sabato 7 luglio 2012

Nulla dies sine linea alle Officine Culturali, la personale di Barbara Bonfilio


Ancora arte contemporanea nel palazzo dell'ex Regia Corte di Bitonto. Oggi, sabato 7 luglio si inaugura “Nulla dies sine linea”, la personale di Barbara Bonfilio, una selezione di opere dell'artista realizzate negli ultimi 2 anni. Il titolo della mostra, “Nulla dies sine linea”, da Naturalis Historia di Plinio il Vecchio, è riferito al celebre pittore Apelle, pittore greco del IV secolo a. C., del quale si diceva, appunto, che non lasciasse passare un giorno senza tratteggiare una linea. Allo stesso esercizio quotidiano, allo stesso costante impegno sono ispirate le opere che Bonfilio esporrà a Bitonto.
Nulla dies sine linea” dell'artista Bonfilio, è il sesto appuntamento di “Dieci per Dieci”, il progetto di promozione artistica a cura delle Officine Culturali, che metterà a disposizione di 10 giovani artisti, per 10 mesi, la sala convegni del Laboratorio Urbano di Bitonto. A gennaio è stata la volta di Pietro De Scisciolo, con una proposta di scultura sui temi della “grande abbuffata”; febbraio, invece, è stato tutto dedicato all'immobilità e alla logica dell'attesa delle tele di Leo Ragno; a marzo, è toccato al food&drink di “Spot: five minutes of advertising” di Flavia D'Alessandro; a maggio, i college vitalistici diVincenzo Mascoli; a giugno, la pittura al femminile di Lorenza Casamassima.
Così scrive la curatrice della mostra Isabella Diana Calidonna a proposito delle opere di Bonfilio: “Linee semplici ed essenziali create attraverso l’esercizio quotidiano e l’impegno costante che concorrono a creare l’opera di Barbara Bonfilio, dove la figura femminile è assoluta protagonista. Donne che ci osservano, ci scrutano con i loro occhi puliti e lucidi, che nella loro semplicità ci spingono a interrogarci su quanto oggi stiamo vivendo. I suoi quadri conservano la dignità poetica e concettuale della ritrattistica rinascimentale. Rimaniamo stupiti dal fascino delicato delle figure femminili ritratte, ma le sue opere spesso celano frasi o “slogan”, in un primo momento quasi inosservati, che risultano invece essere il messaggio principale che l’artista vuole trasmettere proprio attraverso le sue delicate figure femminili che, con i loro sguardi e movenze appena accennati, ci spingono ad osservare”.
di Maria Pia Ferrante

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