le elezioni? Non lo credo nella maniera più assoluta. L'era di Berlusconi è tramontata. Morta, finita per sempre. Nessun miracolo potrà resuscitarla. Gli italiani gli hanno creduto più volte, lo hanno conosciuto, soppesato e, purtroppo, hanno anche toccato con mano gli effetti nefasti delle sue balle e del suo fallimento. Restano i fedelissimi, lo zoccolo duro del berlusconismo più retrivo, alcuni altri, delusi o arrabbiati, che riuscirà a sottrarre all'astensionismo, ma, pur sempre,  solo una minoranza. Qualunque sia le legge elettorale con la quale andremo a votare.
Berlusconi l'ha messo in conto. Ed ha il suo piano B. Se perde le elezioni, vorrá con lui solo un manipolo di fedelissimi. Scelti da lui, personalmente e senza intermediari.  Per tutti,  una lotteria, dentro o fuori e senza un giudice d'appello. Berlusconi torna re e padrone assoluto del suo partito e questo è ciò che preoccupa maggiormente i colonnelli, i feudatari,  i quadri dirigenti e tutti i parlamentari del Pdl. Questa è anche la ragione per la quale Berlusconi, alla fine, non acconsentirà a modificare nemmeno parzialmente la legge elettorale. Anche se perde, a lui va bene solo il porcellum, perchè è l'unico sistema che  gli garantisce di scegliersi  i deputati che vuole.  Minetti, piuttosto che Larussa. Dopo le elezioni, al Cavaliere resterá, comunque, la doppia opzione, grande coalizione o opposizione. In entrambi i casi potrà trattare e difendere i suoi personali interessi, avendo solo uomini fedeli ai suoi ordini. Il guaio è che questa sua nuova discesa in campo, dettata esclusivamente dalla necessità di tutelare solo i suoi affati privati, nuocerà parecchio al Paese. Non solo per il clima avvelenato, che genererà, ma per i riflessi in campo internazinale e finanziario. Con Berlusconi in campo, il futuro dell'Italia dopo Monti apparirà più incerto. A risentirne sarà la credibilità e la stabilità del Paese, che stiamo faticosamente tentando di recuperare. Le conseguenze sui mercati finanziari saranno ancora piû pesanti e a pagare il conto saranno sempre e soltanto gli italiani. Proprio quelli, ai quali un Cavaliere farà appello.
Se questo è lo scenario futuro, che faranno gli altri, i frondisti più o meno noti? Usciranno allo scoperto? Staccheranno la spina? Abbandoneranno il Cavaliere. Non lo credo. Non hanno avuto palle ieri, non avranno coraggio domani. Di quelli che hanno dissentito solo in privato,  molti resteranno a terra, essendo gli spazi utili in lista destinati solo ai fedelissimi. Allora, forse, anche loro si renderanno conto che la loro attesa è stata un gravissimo, fatale errore. Lo stesso che avrebbe commesso Gianfranco Fini, se avesse dato ascolto ai tanti che gli consigliavano prudenza e pazienza, "tanto il Cavaliere gli avrebbe lasciato spazio".

S.T.

giovedì 12 luglio 2012

Il Robin Hood all'incontrario



Un momento della manifestazione di Bari con Fabrizio Tatarella
Ho partecipato, con le modalità permesse dal mio fisico, alla “marcia per il Lastarìa” che la cittadinanza lucerina ha promosso per far sentire il suo dissenso e la sua protesta per gli sconsiderati piani di ridimensionamento del nosocomio della città sveva. 
Non l’ho fatto per ramazzare qualche consenso a buon mercato, tanto meno per solleticare gli irragionevoli animal spirits di una comunità ferita nell’orgoglio. Ho ritenuto di partecipare ad una protesta civile e consapevole, che non difende un orticello di campanile, ma un principio di ragionevolezza. A Nichi Vendola rimproveriamo un piano di riordino ospedaliero che non è un piano; che non segue una linea, per quanto discutibile, poggiata su criteri uniformi, ma sembra andare alla ventura, scegliendo la linea di minor resistenza. Più che scegliere riduzioni e tagli in base a parametri oggettivi, il governatore sembra allocarli nei luoghi in cui si preoccupa meno della reazione dell’opinione pubblica. Per questo, in una sorta di inedita schizofrenia amministrativa, si penalizzano e si avviano alla chiusura ospedali come il “Lastarìa” e si decide di aprirne altri cinque altrove, in aree considerate elettoralmente più delicate. 
Di fronte a questo Robin Hood all’incontrario, che ruba ai poveri per dare ai ricchi, la politica deve trovare uno scatto d’orgoglio, essere al fianco dei cittadini senza invadenze e senza primogeniture. Per questo invito tutti i miei colleghi segretari di partito, indipendentemente dalla collocazione politica, ad approntare insieme e sottoscrivere un documento utile ad aprire con la Regione un nuovo confronto su una questione che chiama in causa diritti fondamentali come quello alla salute per la popolazione lucerina e più ancora per quella dei Monti Dauni. Spero che i miei colleghi possano e vogliano accogliere questo invito. 

Rivisitazioni fotografiche a Polignano



Questa sera alle ore 19, presso la sede del Museo Pino Pascali di Polignano a mare, sarà inaugurata la mostra "Rivisitazioni",una mostra a cielo aperto di fotografia per ricongiungere idealmente la città di Polignano al nuovo Museo Pino Pascali attraverso lo sguardo di 10 autori pugliesi: Nicola Amato, Berardo Celati, Michele Cera, Alessandro Cirillo, Giuseppe De Mattia, Stefano Di Marco, Frasca, Luciana Galli, Carlo Garzia, Cosmo Laera.




A cura di Lorenza Dadduzio e Antonio Frugis.




Progetto promosso dalla Fondazione Museo Pino Pascali e dall'Associazione Linfattiva.

info@rivisitazioni.it
320 8382210


                                                                                                        di Isabella Battista

mercoledì 11 luglio 2012

Al via la prima giornata del "libro possibile" a Polignano a mare



Parte questa sera la prima giornata dell'undicesima edizione del Libro Possibile di Polignano a mare. Di seguito il programma:

20.00 Michele Grieco - Pescarello Scherzarello e il
Carnevale di Venezia
Balletto Accademia delle Muse
Presenta Roberto Centrone
Piazza San Benedetto
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21.00 Giancarlo Bregantini - Non possiamo tacere
Presenta Enzo Magistà
Interviene Antonio Laudati
Piazza San Benedetto
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21.30 Gianni Minà - Latinoamerica
Presentano Rosella Santoro e Michele De Feudis
Piazza San Benedetto
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21.30 Fabio Di Credico e Tommy Dibari - Non ho tempo da perdere
Presenta Mingo
Piazza dell’Orologio
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21.30 Mara Chiarelli - Sacra Corona Unita
Presenta Giovanna Bruno
Piazza Carime
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21.30 Claudia Lodolo - 32 anni di vita circa.
Pino Pascali raccontato da amici e collaboratori
Intervengono R. Branà, A. D'Elia e N. Zito
Vico Porto Raguseo
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21.30 Scrivo anch'io.it 2012
Antologia di giovani scrittori in… rete
Presenta Nicola Tenerelli
Interviene Mino Grassi
Balconata Santo Stefano
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22.00 Marco Panara - La malattia dell'Occidente
Chiara Saraceno - Cittadini a metà
Interviene Ernesto Longobardi
Piazza San Benedetto
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22.00 Michele Cucuzza - Il male curabile
Maria Rosaria De Luca - C'era una volta un cancro
Presenta Donatella Azzone
Piazza dell’Orologio
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22.00 Pietro Battipede - Il colore nero del limone
Presenta Mingo
Intervengono Matteo Villanova, Gustavo Delgado,
Egidio Sarno, Antonio Bellino
Piazza Carime
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22.00 Incroci - Crisi e crisalidi
Intervengono Giacomo Adda, Lino Angiuli, Raffaele
Nigro, Salvatore F. Lattarulo e Daniele M. Pegorari
Vico Porto Raguseo
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22.00 Marthia Carrozzo - Di bellezza non si pecca eppure
Reading Marthia Carrozzo
Intervento musicale Emanuele Coluccia
Balconata Santo Stefano
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22.30 Maurizio Gianotti - La Tv ai tempi del Web 2.0
Presenta Vito Giannulo
Piazza dell’Orologio
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22.30 Sergio Schiavone - Un filo di Luce
Presenta Nino Ghiro
Interviene Nicky Persico
Piazza Carime
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22.30 Betta Carbone - La mamma riccio
Presenta Maria Luisa Sgobba
Vico Porto Raguseo
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22.30 Giulia Basile - Tredici storie per tredici donne
Presenta Angela Bianca Saponari
Balconata Santo Stefano
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22.45 Giuseppe Ayala - Troppe coincidenze
Presenta Stefano Costantini
Piazza San Benedetto
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23.00 Simone Lenzi - La generazione
Presenta Fabrizio Versienti
Interviene Thony
Piazza dell’Orologio
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23.00 Giovanni Porzio - Un dollaro al giorno
Presenta Enza Moscaritolo
Intervengono Elena Gentile, Teresa Masciopinto,
Dino Mangialardi e Massimiliano Arena
Piazza Carime
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23.00 Marilena Abbatepaolo - Parole d'avorio
Presenta Domenico Lassandro
Vico Porto Raguseo
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23.00 Girolamo Minardi - Penelope è ancora qui
Presenta Venanzia Giodice Sabbatelli
Balconata Santo Stefano
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23.15 Omaggio al nostro amico Giorgio De Rienzo
Presentazione Premio letterario «Giorgio De
Rienzo»
Presenta Rosella Santoro
Intervengono Vittoria Haziel e Maurizio Gianotti
Piazza San Benedetto
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23.30 Paolo Rossi - 1982 Il mio mitico Mondiale
Presenta Giampiero Bellardi
Piazza San Benedetto
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24.00 Savino Zaba - Beato a chi ti Puglia
Presenta Daniela Mazzacane
Interviene Nuccio Altieri
Ospite Amalia Grè
Piazza San Benedetto

lunedì 9 luglio 2012

Decentramento e Bari Città Metropolitana: è accaduto.


Nell’ambito del dibattito cittadino sul decentramento amministrativo, sulla Città Metropolitana che dovrà costituirsi a Bari, anche alla luce della spending review richiesta dal governo nazionale, in un’ottica di eliminazione degli sprechi e di riorganizzazione della macchina burocratica pubblica, non sempre efficiente e quasi mai vicina ai cittadini, ospitiamo volentieri il contributo di Antonio Gadaleta, portavoce del Comitato per i Municipi a Bari, che commenta la delibera approvata lo scorso 5 luglio dal Comune di Bari, attualmente impegnato nel processo di accorpamento delle circoscrizioni. La proposta in campo è di lasciare 5 macro-circoscrizioni (a fronte delle attuali 9), mentre le opposizioni ne hanno chieste 6. Puglia d’oggi, com’è noto ai nostri lettori, è per l’eliminazione totale di un ente che non ha più luogo di essere (alla pari delle Provincie) proprio in virtù della nuova Area Metropolitana che vedrà ben presto la luce. 



Il Comune di Bari nell'ultima seduta consiliare
Cinque luglio 2012. Il Consiglio comunale di Bari, all’unanimità delle forze politiche presenti, approva la petizione popolare con cui i comitati cittadini per il decentramento chiedono un decentramento amministrativo non di facciata attraverso i Municipi nella prospettiva dell’Area Metropolitana.
Il voto espresso ha grande valore politico perché, per la prima volta da parte del “Comune centrale” si riconosce la validità del decentramento amministrativo come strumento vero per la soluzione delle emergenze dei territori, in particolare delle aree periferiche.
Non si è trattato di una semplice presa d’atto, ma di una vera delibera il cui dispositivo è costituito proprio dalla richiesta dei cittadini attraverso la petizione popolare, e cioè di dare esecuzione alle previsioni di legge, statuto e regolamenti comunali in materia di decentramento amministrativo. 

Di tutto questo, e non solo, siamo stati protagonisti sino ai nostri giorni, aborrendo qualsiasi mira o velleità personalistica come, purtroppo, ancora accade, e l’auspicio è che i sabotatori, quelli delle mire personali, siano fermi: su di loro incombe tutta la responsabilità politica dell’insuccesso.
Sulla questione dei confini territoriali degli istituendi Municipi è fondamentale la condivisione dei cittadini e già le prime avvisaglie si notano, a partire dal Municipio di Barivecchia con tutti i quartieri limitrofi, area centrale e pulsante di Bari, dalla salvaguardia delle autonomie e dall’accorpamento dei quartieri oltre la cintura dei binari. La fase ovviamente è sperimentale rispetto alla definizione della Città Metropolitana di Bari.
Quello che si prospetta è una battaglia politica di grande respiro perché si inizia a intravedere la costituzione in ambito di Area Vasta della Città Metropolitana di Bari, organo costituzionale a potestà statutaria. 
Su questo non vogliamo mancare di dare il nostro contributo, promuovendo il comitato “Civismo partecipato metropolitano” in cui il Comitato Municipi per Bari sia la base di partenza, coinvolgendo cittadini dei futuri Comuni metropolitani.
>E’ un’ambizione troppo grande, consapevoli dei pochi mezzi e risorse a disposizione, ma ci vogliamo tentare, ciò che ci accompagna + la buona volontà… 
Antonio Gadaleta
Comitato per i Municipi a Bari

sabato 7 luglio 2012

Biacco o Vipera Nera? A Monte Sant'Angelo arriva la fobia per i rettili

Panico, choc, paura. Sono queste le sensazioni che oggi pomeriggio si sono avvertite e a Monte Sant’Angelo. 
Sensazioni diventate fobia per la presenza di rettili in Via Marcisi, incrocio Via Zuppetta. 
I rettili, della specie “biacco” o forse “vipera nera”, giacevano tranquillamente vicino un campetto da gioco, laddove spesso molti ragazzi si riuniscono per trascorrere momenti di svago. 
Per la cronaca, l’area garganica prolifera di vipere dalle dimensioni contenute, ma non dal color nero. Ed è per questo che più probabilmente si potrebbe trattare di un biacco, perciò non velenoso, ma pur sempre pauroso per la gente che lo incrocia. 
Il biacco (Hierophis viridiflavus), più conosciuto da noi come scurzon (o scurson), è forse il più noto tra i nostri serpenti, in particolare per la sua grande attività, specie se ha fame.
Questo colubro, se afferrato o disturbato, non esita ad affrontare l'aggressore e a difendersi vigorosamente con ripetuti morsi, tuttavia poco pericolosi, in quanto è completamente sprovvisto di veleno e di denti atti ad iniettarlo. Il Biacco facilmente si avvicina al metro di lunghezza, spostandosi regolarmente per procacciarsi il cibo. Il biacco o colubro, spesso di color verdegiallo è anche il serpente che più è riuscito ad adattarsi ai vari habitat che il nostro paese offre. Lo si può incontrare in prati, terreni rocciosi, margini di boschi, radure, zone più o meno umide. Ecco perché la presenza di un presunto biacco nero fa pensare a una vipera.
Noi non siamo esperti di rettili, ma sicuramente lo siamo nel comunicare che l’aera che oggi ha impaurito decine di residenti di Monte, vada bonificata.
Ci appelliamo al Sindaco Antonio Di Iasio, alle Autorità competenti, all’ASL, alla Protezione Animali affinché intervengano con mezzi adeguati per evitare altri incontri spiacevoli e, se permettete, paurosi e pericolosi. Ma l’appello è rivolto anche ai cittadini affinché non si facciano prendere dal panico, di non sfidare la sorte e, maggiormente, di non uccidere questi rettili che, pur suscitando paura, sono preziosi per l’ambiente e perciò per il fragile equilibrio della natura, già di per se compromesso.

Nulla dies sine linea alle Officine Culturali, la personale di Barbara Bonfilio


Ancora arte contemporanea nel palazzo dell'ex Regia Corte di Bitonto. Oggi, sabato 7 luglio si inaugura “Nulla dies sine linea”, la personale di Barbara Bonfilio, una selezione di opere dell'artista realizzate negli ultimi 2 anni. Il titolo della mostra, “Nulla dies sine linea”, da Naturalis Historia di Plinio il Vecchio, è riferito al celebre pittore Apelle, pittore greco del IV secolo a. C., del quale si diceva, appunto, che non lasciasse passare un giorno senza tratteggiare una linea. Allo stesso esercizio quotidiano, allo stesso costante impegno sono ispirate le opere che Bonfilio esporrà a Bitonto.
Nulla dies sine linea” dell'artista Bonfilio, è il sesto appuntamento di “Dieci per Dieci”, il progetto di promozione artistica a cura delle Officine Culturali, che metterà a disposizione di 10 giovani artisti, per 10 mesi, la sala convegni del Laboratorio Urbano di Bitonto. A gennaio è stata la volta di Pietro De Scisciolo, con una proposta di scultura sui temi della “grande abbuffata”; febbraio, invece, è stato tutto dedicato all'immobilità e alla logica dell'attesa delle tele di Leo Ragno; a marzo, è toccato al food&drink di “Spot: five minutes of advertising” di Flavia D'Alessandro; a maggio, i college vitalistici diVincenzo Mascoli; a giugno, la pittura al femminile di Lorenza Casamassima.
Così scrive la curatrice della mostra Isabella Diana Calidonna a proposito delle opere di Bonfilio: “Linee semplici ed essenziali create attraverso l’esercizio quotidiano e l’impegno costante che concorrono a creare l’opera di Barbara Bonfilio, dove la figura femminile è assoluta protagonista. Donne che ci osservano, ci scrutano con i loro occhi puliti e lucidi, che nella loro semplicità ci spingono a interrogarci su quanto oggi stiamo vivendo. I suoi quadri conservano la dignità poetica e concettuale della ritrattistica rinascimentale. Rimaniamo stupiti dal fascino delicato delle figure femminili ritratte, ma le sue opere spesso celano frasi o “slogan”, in un primo momento quasi inosservati, che risultano invece essere il messaggio principale che l’artista vuole trasmettere proprio attraverso le sue delicate figure femminili che, con i loro sguardi e movenze appena accennati, ci spingono ad osservare”.
di Maria Pia Ferrante

venerdì 6 luglio 2012

Prestigioso riconoscimento scientifico dagli USA per un docente del Politecnico di Bari


Ancora un importante riconoscimento per un docente del Politecnico di Bari.
L’Optical Society of America, la più importante Società professionale e scientifica nel campo dell’Ottica a livello mondiale. attiva dal 1916, ha attribuito a Vittorio Passaro, professore associato di “Tecnologie Elettroniche e di Fotonica” presso il Politecnico di Bari, il titolo di “Senior Member”, per i suoi significativi contributi scientifici nel campo dell’Ottica, in oltre venti anni di attività di ricerca. La nomina è stata supportata da lettere di referenza da parte di prestigiosi colleghi di Istituzioni internazionali. Il riconoscimento dell’Optical Society of America, deriva essenzialmente da specifici contributi nel campo della sensoristica ottica integrata, in particolare per lo studio di nuovi tipi di sensori di campo elettromagnetico ad elevata sensibilità per il monitoraggio ambientale, per un nuovo concetto di sensore ottico integrato di velocità angolare in silicio per applicazioni giroscopiche (controllo di assetto di aeromobili o satelliti, controllo di veicoli terrestri quali treni o navi) e per la dimostrazione teorica dell’uso di speciali strutture ottiche in silicio su scala nanometrica (miliardesimi di metro) per la rilevazione con elevatissima sensibilità di sostanze chimiche e biochimiche, con enormi possibilità applicative, attualmente in fase di studio, per l’ambiente, la salute e la sicurezza. 

Il prof. Vittorio Passaro, nato a Bari nel 1962, si è laureato in Ingegneria Elettronica presso l'Università di Bari nel Febbraio 1988. I suoi interessi di ricerca sono specificatamente focalizzati su numerosi aspetti progettuali e sperimentali di Tecnologie Elettroniche ed Optoelettroniche, di Ottica Integrata e di Fotonica. Si occupa in particolare di modellistica e criteri di progetto di dispositivi e sensori ottici integrati per l’elaborazione dei segnali, le telecomunicazioni e la sensoristica, con particolare risalto per i materiali semiconduttori (silicio e composti del silicio). Coordina dal 2004 un gruppo di ricerca attivo nelle tematiche della Fotonica, Photonics Research Group presso il Dipartimento di Elettrotecnica ed Elettronica del Politecnico di Bari. E’ autore o coautore di oltre 270 articoli pubblicati su riviste internazionali o negli atti di Congressi internazionali, e di 2 brevetti internazionali, uno su un sensore ottico integrato di velocità angolare in materiale arseniuro di gallio, ed un altro su un dispositivo ottico ad elevata efficienza per l’accoppiamento della luce tra una fibra ottica ed un chip integrato in silicio (di dimensioni sub-micrometriche, cioè inferiori al milionesimo di metro). E’ inoltre editore di tre libri scientifici e uno didattico. I suoi lavori hanno ricevuto oltre 1000 citazioni scientifiche nella letteratura specializzata. Dal 2005 il prof. Passaro è Senior Member dell’Institute of Electrical and Electronic Engineers (IEEE), la più grande Società professionale del mondo, specializzata in tutti i campi dell’Ingegneria Elettrica ed Elettronica. 

La cerimonia ufficiale per l’attribuzione del titolo, e per gli altri nominati del 2012, avrà luogo durante il Meeting annuale dell’Optical Society of America, sul tema, “Frontiers in Optics”, in programma dal 14-18 Ottobre 2012, a Rochester (New York, USA).

Università di Foggia, ecco i nuovi delegati e il Prorettore


E’ stato firmato questa mattina dal Rettore Giuliano Volpe il decreto che stabilisce il rinnovo di alcune deleghe rettorali resosi necessario a seguito dell’adozione del nuovo assetto organizzativo nell’ambito del processo di riforma della governance di Ateneo.
L'Università degli Studi di Foggia
 Voglio innanzitutto esprimere la mia personale gratitudine, e quella dell’intera comunità universitaria, ai colleghi e amici delegati che hanno collaborato con me in questi anni, svolgendo con competenza, impegno e generosità un lavoro di grande rilevanza, che ha dato ottimi risultati in tutti i settori.  - Ha dichiarato il Rettore Giuliano Volpe. -   Alcuni  delegati non sono più presenti nel nuovo gruppo di lavoro che mi accompagnerà fino alla fine del mio mandato sia perchè chiamati a svolgere altre importanti funzioni nella nostra Università, come l’ex Prorettore Andrea Di Liddo, divenuto Direttore del Dipartimento di Economia, al quale esprimo una particolare gratitudine per l’ottimo e prezioso contributo dato in questi anni di mandato, l’ex delegato alla ricerca Lorenzo Lo Muzio, eletto Direttore del Dipartimento di Medicina Clinica e Sperimentale, gli ex delegati all’orientamento Donato Pastore e al personale Claudio Nigro entrati a far parte rispettivamente del Senato Accademico e del Consiglio di Amministrazione, sia per  impegni personali e di studio, come Anna Chimenti, Marina De Nicolò, Giunio Rizzelli e Domenico Viti".
Il rettore Giuliano Volpe
"A tutti loro -ha proseguito il rettore- un ringraziamento sentito e un augurio di buon lavoro per le nuove cariche, nella certezza che continueranno, anche per l’amicizia che ci lega, a garantirmi la loro piena collaborazione. Nel nuovo Consiglio dei Delegati, ridotto nei numeri coerentemente con la politica di semplificazione e di razionalizzazione seguita in tutta la riorganizzazione dell’Ateneo, oltre alle numerose conferme di amici che lavorano con me da anni, come, Alfredo Calderale, Giuseppe Cibelli, Laura De Palma, Massimiliano Granieri, Massimo Monteleone, Stefan Nienhaus, Maurizio Quinto, Elena Ranieri, Sebastiano Valerio, nel nuovo assetto anche con altri impegni, si aggiungono nuove competenze ed energie, come quelle di Antonella Cagnolati, Giuseppe Calabrese, Mario Cardillo, Cristoforo Pomara. Nelle scelte effettuate, oltre a garantire un certo equilibrio nella rappresentanza di tutti i nuovi Dipartimenti, delle tre fasce accademiche (3 professori ordinari, 8 professori associati, 3 ricercatori) e ad evitare cumuli di cariche, soprattutto per chi ha incarichi negli Organi di Governo o in altre importanti Commissioni, si è inteso valorizzare l’apporto di giovani e capaci ricercatori in ruoli importanti come la ricerca, il trasferimento tecnologico, l’orientamento e il placement. A tutti loro i miei più sentiti auguri di buon lavoro, nella piena convinzione che metteranno a disposizione dell’Università tutto il loro impegno, le loro competenze e il loro spirito di appartenenza per la nostra Università. Infine, vorrei esprimere un augurio speciale al nuovo Prorettore Giuseppe Carrieri, che conserva anche la delega all’area medica, ottimo chirurgo, docente e ricercatore e caro amico”.

Il Consiglio dei Delegati, nella nuova composizione, si riunirà nei prossimi giorni per discutere dei progetti in corso e di nuove iniziative da attivare nei diversi settori.



Di seguito l’elenco dei delegati con l’indicazione degli ambiti di competenza:


 

Incarico
Nome
Dipartimento
1
Economia, finanze, Bilancio, Modelli organizzativi e Risorse Umane
Mario Cardillo
Economia
2
Rapporti internazionali
Elena Ranieri
Scienze Mediche e Chirurgiche
3
Ricerca scientifica e tecnologica
Cristoforo Pomara
Medicina Clinica e Sperimentale
4
Trasferimento tecnologico e rapporti con le imprese
Massimiliano Granieri
Giurisprudenza
5
Innovazione didattica, servizi agli studenti, Presidio di Qualità
Laura De Palma
Agraria
6
Orientamento, Tutorato, Placement
Giuseppe Calabrese
Economia
7
Sistema Bibliotecario, Archivi e Musei, Comunicazione, Cultura
Sebastiano Valerio
Studi umanistici
8
Sistema informativo e innovazione tecnologica
Maurizio Quinto
Agraria
9
Governance, affari istituzionali, pari opportunità, trasparenza, legalità e disabilità
Antonella Cagnolati
Studi umanistici
10
Comitato Sport Universitario
Giuseppe Cibelli
Medicina Clinica e Sperimentale
11
Centro Linguistico di Ateneo
Stefan Nienhaus
Studi umanistici
12
Patrimonio, Edilizia, logistica, politiche ambientali
Massimo Monteleone
Agraria
13
Internazionalizzazione delle PMI
Alfredo Calderale
Giurisprudenza