venerdì 30 novembre 2012

Industria e Green Economy, Legambiente ne discute a Taranto

La politica industriale nel Sud alla prova della Green Economy è il titolo della conferenza nazionale organizzata nella città pugliese sabato 1 dicembre da Legambiente.
L'associazione sceglie infatti la città dell'Ilva, martoriata dalla crisi occupazionale e ambientale, per aprire un confronto sulle politiche industriali utili per la città, per il Mezzogiorno e per tutto il nostro paese. Un confronto in cui le ragioni dell'ambiente solleciteranno la buona politica industriale, la buona economia e il buon lavoro.
"Vogliamo essere vicini ai lavoratori e ai cittadini tarantini - dichiara il presidente di Legambiente Vittorio Cogliati Dezza - e dare un contributo per indirizzare l'uscita dalla crisi. Le decisioni che saranno prese per il centro siderurgico di Taranto e per il risanamento del territorio mostreranno, infatti, l'indirizzo che si vorrà dare all'industria di base del nostro paese e allo sviluppo del manifatturiero.
Occorrono al più presto politiche industriali lungimiranti per riparare i danni fatti e per innovare prodotti, processi e modelli produttivi al servizio del benessere di tutti - prosegue Cogliati Dezza - . Politiche industriali che assumano i vincoli delle risorse naturali, rispettino la salute dei cittadini e dei lavoratori, valorizzino i territori e le comunità locali".
L'incontro si terrà presso il Salone degli specchi di Palazzo di città in Piazza Municipio a partire dalle 9.30 e vedrà la partecipazione, tra gli altri, oltre al presidente di Legambiente Vittorio Cogliati Dezza, di Stefano Ciafani (Vicepresidente nazionale Legambiente), Marco Versari (Novamont), Duccio Bianchi (Istituto di ricerche Ambiente Italia), Sergio Prete (Presidente Autorità Portuale di Taranto).
A seguire, una tavola rotonda sulle Politiche, gli strumenti, le risorse e i contesti per favorire politiche industriali green nel Mezzogiorno, coordinata dal giornalista Domenico Palmiotti, con, tra gli altri, Elena Lattuada (Responsabile politiche industriali Segreteria nazionale Cgil), Giusi Nicolini (Sindaco di Lampedusa), Giovanni Valentini (Giornalista, scrittore).
Alle 21.30 concerto del gruppo Area di solidarietà alla città - promosso da Legambiente, Crest e FestambienteSud - al Teatro TaTà (Via Grazia Deledda - tel. 099-4725780). Gli incassi saranno destinati al sostegno della popolazione, tramite un fondo gestito dal circolo di Legambiente Taranto.

I due Mario della riscossa italiana

Draghi e Monti: i due Mario della riscossa e della credibilità italiana. Non è più tempo d barzellette e cucù, ma c'è ancora tanta strada da fare in quest'Europa che vuole diventare sempre più dei Popoli e un po' meno dei Mercati.

il video
 

L'Italia vista dall'Europa

In Europa arriva un'impressione "preoccupante" dall'Italia litigiosa e in crisi che certo non giova all'immagine del nostro paese. 
Fra le memorie ancora vive dei Padri Fondatori dell'Europa, si cerca la strada per uscire da una terribile crisi e per rilanciare un'idea ancora attuale di un Continente unito nel sogno comune.
Ne parlano insieme Salvatore Tatarella e Fortunata Dell'Orzo in questa videointervista realizzata a Bruxelles.
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Europa, buona la terza

L’Eurogruppo ce l’ha fatta, il presidente dell’FMI si è dichiarato soddisfatto, la Germania ha ceduto leggermente e il premier greco Samaras può tornare in patria con buone nuove.
Introduzione (Eurogruppo promosso). I ministri dell’economia e delle finanze ci hanno dormito su una settimana intera ed alle ore 12 di lunedì mattina si trovavano tutti, nuovamente, attorno ad un tavolo per decidere sulla madre Grecia. La volta scorsa, dopo ore di trattative, i componenti dell’Eurogruppo avevano preso il volo di ritorno senza aver deciso nulla. Questa volta, sin dall’inizio, la parola d’ordine è stata “non si esce senza accordo.” E ci sono riusciti.
Svolgimento (Osmosi Merkel-FMI?). Dopo una settimana è pur vero che gli attriti tra la Germania e l’FMI non potevano essere scomparsi ma, al contrario della volta scorsa, sono stati risolti in corso d’opera. Come in ogni negoziazione che si rispetti, attraverso un continuo gioco di “trade-off”, ognuno ha ceduto su qualcosa e l’accordo è stato raggiunto: la Grecia è salva. Come? L’FMI ha leggermente abbassato il tiro ed infatti il debito pubblico greco non dovrà scendere sotto il 120% del Pil entro il 2020, ma sotto il 124% per arrivare, nel 2022, al 110%. La Germania a sua volta è stata favorevole al fatto che gli Stati rinuncino ai loro profitti sui bond greci e li versino direttamente ad Atene in un conto bloccato.
Con la premessa che “ci siano sforzi da parte di tutti”, (FMI, Stati e Grecia) è stato quindi dato il via libera ad un insieme di misure che, come detto dallo stesso direttore generale dell’Fmi, Christine Lagarde, “aiuteranno a portare il rapporto debito-pil della Grecia su una traiettoria sostenibile ed a facilitarne il graduale ritorno sul mercato”. Le luci dell’alba hanno accompagnato la decisione di versare altri 43 miliardi di euro allo Stato ellenico.
Conclusione (Grecia salva, ma…). Il plauso per le decisioni raggiunte dall’Eurogruppo è arrivato da tutti: dai rappresentanti della Troika, dalla Lagarde, dal Presidente dell’Eurotower Mario Draghi, al presidente dell'Eurogruppo Jean-Claude Juncker, al commissario degli Affari monetari Olli Rehn.
La questione però non è ancora conclusa. La decisione formale sul versamento sarà presa il 13 dicembre, dopo che i parlamenti nazionali, tra cui quello tedesco, si saranno pronunciati a riguardo e dopo che verrà valutata una possibile operazione di ‘buyback’ di titoli dei stato greci che hanno perso molto valore durante la crisi.
Una semplice formalità?
di Sveva Biocca

Una giornata in Capitanata per Roberto Menia

 
 
Futuro e Libertà per l’Italia, in vista delle imminenti elezioni politiche, lancia il progetto della “Lista per l’Italia”, il nascente soggetto politico aperto al contributo della società civile, partendo da Foggia con il Coordinatore nazionale di FLI Roberto Menia.
Alle ore 18.00 a Foggia, nella sala consiliare di Palazzo Dogana, Menia incontrerà amici, sostenitori e dirigenti del partito di Fini, e non solo, con Fabrizio Tatarella, Coordinatore Provinciale di FLI, Emilio Gaeta, Capogruppo di Futuro e Libertà per l’Italia alla Provincia e componente dell’Assemblea nazionale di FLI, il coordinatore cittadino di FLI a Foggia Umberto Candela, il Vice Coordinatore provinciale Roberto Iuliani e il responsabile provinciale di Generazione Futuro, movimento giovanile di FLI, Francesco La salvia. 
Alla manifestazione parteciperanno anche il Coordinatore regionale di FLI Francesco Divella e il Presidente dell’Assemblea nazionale, l’europarlamentare Salvatore Tatarella. In serata alle 19.30 Roberto Menia sarà a San Severo in via San Severino n.13 e alle 21.00 Serracapriola per inaugurare due circoli di FLI

Modugno (Bari) raffica di arresti decapita la giunta minucipale

Dodici arresti, a vario titolo per associazione a delinquere finalizzata per reati contro la pubblica amministrazione, nonchè contro il patrimonio e in materia edilizia, eseguiti dalla Guardia di finanza, hanno di fatto decapitato la giunta municipale di Modugno, grosso centro dell'hinterland barese: è finito sotto i provvedimenti cautelari, infatti, anche l'attuale primo cittadino, Mimmo Gatti, che all'epoca dei fatti contestati (a partire dal 2003), era consigliere comunale.

Coinvolti anche tre consiglieri dell'attuale assemblea, fra cui l'ex sindaco Pino Rana,  due dirigenti e tre funzionari dell'ufficio tecnico, un imprenditore e un dipendente di un consorzio.

L'inchiesta è partita dalla Procura della Repubblica di Bari: dall'indegine sta venendo alla luce un "sistema" dell'edilizia urbana basato su tangenti o altre "facilities" in cambio di rapide approvazione dei progetti presentati dagli imprenditori.

Quando questo sistema ha subito un improvviso "arresto", provocando un vero e proprio blocco dell'intero comparto cittadino, numerosi ricorsi al TAR da parte delle imprese "danneggiate" hanno innescato un'accelerazione delle indagini che comunque erano inziate già dal 2003.

Gli indagati  dell’indagine sulla cupola d’affari che governava le concessioni edilizie nel Comune di Modugno sono in tutto 27. 

I 12 arresti - tutti ai domiciliari – sono stati disposti dal gip del tribunale di Bari Ambrogio Marrone, su richiesta del pm Francesco Bretone. Gli arrestati sono il sindaco in carica, Mimmo Gatti (Pd), il sindaco della precedente amministrazione, Giuseppe Rana (che è stato Pd e poi Udc), tre consiglieri comunali (il Pd Saverio Pascazio, architetto, l'imprenditore Vito Carlo Liberio, prima Pd poi Api, e un esponente Udc della passata amministrazione, Giuseppe Vasile), due dirigenti dell’Ufficio tecnico comunale (Emilio Petraroli, da poco in pensione, e Giuseppe Capriulo), e tre funzionari dello stesso Ufficio (Francesco Loiacono, Vincenzo Alfonsi e Sergio Maiorano), un imprenditore (Giuseppe Caggiano) e un dipendente del consorzio per l’Area di Sviluppo Industriale (Francesco Stramaglia). 

Grande sconcerto e sgomento serpeggiano nel Comune di Modugno: la nuova amministrazione, guidata da Mimmo Gatti, aveva infatti impresso innovativo al sistema di calcolo e riscossione dei tributi che aveva suscitato consensi e approvazione in altri Comuni italiani, anche molto più grandi.

Al momento non è dato sapere se Mimmo Gatti, come Sindaco, e agli altri consiglieri coinvolti intendano dimettersi dalle loro cariche. Se ciò dovesse accadere, l'attuale sistema di elezione dei primi cittadini imporrebbe il Commissariamento e nuove elezioni.

giovedì 29 novembre 2012

Operazione Ubisque - al lavoro e a lezione contemporaneamente, tre denunce alla Facoltà di Medicina di Bari



Ufficialmente era al proprio posto di lavoro. Allo stesso tempo era a lezioni con frequenza obbligatoria, di fatto ha superato esami e conseguito una laurea, un master di secondo livello ed un dottorato, sicuramente senza aver partecipato ad alcuni esami, grazie alla complicità di alcuni professori compiacenti che hanno falsificato statini e verbali d'esame.
Al termine di una operazione denominata "Ubisque", i finanzieri del Comando provinciale di Bari hanno denunciato a piede libero un funzionario tecnico del dipartimento di odontostomatologia e due docenti dell’università di Bari, con l’accusa di truffa aggravata e falso in atti pubblici.
I provvedimenti dei militari sono giunti a conclusione di un’indagine coordinata con la Procura di Bari avviata a seguito dell’operazione “Apollonia” che lo scorso mese di luglio ha portato alla scoperta di una vera e propria associazione a delinquere finalizzata a favorire aspiranti studenti in concorsi pubblici per l’ammissione ai corsi di laurea a numero chiuso in medicina e chirurgia ed in odontoiatria e protesi dentaria presso l’università degli studi di Bari.
Ad insospettire i finanzieri del Nucleo di Polizia Tributaria di Bari sono stati gli innumerevoli titoli di studio ed attestati di post-formazione conseguiti da un tecnico del dipartimento di odontoiatria e protesi dentaria nel periodo in cui lo stesso svolgeva attività lavorativa in favore dell’ateneo.

Scendendo nel particolare, il dipendente del dipartimento era riuscito dal 2002 al 2011:
-          ad ottenere nell’anno accademico 2002/2003, un master di ii livello in “medicina della sessualità”;
-          a frequentare negli anni accademici successivi un dottorato di ricerca triennale ed il corso di laurea in odontoiatria e protesi dentaria, partecipando alle lezioni e agli esami di profitto.
Entrambi questi titoli accademici, sottolineano i finanzieri, richiedono la frequenza obbligatoria alle lezioni ed ai tirocini pratici. Gli approfondimenti svolti dagli investigatori delle fiamme gialle, sviluppatesi attraverso una mirata attività di ricerca ed analisi della documentazione reperita presso l’ateneo e di incrocio dei dati così ottenuti con le informazioni raccolte dai docenti titolari dei diversi corsi di formazione a cui aveva partecipato il dipendente universitario, permettevano di accertare che lo stesso dipendente si era ripetutamente e illegittimamente assentato dal posto di lavoro, al fine di frequentare le lezioni, nonché le attività didattiche del dottorato di ricerca in “ambiente, medicina e salute”.
Inoltre era stato dichiarato il falso in occasione dell’ammissione al dottorato di ricerca, omettendo di comunicare che era già iscritto al corso di laurea in odontoiatria e protesi dentaria presso la stessa università degli studi (condizione preclusiva per l’iscrizione ad altri iter formativi).
L’attività investigativa evidenziava inoltre che due docenti universitari avevano commesso in diversi episodi dei falsi in atto pubblico volti a favorire gli illeciti commessi dal dipendente dell’università.
In particolare, i documenti: nel corso della seduta d’esame di “diagnosi e terapia odontostomatologica 2” del maggio 2010, redigevano uno statino e relativo verbale d’esame dello studente – lavoratore, con annessa proposta di voto di profitto, senza che questi avesse partecipato alla seduta e sostenuto la prova.
Certificando il falso, attestavano e sottoscrivevano, in un verbale di collegio docenti del novembre 2008, il possesso da parte del dipendente universitario della “laurea di i livello in biologia cellulare e molecolare”, in realtà mai conseguita nonché la sua partecipazione assidua alle attività didattiche e di ricerca previste dal corso di dottorato, di fatto mai avvenuta.
Attraverso i raggiri compiuti per quasi un decennio dal tecnico dipendente dell’ateneo di bari, questi percepiva indebitamente compensi per più di 103.000,00 euro, relativi alle oltre 7.000 ore di assenza ingiustificata dal proprio posto di lavoro.
Le condotte sopra descritte, tenute dai docenti universitari indagati per falso in atto pubblico, sono state rimesse alla valutazione della magistratura contabile

Ilva, una bomba sociale che sta per colpire l'intero sistema-Puglia

Una vera bomba sociale di dimensioni vastissime sta per colpire l’intero sistema produttivo della nostra regione; all’annoso problema ambientale della città di Taranto si aggiunge ora un’emergenza occupazionale pesantissima che coinvolge tutta la provincia ionica, ma anche il brindisino, l’alto Salento e il sud barese.
Per l’ANCI Puglia è fondamentale far comprendere a tutti gli attori di questa vicenda che quello dell’ILVA non è e non deve essere trattato come un problema della sola città di Taranto, e che invece la crisi del siderurgico tarantino tocca nel vivo un territorio ampio, decine di realtà comunali e un comprensorio interprovinciale.
In questi giorni l’Associazione dei Comuni si mobiliterà accanto gli amministratori dei territori più colpiti da questa crisi per organizzare gli sforzi e condividere iniziative politiche unitarie, al fine di individuare e sostenere una soluzione che sia nell’interesse esclusivo dei cittadini pugliesi.
“C’è grande preoccupazione nei nostri territori per la vicenda e per il conseguente gravissimo impatto sociale. - ha commentato il presidente Anci Puglia Luigi Perrone - Da un lato il fondamentale diritto alla salute e dall’altro quello sacrosanto al lavoro in piena contrapposizione, mentre la nostra economia è in recessione. Serve immediato intervento del Governo per procedere a risanamento area e per consentire produzione siderurgica sicura e sostenibile. Domani riuniremo Comitato Direttivo e nei prossimi giorni incontreremo sindaci pugliesi per concordare iniziative e azioni congiunte.”
“Situazione gravissima - ha dichiarato Gianvito Matarrese, vicepresidente Vicario Anci Puglia - penso ai mutui delle famiglie dei lavoratori, penso alla disoccupazione come terreno fertile per la criminalità, ma anche al diritto alla salute dei Tarantini. Oggi anche il maltempo si accanisce su questa vicenda. Politica e giustizia si confrontino subito, ma intervengano con coscienza e in fretta per evitare una grave emergenza sociale.”
Intanto oggi è previsto a Roma un vertice sulla questione Ilva, e ci si aspetta un decreto legge che possa portare alla riapertura dello stabilimento, così come ripetuto più volte sia dal ministro Clini che dal ministro Fornero.
“Valuteremo la proposta del presidente Monti e poi decideremo. Se il decreto non dovesse tener conto dei profili di danno sanitario servirebbe soltanto a risolvere il problema occupazionale ma potrebbe non essere sufficiente a dare risposte alle tematiche di natura sanitaria ed ambientale. La priorità, evidentemente, è quella della tutela del diritto alla salute ma confido sempre nella possibilità di una via che risolva entrambe le questioni”. 
A dichiararlo l'Assessore alla Qualità dell'Ambiente Lorenzo Nicastro che, dopo aver partecipato ieri all'incontro con tutti gli assessori regionali all'Ambiente ed il Ministro Clini parteciperà a Palazzo Chigi a vertice sulla vicenda Ilva.
di Eliona Cela

Maltempo, si contano i danni dopo la tromba d'aria su Taranto

Forse il peggio è passato, dopo una giornata di ieri davvero tremebonda su tutta la Puglia. Intanto bisogna contare i danni e fare il punto della situazione dopo 24 ore di pessime condizioni metereologiche.
Tutta la Penisola è attraversata da una violenta ondata di maltempo. La città sicuramente più danneggiata dalla violenza delle acque è stata Taranto, con una tromba d'aria di notevoli proporzioni che non ha risparmiato lo stabilimento dell’Ilva, dove ci sono stati crolli e enormi danni. 
La Protezione civile regionale pugliese ha comunicato che sono 38 le persone rimaste ferite, tra cui nove bambini di una scuola di Statte. 
Dei nove bambini, che hanno tutti ferite lievi, cinque sono stati medicati nell'ospedale Moscati di Taranto e quattro nel nosocomio di Martina Franca, ad uno dei nove è stato diagnosticato un trauma cranico.Tre persone politraumatizzate sono ricoverate in condizioni critiche all'ospedale Santissima Annunziata di Taranto. Quattro operai dell'Ilva sono stati condotti nell'ospedale Santissima Annunziata di Taranto per cure ed accertamenti, altri 20 sono stati medicati nell'infermeria del siderurgico.
C’è apprensione e molta preoccupazione per un uomo di 29 anni, operaio, disperso in mare dopo che la gru su cui stava lavorando è stata abbattuta. L'uomo si trovava sul molo dello stabilimento a bordo di una gru che è caduta in mare.
Dopo la sospensione delle ricerche nella serata di ieri a causa del mare mosso e di una scarsa visibilità, sono riprese questa mattina alle 5 le ricerche dell'operaio dell'Ilva disperso. Dell'operaio, però, nessuna traccia. Le ricerche erano state interrotte nella serata di ieri a causa del mare mosso e della scarsa visibilità. Sul posto i sommozzatori dei vigili del fuoco di Taranto e Bari.
La tromba d’aria che ha colpito Taranto è quella che i meteorologi definiscono “supercella”, cioè uno dei temporali più violenti che possano esistere in natura. Bilancio drammatico anche nel brindisino dove, a causa di un incidente stradale, sono morte quattro persone.
Il ministro del Lavoro Elsa Fornero ieri sera ha commentato il nubifragio che si è abbattuto su Taranto dicendo: "Sembra che anche la natura si sia accanita e questo è motivo di grande pena". Poi, a proposito della situazione dello stabilimento dell'Ilva ha detto che "non possiamo mandare al macero 20mila posti di lavoro perché non possiamo permettercelo e non è accettabile: dobbiamo salvare il loro lavoro e la loro salute" e che "bisogna fare in modo che per questo stabilimento, senza chiuderlo, ci sia un recupero delle condizioni ambientali compatibili con la salute". "Non so tecnicamente ciò che occorre - ha aggiunto il ministro - e quanto tempo occorre, ma bisogna che questo stabilimento non chiuda".

Emittenza locale, arriveranno più contributi dalla Regione?

La Regione Puglia ha deciso di sostenere in maniera particolare il momento di crisi dell'emittenza radiotelevisiva locale, chiedendo in un ordine del giorno, alla Giunta di destinare almeno il 15% delle somme stanziate per la comunicazione e la promozione, alle televisioni locali.
È stato, infatti, presentato in Consiglio regionale, primo firmatario Dino Marino (Partito Democratico), un ordine del giorno sulla grave crisi che attraversa l'emittenza radiotelevisiva locale che sta mettendo in discussione i livelli occupazionali e la sopravvivenza delle stesse aziende.
Sottoscritto da un consistente numero di consiglieri regionali dei diversi schieramenti politici di maggioranza ed opposizione, l’odg impegna la Giunta regionale "a destinare, in ogni determina della Regione Puglia e delle società operative ad essa collegate o controllate, a sostegno di iniziative e manifestazioni dedicate al proprio territorio, proprie o realizzate da soggetti terzi con il sostegno regionale, il 15% delle somme stanziate alla attività di comunicazione e promozione da realizzarsi a cura e con l'attività delle televisioni locali".
Il documento, inoltre, chiede alla Giunta "di sollecitare il Governo nazionale affinché ripristini ed eroghi al più presto i contributi previsti dalla legge 448/98, oltre che rimarcare la necessità di una nuova legge di sistema per il settore delle tv", ed in fine "a riservare all'interno del Piano regionale per lo Sviluppo e la Competitività alcune linee di intervento a favore dell'emittenza locale e dei progetti che incentivino la sperimentazione tecnologica e l'innovatività dei contenuti".

Critica giornalistica, indetto il bando per l'ottavo master

Per poter approfondire professionalmente alcune importanti tematiche quali cinema, teatro, televisione e musica, spesso non basta l'esperienza e la passione. Servono preparazione e molta competenza.
Per andare incontro a chi vuole specializzare la propria professione in questi ambiti,l’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica “Silvio D’Amico” ha indetto il nuovo bando pubblico per l’ammissione all’ 8° Master di Primo Livello in Critica Giornalistica di Teatro, Cinema, Televisione e Musica istituito dal Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca e patrocinato dal Consiglio Internazionale dell'UNESCO per il Cinema, la Televisione e la Comunicazione Audiovisiva e dal Sindacato Nazionale Critici Cinematografici Italiani.
Il Master, volto a creare i giornalisti critici del futuro e gli addetti agli uffici stampa del mondo dello spettacolo, è giunto alla sua ottava edizione, rinnovando il carattere prettamente pratico del progetto didattico.
Nelle scorse edizioni è stata consistente la partecipazione di professionisti provenienti dalla nostra Regione, nell'ordine di circa il 10% complessivo.
L’Accademia ha già siglato accordi di partnership, che consentiranno di offrire opportunità di stage agli allievi, con: RAI, Adnkronos, Agis-Anec Lazio, APT (Associazione Produttori Televisivi), Fondazione Ente dello Spettacolo, Film Commission Torino-Piemonte, Coming Soon Television, DocLab Production, Intelfilm. Sono poi partner del Master i teatri più importanti d’Italia (il Piccolo Teatro di Milano, l’Eliseo e il Sistina, l’Elfo Puccini, il Teatro San Carlo e il Mercadante di Napoli, il Teatro Massimo e il Biondo di Palermo, lo stabile dell’Umbria e il Teatro della Pergola di Firenze), Radio Cinema e Radio Città Futura, le agenzie di comunicazione MN Italia, Daniele Mignardi, DNA Concerti, Tiziana Rocca Comunicazione, Storyfinders, Fabi e Ghinfanti, Bix Promotion, le testate giornalistiche Musica Jazz e Europa e, infine, la Cineteca di Bologna e il Centro Cinema Città di Cesena.
Con il supporto della testata giornalistica Recensito a tutti gli allievi del master è riservato poi un tirocinio giornalistico che consentirà loro di sperimentarsi nell'attività giornalistica e nel ruolo di critico teatrale, cinematografico, televisivo e musicale seguendo in anteprima stampa, eventi e manifestazioni nei maggiori teatri e nelle sale cinematografiche italiane. Sarà inoltre possibile assistere alle conferenze stampa per le anteprime TV di Rai e Mediaset, nonché presenziare ad eventi internazionali come la Biennale di Venezia, il Festival del Cinema di Roma, l’Umbria Jazz Festival, il Napoli Teatro Festival, il tutto in perfetta sintonia con la nostra convinzione che un mestiere lo si impara sul campo, vivendolo e sperimentandolo quotidianamente.
La partecipazione al master ed il superamento dell'esame finale, determina il rilascio del Diploma di Master di I Livello in Critica Giornalistica ed il riconoscimento di 60 crediti formativi. Le sei borse di studio previste saranno assegnate con assegno a rimborso, al termine del master, con criterio meritocratico.

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martedì 27 novembre 2012

Ecotassa, i sindaci jonici chiedono di rivederne i tempi

Dario Iaia (Fli), Sindaco di Sava
Prosegue la marcia dei sindaci del versante orientale contro l’ecotassa. A Sava, città del sindaco di Fli Dario Iaia, promotore dell’iniziativa, si sono riuniti nuovamente per fare il punto della situazione, alla presenza anche di alcuni consiglieri regionali.
Già nei giorni scorsi, i sindaci ed i vice di Avetrana, Fragagnano, Lizzano, Leporano, Maruggio, Manduria, Pulsano, Sava e Torricella avevano stilato e sottoscritto un documento, ancora oggi senza una risposta, indirizzandolo all’assessore regionale all’ambiente, Lorenzo Nicastro ed al presidente, Nichi Vendola.
Ieri poi, sono andati oltre, richiedendo la presenza dei consiglieri regionali che, intervenuti in tal senso, hanno assunto un impegno non da poco. Euprepio Curto, Pietro Lospinuso e Gianfranco Chiarelli (quest’ultimo non in aula, ma del tutto in linea con l’iniziativa lanciata dal sindaco di Sava), nei prossimi giorni presenteranno un emendamento alla legge regionale in questione, approfittando della seduta di bilancio e soprattutto, si faranno promotori di una raccolta di consensi tra i colleghi consiglieri regionali.
Una azione trasversale dunque, in grado di coinvolgere destra e sinistra, accomunando i consiglieri che condividono la necessità di una moratoria di almeno 24 mesi, al fine di consentire ai comuni di raggiungere la percentuale prevista ed evitare, in questo modo, un ulteriore aggravio della pressione fiscale ai danni dei cittadini.
La questione è molto spinosa perchè la legge regionale, così come è stata partorita, prevede che, a decorrere dal 1° gennaio 2013, i comuni che, tra settembre 2011 ed agosto 2012, non hanno raggiunto il 40% di differenziata, subiranno un aumento del 244,60%, dell’ecotassa.
“Un vero paradosso – precisano i sindaci riuniti- se si pensa che, ad oggi, la regione non ha consentito ai comuni stessi l’espletamento di gare per introdurre il sistema del porta a porta spinto. Quindi, da un lato ci chiedono di avviare la differenziata ma dall’altro, limitano gli strumenti per adottarla. In più, qualora fosse applicata questa norma, si tradurrebbe in una spesa enorme a carico dei cittadini utenti in un momento congiunturale che attanaglia le famiglie monoreddito ed i disoccupati. Naturalmente, pur condividendo le scelte della regione Puglia finalizzate ad incrementare le percentuali di raccolta differenziata, non può ulteriormente aumentare le tariffe sui rifiuti urbani.”
Ed ancora, i sindaci ribadiscono come, a dire il vero, diverse amministrazioni abbiano intrapreso, in via autonoma, iniziative tese a sviluppare le raccolte differenziate ma, l’entrata in vigore delle nuove norme legislative e regolamentari emanate sia dallo Stato centrale che dalla Regione, abbia di fatto bloccato le procedure.
“Quindi – sottolineano gli amministratori locali - le colpe della mancata attivazione delle raccolte differenziate non appartengono ai cittadini utenti ma neanche ai comuni consorziati al competente Consorzio obbligatorio che, nel tempo, non è riuscito a individuare un gestore unico.”
Hanno bisogno di tempo gli amministratori locali e sono preoccupati perché la pressione fiscale è già molto alta.
“Abbiamo richiesto il supporto dei consiglieri e degli assessori regionali – dicono i sindaci - perché portino sul tavolo del presidente Vendola e dell’assessore all’ambiente Nicastro, la nostra ansia derivante dal vedere ogni giorno i nostri concittadini in enormi difficoltà economiche ed occupazionali. Chiediamo solo del tempo ed in tal modo, ci metteremo in linea con i parametri. Intanto però, contrastiamo con tutte le nostre forze, ogni volontà di sacrificare ancora i cittadini, più di quanto lo sono già.”

Parità di genere, tutti la vogliono (a parole), ma la bocciano in Aula

Tutti la vogliono questa legge di iniziativa popolare, almeno a parole. Poi però al momento dei fatti viene chiesto il voto segreto in Aula e... guarda caso, la legge non passa.
In ballo in Consiglio Regionale  la proposta di legge di iniziativa popolare sulla parità di genere. Due gli articoli elaborati dal Comitato promotore - da una parte si stabilisce che in ogni lista sia garantita parità di rappresentanza per i due sessi (pena l’inammissibilità della stessa) e che la presenza paritaria sia rispettata nei programmi di comunicazione politica e nei messaggi autogestiti, dall’altra si introduce la possibilità per l’elettore di esprimere la doppia preferenza, che non può essere attribuita a candidati/e dello stesso sesso - e per la cui approvazione era necessaria la maggioranza qualificata (36 voti).
Il nodo della polemica in aula è stato inerente alla possibilità di recepire la proposta di legge di iniziativa popolare all'interno di una riformulazione complessiva della legge elettorale (che tra l'altro deve essere assolutamente approvata prima della fine di questa legislatura per poter avere una coerenza con lo Statuto, sia alla luce dei provvedimenti della Corte Costituzionale, sia perchè bisogna ridurre da 70 a 50 il numero dei Consiglieri regionali.
L'aula non è arrivata però ad esprimere il voto finale dal momento che ha bocciato i singoli articoli del testo, facendo ricorso al voto segreto. Modalità a cui si è fatto ricorso su richiesta di sette consiglieri del centrodestra, dopo che il capogruppo PdL Rocco Palese aveva deciso di ritirare l’ordine del giorno, con il quale "il Consiglio regionale si impegnava a rinviare alla VII commissione, competente in materia, la proposta di legge in questione con l’impegno a recepirla contestualmente alla revisione complessiva della legge elettorale regionale".
La proposta era stata formulata da Palese nel corso del dibattito precedente al voto, allo scopo di “procedere in maniera ordinata e arrivare all’approvazione organica della norma”, ma, dopo che nell'incontro con il presidente del Consiglio Onofrio Introna, il Comitato promotore aveva preferito rimettere al Consiglio ogni decisione, il capogruppo PdL ha fatto marcia-indietro, ritirando l'odg.
Vano anche l’invito del presente della Regione Vendola, che nel suo intervento a favore dell’approvazione della legge, aveva chiesto ai consiglieri di esprimere il loro voto in maniera “trasparente, senza ricorre a sotterfugi”. Favorevole alla proposta anche la maggioranza ad eccezione del consigliere regionale IdV Patrizio Mazza, dichiaratosi “contrario”: come lui molti esponenti dell’opposizione, pur con alcuni distinguo.
Alla fine si è andati alla conta e, sorpresa, ne è scaturito un no che allontana la parità di genere.
Con la mancata approvazione della legge ‘rosa’, “è stata sciupata una bella pagina di politica, ma nulla è perduto, il prossimo Consiglio regionale rispetterà la parità di genere”. È più di un auspicio quello di Onofrio Introna.
“Al di là della delusione di chi attendeva un voto positivo, questo stop non pregiudica il percorso verso una parità compiuta in quest’Aula, nella prossima legislatura regionale”, aggiunge il presidente.
Introna ha sottolineato lo sforzo dell’Ufficio di Presidenza di trovare un’intesa con le rappresentanti del Comitato che consentisse di uscire dall’empasse. Le assenze giustificate, per motivi istituzionali, di diversi consiglieri del centrosinistra rendevano difficile raggiungere la maggioranza qualificata richiesta. Servivano 36 voti per far passare il testo di legge in esame.
In verità, a sentire i rumors che circolano negli ambienti bene informati, sono pochi i Consiglieri disposti ad andare fino in fondo in questa battaglia.
In fondo si dimezzerebbero i posti in lista, in liste che già saranno più magre per via del taglio del numero dei consiglieri.
Solo fantapolitica? Per adesso l'Aula ha scelto il muro contro muro, che ha portato al voto contrario. Introna dice e sottolinea che nulla è perduto e che si può ancor raggiungere questo obiettivo. Evidentemente il Presidente del Consiglio conosce qualche metodo efficace per convincere i riottosi (di maggioranza ed opposizione) a fare un passo indietro.

Tatarella: La Capitanata è stufa e boccia Vendola



“In queste ore politologi ed analisti di vario conio si affannano ad analizzare le ragioni del mediocre risultato di Nichi Vendola alle primarie del Pd, che è decisamente inferiore alle attese in Puglia e catastrofico in Capitanata.” Lo dichiara il coordinatore provinciale di Futuro e Libertà per l’Italia Fabrizio Tatarella, che aggiunge: “Senza voler scomodare sofisticati strumenti di lettura del dato, a me sembra evidente che Vendola ha perso le primarie perché la Capitanata ha perso la pazienza.”
“Ricordo” prosegue il coordinatore di Fli, “che la provincia di Foggia fu decisiva per l’attuale governatore sia nelle primarie che nelle regionali del 2005. L’inversione di tendenza c’era già stata nel 2010, ed ora ce n’è un’altra clamorosa riprova.”
“Una bocciatura impietosa del malgoverno di Vendola” conclude Fabrizio Tatarella “che è stata probabilmente resa più netta dalla sprezzante disattenzione di un presidente totalmente assorbito dalla campagna elettorale. I cittadini foggiani spaventati dalle bombe del racket, ad esempio, hanno atteso invano, sia nel momento degli attentati che in quello della reazione civica, parole di responsabilità e di sostegno da parte di Nichi Vendola, che pure di parole ne dispensa da anni a piene mani. Come si vede, non c’è nulla di cui meravigliarsi”.

Cerignola: Pdl - il partito delle case chiuse. Addio alla sede dedicata a Pinuccio Tatarella



Cerignola la rossa, patria di Di Vittorio, in queste primarie ha registrato il flop tanto clamoroso, quanto inaspettato, della sinistra locale, meglio del centrosinistra cerignolano.
Pd e Sel sono riusciti a mobilitare solo 1.400 persone. Una debacle.
Per non parlare del Pdl che, ormai, non ha più sedi, militanti, iscritti e consensi.
Se davvero si dovessero svolgere le primarie non riuscirebbero a portare 140 persone e molte le dovrebbero pure pagare, perché nessuno andrebbe a dare due euro a un Pdl in via di disfacimento.
Cerignola, la città di Tatarella e della destra, registra, in queste ore, un dato in controtendenza rispetto a quello che accade a livello nazionale nel partito di Berlusconi.
A Cerignola nessuno si era scaldato per le primarie quando erano state indette.
Nessuno apriva comitati per Alfano tra gli ex forzisti e nessuno, andando contro al diktat di Gasparri e Ruocco, tra i pochi ex An osava sostenere la Meloni. Silenzio.
Anzi, mentre i giovani del Pdl occupano sedi a Bologna e Modena o a Roma presidiano la sede nazionale del Pdl, a Cerignola, pur volendo, i militanti del Pdl non possono fare nulla da qualche giorno.
Il Pdl è il partito delle case chiuse. Aveva tre circoli due anni fa ora più nulla.
Dopo la chiusura del comitato Pdl di Ruocco, la storica sede di An di Piazza della Repubblica, è stata chiusa anche la sede cittadina di Via Latilla intitolata a Pinuccio Tatarella.
Certo non avrebbe mai voluto che questo partito continuasse a usare il suo nome. Sarebbe stata una vera offesa, questa, perpetrata da chi considerava la politica come una passione e non come arrivismo e sistemazione di clientele cosi come ridotta dal Pdl locale la politica a Cerignola.
di Carlo Dercole

lunedì 26 novembre 2012

Luca Scandale commissario alla I circoscrizione

Bari - Traghetterà la Prima Circoscrizione (Palese - Santo Spirito) sino alla nomina degli organi istituzionali e della sua nomina si parlava già da tempo. Luca Scandale, coordinatore del Piano Strategico andrà a "tappare il buco" provocato dalle dimissioni del Presidente Saverio Di Liso, dimessosi in modo polemico dalla sua carica circa un mese fa.

il nome di Scandale, che circolava già da qualche giorno, è sembrato "naturale" al Sindaco "vista la sua esperienza maturata con la redazione del piano strategico di Bari, dal 2006 al 2009". Luca scandale è docente di economia della cultura e del territorio presso la Lum Jean Monnet di Casamassima-Trani.


XXXI Congresso Forense, un successo o un'altra occasione mancata?

Gianfranco Di Noia
Con le note di Nel blu dipinto di blu cantata da Domenico Modugno, nella splendida cornice del Petruzzelli di Bari, si è chiuso il XXXI Congresso Nazionale Forense. Un'organizzazione fantastica, per la quale dobbiamo ringraziare il CoA di Bari, ha alleviato la fatica di delegati e congressisti nei tre giorni della manifestazione.
La massima assise dell'avvocatura ha visto gli interventi non solo di avvocati ma anche di politici che non sempre hanno riscosso il consenso dei presenti. Applausi per il Presidente del Senato, Renato Schifani e per il Governatore della Regione Puglia, Nichi Vendola. Quest'ultimo è intervenuto per affermare senza mezzi termini il ruolo primario dell'avvocatura nell'amministrazione della giustizia che, secondo le logiche attuali, è sempre più penalizzata, tanto da renderne quasi impossibile l'accesso ai cittadini per il continuo aumento di costi e adempimenti richiesti.
Grande assente del Congresso il Ministro della Giustizia, Paola Severino, nei cui confronti si sono levate parecchie voci critiche.
Il congresso doveva focalizzare e risolvere due questioni principali: la riforma professionale e la rappresentanza.
La prima - in attesa di approvazione da parte del Parlamento - a sentire quanti si sono alternati sul palco non piace quasi a nessuno ma è stata votata da tanti insieme ad un'altra mozione che già prevede, con la nuova legislatura, degli interventi correttivi e migliorativi.
I principali motivi di dissenso riguardano la formazione professionale continua, le specializzazioni e l'accesso alla professione, soprattutto alla luce delle consistenti riduzioni di reddito che la sciagurata rivisitazione delle tariffe forensi, oggi dette parametri, unita ad altri interventi penalizzanti, ha comportato.
Altro problema, per molti - i meno abbienti e più giovani - riguarda i consistenti contributi minimi previdenziali.
Ma il congresso è anche politica e quello di Bari, a mio avviso, ha visto un rafforzamento del Consiglio Nazionale Forense che, con la legge di riforma, vedrà concentrati al suo interno tutti i poteri, pur rimanendo privo di rappresentatività.
Rappresentatività che è prerogativa dell'OUA - che dal voto esce indebolita, anche da un punto di vista economico -, degli Ordini e delle Associazione Forensi maggiormente rappresentative.
Mi ero augurato che dal Congresso uscisse una proposta concreta e condivisa sulla governance dell'avvocatura, con l'OUA al centro di un sistema che veda il contributo, non solo consultivo, delle Associazioni Forensi; ma le questioni legate alla riforma e il tentativo - fallito - di ottenere una proroga per l'uscente Presidente Maurizio de Tilla, unito a tanti sofismi e tatticismi che molti avrebbero potuto risparmiarci, hanno impedito di fatto ciò. Ma forse sono in errore io che auspico la figura del "rappresentante unico" mentre questa non è un bene sia per la democrazia che per quanti vogliono salvaguardare i loro infinitesimali spicchi di potere.
Gianfranco Di Noia
(Presidente Associazione Forense di Cerignola)

Taranto: ancora arresti per l'ILVA


"Ambiente venduto" e non potrebbe esserci nome più pregnante per l'inchiesta che la Guardia di Finanza sta conducendo attorno ai casi della maggior acciaiaeria europea.Una serie di arresti e sequestri a Taranto nei riguardi dei vertici dell’Ilva e di esponenti politici che avrebbero concesso troppo o ignorato i dati in fatto di inquinamento.

Sotto la lente degli investigatori una serie di pressioni che l’Ilva avrebbe effettuato sulle pubbliche amministrazioni per ottenere provvedimenti a suo favore e ridimensionare gli effetti delle autorizzazioni ambientali. Accuse a vario titolo di associazione per delinquere, disastro ambientale e concussione.
In particolare, le ordinanze di custodia cautelare, emesse dal Gip di Taranto, riguarderebbero nuovamente la famiglia Riva, e anche funzionari e politici di enti locali pugliesi.

Tra le persone raggiunte dalle misure cautelari ci sono Fabio Riva, vicepresidente del gruppo Riva e figlio di Emilio Riva (già ai domiciliari dal 26 luglio scorso) e fratello di Nicola Riva (anche lui ai domiciliari dal 26 luglio); Luigi Capogrosso, ex direttore del siderurgico di Taranto anche lui ai domiciliari; Michele Conserva, ex assessore all’Ambiente della provincia di Taranto dimessosi nei mesi scorsi; Girolamo Archinà, ex consulente dell’Ilva, addetto ai rapporti con le pubbliche amministrazioni e licenziato dall’attuale presidente dell’Ilva, Bruno Ferrante, ad agosto quando emersero i primi particolari dell’inchiesta ‘esplosa’ oggi. La seconda ordinanza riguarda una serie di sequestri, attualmente in corso.

La Puglia boccia il Vendolismo

Nichi Vendola incontra i giornalisti a risultato acquisito
Nichi Vendola non ce l'ha fatta a vincere le primarie in Puglia. Bersani è saldamente al primo posto mentre stanno terminando le operazioni di spoglio nelle ultime sezioni. Il dato appare ormai consolidato ed è alquanto sorprendente. Ma fino a un certo punto. Vendola è stato sconfitto dal vendolismo, più che dai "poteri forti" e dalla "lobby mediatica" di un PD che, a suo dire, non avrebbe lasciato chiaramente intendere che di primarie di coalizione si trattava e non di una questione tutta interna al partito.
E il vendolismo è uno stile di governo regionale che cozza con le belle idee e i pensieri lunghi dello statista che immagina un governo nazionale. 
Vendola si aspettava ben altro dalle urne pugliesi. Sperava che la macchina del consenso fosse ben oliata e che il tentativo di buon governo regionale si trasformasse automaticamente in un assaggio per le prossime politiche. Sperava, e molti con lui, che la Sinistra italiana avesse finalmente trovato le parole per "narrare" qualcosa di nuovo, anzi di antico, visto che il Partito Socialista Italiano è nato nel 1892.
Ma non è bastato a far dimenticare, per una generazione di elettori sempre più concreta e sempre meno idealista, le tante, troppe contraddizioni del suo quasi doppio mandato regionale. Se lui parla da statista, ha intorno i mediocri che pensano solo al proprio futuro e che oggi sono i veri sconfitti delle primarie. Il carisma personale non è in grado di coprire le defaillance dell'entourage, nonchè le scelte discutibilissime in tema di politica culturale.
Mentre riflette sulla sconfitta e su chi dovrà beneficare al ballottaggio con il suo tesoretto di voti (ma non aveva già dichiarato la sua sostanziale alterità a Renzi?), ci auguriamo che rifletta anche su come dovrà governare sino al 2015 per poter recuperare quei consensi che sembra aver perduto nel seno stesso della compagine che per ben due volte lo ha chiamato a governare la Regione.

domenica 25 novembre 2012

Le donne sono come i fiori

La violenza sulle donne esiste, è diffusa e si può combattere. Come? Con le le campagne di sensibilizzazione, mediatiche e non, i numeri verdi a disposizione e le iniziative delle associazioni che si occupano di tutelare il mondo femminile.
Tra queste ultime, merita di essere menzionata quella che si è svolta oggi, a Bari, in occasione della giornata internazionale contro la violenza sulle donne.
“Non calpestare” è il nome dell'evento organizzato dalle associazioni locali Giraffa Onlus e Veluvre, patrocinato dalla Regione Puglia, Associazione Nazionale Magistrati distretto di Bari, Ordine degli Avvocati di Bari e dalla Consigliera Regionale di Parità.
I quattro isolati che incrociano la centralissima via Sparano, dalle 11.30 alle 13.30, sono stati interamente dedicati alla lotta contro la violenza e divisi in aree tematiche: omicidio passionale, violenza sessuale, violenza in ambito multietnico.
Un vero e proprio percorso verso la libertà, la dignità, la serenità delle donne vittime di abusi, fatto a piccoli passi e con grandi esempi, testimonianze, testi di poesie, canzoni, brani di romanzi, dialoghi cinematografici, letti da giornalisti, avvocati, attori, magistrati, docenti universitari e professionisti locali, a gran voce e commozione.
La loro partecipazione ha dato vita ad un controcanto che ha diviso donne e uomini: le prime, impegnate nella lettura di storie vere di donne violate e assassinate; i secondi, in quella di testi di sentimento positivo dell'uomo nei confronti delle donne.
Ai loro piedi, un cartello di divieto “non calpestare” e diverse sagome adesive raffiguranti donne maltrattate, sono state delicatamente posizionate, come ad accarezzarle, dalle ragazze delle associazioni promotrici, guidate dall' avvocato Maria Pia Vigilante, Presidente di Giraffa Onlus e Maria Grazia Rongo, giornalista e attivista dell'associazione Veluvre.
Lo sguardo basso sui volti delle sagome e le orecchie “rivolte” ai lettori non sono stati solo di donne, ma anche di uomini e bambini, tutti attenti a dove mettere i piedi durante il “percorso”.
Poteva sembrare un gioco, ma non lo è stato, come non sono uno scherzo le percentuali delle donne uccise dalla violenza: una ogni due giorni.
Allarme sociale, mobilità internazionale.
L' evento si è concluso davanti alla Chiesa di San Ferdinando, ultima tappa, e non sembra un caso che ci si trovasse davanti a Dio durante l'ultima lettura-
Ha concluso Annamaria Minunno, giornalista di Antenna Sud, cugina dell'indimenticabile Anna Costanzo, assassinata nel 2009 dal ex suo fidanzato, Alessandro Angelillo.
Quella che Anna Maria Minunno ha letto con commozione, rabbia e dolore, è stata la sua lettera indirizzata alla Corte di Appello di Bari, dopo la sentenza di secondo grado che ridotto la pena dell'imputato da 30 a 16 anni. Motivazione? Il suo atteggiamento, nella notte dell'omicidio, è stato considerato “non crudele”.
Cos'è la crudeltà? Ha chiesto pubblicamente Anna Maria Minunno, ai magistrati e ai presenti, incrociando i loro sguardi rabbiosi, commossi, increduli.
Le donne sanno bene cosa significa la crudeltà, così come gli uomini conosco i limiti e divieti da rispettare, eppure, il numero delle donne vittime di violenza aumentano, giorno dopo giorno, per un amore malato, anzi per un malato.
Perchè l'amore salva, non uccide.
di Annalisa Tatarella

Primarie CS: a Bari code tranquille in tutti i seggi

Sembra buona l'affluenza ai seggi in cui i baresi possono esprimere la loro preferenza fra i cinque candidati alle primarie di coalizione. Nonostante la preregistrazione on line è comunque necessario ripetere la registrazione in modo da apporre la firma alla dichiarazione per la privacy.

Questa operazione, che sembrava un doppione della registrazione on line, è stata anche provocata, per quel che ne sanno gli stessi volontari ai seggi, dal fatto che non vi sono elenchi on line disponibili.
Infatti tutto procede "a mano", carta e penna, prima per ottenere il tagliando di voto (e la ricevuta del versamento di due euro minimo) e poi per il voto vero e proprio.


Su una scheda formato A4 sono presenti i cinque candidati: Bersani, Vendola, Puppato, Renzi e Tabacci. Basta apporre una croce sul nome prescelto, piegare in quattro il foglio e porlo nell'urna.

Le operazioni di voto inizieranno alle 20. Pugliadoggi seguirà lo spoglio dal quartier generale di Nichi Vendola presso l'Hotel Palace con un diretta twitter a partire dalle 21.00

sabato 24 novembre 2012

Taranto: gli agricoltori jonici contro la soppressione della Provincia

I vertici della Cia di Taranto: Passeri, Spagnuolo e Rubino
Soppressione? Unione? Fusione? Il futuro delle Provincie pugliesi è ancora incerto. Nulla è ancora stato scritto, ma sembra chiaro che si sta andando verso una grande Provincia salentina che comprenda Lecce, Brindisi e Taranto.
Critiche a questa ipotesi, intanto, sono arrivate dalla Cia (Confederazione Italiana Agricoltori) di Taranto, che prende posizione rispetto alla situazione che si sta determinando con il previsto accorpamento delle Province.
La Cia ritiene assurda l’ipotesi che territori della provincia di Taranto possano essere forzatamente accorpati a quella di Lecce; si tratta in alcuni casi di aree che distano centinaia di chilometri (vedi Ginosa e Otranto) e comprendono realtà sociali ed economiche totalmente differenti e non assimilabili, né unitariamente governabili.
“Ancora una volta – si legge in una nota del Presidente Nicola Spagnuolo - siamo di fronte a decisioni assunte senza conoscere la realtà, letteralmente calate sulla testa delle popolazioni e delle imprese con l’alibi (e lo specchietto delle allodole) della riduzione della spesa. Va però osservato che, alla miopia del Governo centrale, è corrisposta la limitatezza culturale e politica dei nostri rappresentanti istituzionali: tutto il chiacchiericcio si è svolto al chiuso delle sedi di Provincia e Comuni: a nessuno è venuto in mente di coinvolgere le associazioni e le imprese, comprese quelle del settore agricolo. Eppure sono per esempio numerose le imprese agricole che hanno progettato e investito, sperimentando nuove cultivar, nuovi sistemi di coltivazione dei prodotti, nuove tecnologie e nuove conoscenze. Queste imprese hanno investito in proprio sull’innovazione e la diversificazione delle produzioni, legandole alla tipicità e alle bellezze del marchio “provincia di Taranto”. Si tratta di investimenti e decisioni d’impresa volte peraltro a tentare di dare un futuro e una speranza a un territorio drammaticamente marchiato dalla vicenda “Ilva” (per la quale le imprese agricole stanno pagando un prezzo incalcolabile)”.
Secondo la Cia la riduzione dei costi con cui è stato giustificato il forzato accorpamento di aree e territori è solo illusoria: “questa scelta avrà, invece, pesanti aggravi di spese, conseguenze sulla funzionalità degli enti locali e sulle loro effettive capacità operative in favore di territori, cittadini e imprese”. D’altro canto, sottolinea la CIA, “limitare la protesta alla sola questione della scelta del capoluogo costituisce un pericoloso e fuorviante abbaglio: le questioni fondamentali attengono invece - secondo l’organizzazione degli agricoltori - alla effettiva capacità di Provincia e Comuni di svolgere in modo adeguato le rispettive funzioni, nonché alle concrete risorse finanziarie a loro disposizione. Averne decurtato d’improvviso trasferimenti e disponibilità finanziarie costituisce un sotterraneo e subdolo modo di svuotarne le funzioni e porle nell’impossibilità di operare. Peraltro - sottolinea la CIA - non è nemmeno ipotizzabile trasferire funzioni e oneri ai già sofferenti e asfissiati Comuni”.

Con il nuovo quadro normativo imposto dal Governo nazionale, le Province perdono anche la possibilità di programmare e progettare interventi di sviluppo del proprio territorio, ricerca di nuovi mercati e canali di commercializzazione a favore delle proprie produzioni: tornano a essere le Amministrazioni provinciali di un secolo fa, ossia minuscoli enti derivati di uno spilorcio e distratto Stato centralista.
“Per non dire poi della Camera di Commercio di Taranto, sintesi della nostra identità collettiva di produttori e fiore all'occhiello nel sistema camerale italiano, poiché ha saputo tradurre l’esigenza innovativa che il mondo economico e quello sociale manifestavano, fornendo servizi avanzati per le piccole e medie imprese”.
“La nostra provincia –conclude Spagnuolo- ha bisogno di uno scatto di orgoglio, una comprensione della esatta posta in gioco e degli effetti devastanti derivanti al nostro territorio da logiche che ricordano le astratte linee tracciate sulla carta da annoiati giocatori alla battaglia dei soldatini”.

Imu, l'Anci prepara un ricorso per chiedere modifiche alla legge di stabilità

IMU, è tutto pronto per il ricorso giurisdizionale organizzato dall'Anci (Associazione Nazionale deei Comuni) sulle sovrastime relative all'Imu pubblicate dal Ministero dell'Economia e delle Finanze.
Come già aveva anticipato l'Anci Puglia nello scorso mese di ottobre, i numeri sono superiori a quelli previsti, ed aveva proposto un'azione legale sull'errata previsione gettito IMU dei comuni pugliesi.
Il comitato direttivo di Anci Nazionale ha deliberato di sostenere ed affiancare i Comuni che intendono procedere tramite ricorso giurisdizionale al TAR avverso i valori IMU ed ICI pubblicati in data 15 ottobre 2012 dal Ministero dell'Economia e delle Finanze.
Anci Puglia nel corso della Assemblea nazionale di Bologna, aveva già proposto azioni nei confronti del MEF, avendo costatato da un monitoraggio sui comuni pugliesi, enormi discrepanze tra le previsioni del MEF ed il reale introito dei comuni. Le previsioni sul gettito IMU di maggio e luglio 2012 risultavano errate e molti sindaci allarmati, denunciavano situazioni di dissesto finanziario irreversibile dei loro enti, dovute ai conseguenti pesanti tagli al fondo sperimentale di riequilibrio (FSR).
A livello nazionale, l'ammontare totale degli indebiti tagli di risorse al comparto dei comuni derivanti all'operazione IMU ammonta a circa 764 milioni, di cui 300 milioni derivanti dalla inclusione del gettito degli immobili comunali nel gettito obiettivo e 464 di sottovalutazione dell'ICI.
Anci quindi coordinerà le azioni sul territorio e agirà ad adiuvandum nei ricorsi presentati dai Comuni o dalle Anci regionali. Da lunedì 26 novembre renderà disponibile la bozza di ricorso, gli elementi tecnici, giuridici e quantitativi per supportare le richieste che gli Enti intendono sottoporre direttamente all'autorità giudiziaria.
“Già da tempo avevamo segnalato gli errori nelle sovrastime IMU del MEF e le gravi ripercussioni in termini di ulteriori tagli ai comuni. - ha dichiarato il presidente Anci Puglia Luigi Perrone - Condivido la forte posizione assunta da Anci Nazionale nella manifestazione di Milano, è ora che il Governo dia risposte chiare alle nostre richieste: l’intero gettito dell’IMU ai comuni, la revisione del patto di stabilità per gli enti virtuosi e la non estensione del patto ai comuni tra 1000 e 5000 abitanti. Da subito inoltre, serve la modifica alla legge di stabilità che attendiamo in Senato. Chiediamo autonomia e responsabilità per svolgere pienamente il nostro ruolo e far ripartire l’economia dei territori.”

venerdì 23 novembre 2012

Bari: un Consiglio Comunale sempre più bolso

Abbiamo scelto apposta un aggettivo ricercato e desueto. Vogliamo costringere quel settanta, settancinque per cento di consiglieri comunali baresi che ne ignorano il significato, a prendere un dizionario e fare lo sforzo di trovarne il senso.
Matteo Renzi ha detto di recente che il sistema per scegliere i sindaci è il miglior accrocco elettorale che esista in Italia. può anche darsi. 
Certo si pone sempre più urgente un problema di "classe dirigente" che non è più rimandabile. Bari sta entrando nella Nebulosa Metropolitana con pochissime idee ma confuse. I consigli circoscrizionali presto dovrebbero essere un ricordo, ma intanto nessuno oggi è in grado di dire se siano arrivati o meno all'ultima consigliatura o questi inutili (salvo pochissime e ben determinate eccezioni) reperti del passato debbano essere rinnovati.
Il Consiglio Comunale che siede attualmente a Palazzo di città è il peggiore di tutta la Bari del secondo dopoguerra. Il guaio è trasversale e bipartisan. Se il pubblico non lasciasse soli i giornalisti a seguire le assemblee, se ne renderebbe conto.
Si va dal consigliere che sussurra al cellulare in piedi e al banco, mentre suona l'inno nazionale a quello che parla dei caldarrostai di Roma, ignorando forse che sono in mano a un racket malavitoso. Il momento delle comunicazioni è spesso ispirato da "dilettanti allo sbaraglio": senza che però la penosa esibizione termini a "fischi e piriti" come direbbero a Palermo.
Le lauree non salvano: abbiamo sentito un avvocato usare "divertino" invece di "divertano" e basta seguire i tweet o i post dei cronisti rendicontisti di seduta (se li avete fra gli amici) per risparmiare i soldi del cinema o dell'affitto dell'ultimo dvd di Woody Allen.
Ignoranza crassa e profonda, unita alla totale assenza dell'orrore di sè che invece ha fatto del novecento un secolo fintamente breve e molto pericoloso.
E non è che la giunta municipale sia meglio. Vi sono due o tre assessori "imboscati" nel nulla della loro ignavia amministrativa che continuano a percepire l'indennità senza produrre assolutamente nulla.
In tutto questo panorama, di cui Michele Emiliano è perfettamente consapevole, sembra che Bari sia passata in secondo piano e che non interessi assolutamente a nessuno. Ci sentiamo qui di lanciare una proposta: primarie per tutto e per tutti. Un minimo di valutazione da parte dell'elettorato è diventato necessario e improcrastinabile. 
Credo che sia giusto bocciare politicamente anche chi potrebbe essere bocciato senza remore all'esame di terza media: "se vorremmo essere precisi", abbiamo sentito risuonare uno di questi pomeriggi. E no. Se volessimo, cribbio. Si dice se volessimo.

Immigrazione: lo stato dell'arte. Se ne è parlato a Foggia

Si è svolto presso Palazzo Dogana a Foggia, un interessante incontro su tema "IMMIGRAZIONE: STATO DELL'ARTE".
L’iniziativa era ultimo momento d’incontro del progetto FAMILYNET dell’associazione CROCE AZZURRA, reso possibile con il sostegno di Fondazione con il Sud, la partnership della Provincia di Foggia, del Centro Famiglie San Riccardo Pampuri, dell’associazione Pubblica Assistenza Volontari Soccorso, dell’associazione Tutti i colori del mondo, della Confraternita Misericordia e del Forum delle associazioni familiari della provincia di Foggia, e ha visto ieri l’avvicendarsi di numerosi ospiti intervenuti per discutere del tema “IMMIGRAZIONE: STATO DELL’ARTE”
Antonio Costantino, presidente dell’associazione CROCE AZZURRA, ha annunciato la sottoscrizione di un protocollo d’intesa con l’associazione Africa United, rappresentata dal presidente Coulibaly Lassina, per quelle che saranno le prossime iniziative a favore di famiglie di immigrati, che coinvolgeranno e vedranno protagonista anche il Centro Famiglie “San Riccardo Pampuri”, nato dall’omonima cooperativa sociale di Foggia, retta da Michele Bottaccio.
Interessante sottolineare il momento in cui l’assessore alle politiche sociali e alla famiglia del Comune di Foggia, Pasquale Pellegrino, ha chiesto ad Antonio Montanino, assessore provinciale alle politiche sociali e alla solidarietà, la possibilità di collaborare da subito per l’individuazione di immobili a disposizione della Provincia di Foggia in cui realizzare, con la collaborazione del Comune, strutture di prima accoglienza a favore degli immigrati e delle loro famiglie.
Claudio de Martino dei Fratelli della Stazione e Maria Tricarico, direttrice della CARITAS di Foggia, hanno invece sottolineato come ci sia bisogno, mai come adesso, di azioni concrete e quotidiane per arginare situazioni di povertà preoccupante che si stanno diffondendo a più livelli di popolazione, mentre Maria Cirillo, in rappresentanza dell’ARCI comitato provinciale di Foggia, ha parlato dell’iniziativa intrapresa su Foggia e Lucera a favore degli immigrati e delle loro famiglie per la ricerca di alloggi e di possibilità d’inserimento lavorativo.
A portare la propria testimonianza c’erano anche Massimiliano Arena, presidente della Camera Minorile di Capitanata, per l’occasione nelle vesti di avvocato dello Sportello Avvocati di Strada di Foggia, Ennio Guadagno, coordinatore gruppo tutela salute migranti dell’ASL di Foggia, e Lelio Pagliara, sociologo del Centro Famiglie “San Riccardo Pampuri”.

Violenza sulle donne: a Bari una giornata di studio


Il 17 dicembre 1999 l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite ha designato il 25 novembre come Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne per ricordare il brutale assassinio, avvenuto nel 1960, delle tre sorelle Mirabal, fiere avversarie del regime di Rafael Leónidas Trujillo, il dittatore che tenne la Repubblica Dominicana nell’arretratezza e nel caos per oltre 30 anni.

Per l’occasione, lunedì 26 novembre l’Assessorato al Welfare del Comune di Bari, in collaborazione con la Commissione consiliare Pari opportunità, la cooperativa sociale Crisi e il Consorzio Meridia, organizza nella sala consiliare di Palazzo di Città, a partire dalle 9.30, una giornata di studio e di confronto sul tema delle politiche di contrasto alla violenza di genere.

A partire dall’esperienza territoriale del Centro antiviolenza “La Luna nel pozzo”, la giornata di studio “Sguardi di genere - esperienze, rappresentazioni e politiche di contrasto alla violenza”, sarà arricchita dalle riflessioni di referenti istituzionali, testimoni privilegiati ed esperti che offriranno visioni sulle politiche di contrasto alla violenza contro le donne e sulle sue diverse rappresentazioni culturali, sociali, politiche e mediatiche.

Questo il programma della giornata: dopo i saluti del sindaco Michele Emiliano, dell’assessore al Welfare Ludovico Abbaticchio e di Maria Santacroce, presidente della Commissione Pari opportunità, interverranno Anna Coppola De Vanna, Centro antiviolenza “La luna nel pozzo” - cooperativa sociale Crisi e Nicola Buonvino, referente del Progetto Binario rosa.

Alla tavola rotonda “Sguardi di Genere. Cultura, media, società, politiche” parteciperanno Anna Campioto, referente delegato del progetto Centro antiviolenza per l'Ufficio di Piano del Comune di Bari; Luisa Giorgio, segretario del Comitato Pari opportunità dell’Università degli Studi di Bari; Rosanna Lallone, dirigente del Servizio Politiche sociali, giovanili, femminili della Provincia di Bari; Monica Pepe, curatrice della rivista online zeroviolenzadonne.it; Annamaria Rivera, antropologa, saggista e scrittrice; Giulia Sannolla, referente di area tematica per l’Assessorato al Welfare - Regione Puglia; Vittoria Tola, presidente nazionale UDI.

Modererà la tavola rotonda Rosy Paparella, garante dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza della Regione Puglia. Prima delle conclusioni di Serenella Molendini, consigliera di Parità della Regione Puglia, in programma anche l’intervento della scrittrice Veronica De Laurentiis.

L’evento, al quale sono stati invitati a partecipare l’assessore regionale al Welfare Elena Gentile e il presidente della Regione PugliaNichi Vendola, è patrocinato dall’Ufficio del Garante dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza della Regione Puglia.

giovedì 22 novembre 2012

Sicurezza e Cambiamento: Confindustria riflette

Un momento del Forum

Due giornate dedicate alla  Responsabilità Sociale d'Impresa di Confindustria Bari BAT, grazie a un Forum intitolato: "Il coraggio del Cambiamento". L’appuntamento si inserisce nel calendario della XI^ Settimana della Cultura d'Impresa, rassegna nazionale promossa da Confindustria e Museimpresa cominciata il 18 novembre 2012, e in programma sino a domenica 25.

Il Forum, realizzato con il sostegno di UBI Banca Carime e Banca Popolare di Puglia e Basilicata e la collaborazione dei gruppi di Giovani Imprenditori di Confindustria e Giovani Imprenditori Edili di ANCE del territorio di Bari e BAT, nonché dell'Istituto Agronomico Mediterrano CIHEAM - IAM di Bari, nasce dal desiderio di divulgare storie di imprese responsabili. 

Cosa si intende oggi per “Sicurezza e Cambiamento?” Il primo passo per costruire una società dove la dignità, le pari opportunità, il rispetto e la salvaguardia del futuro siano norma e prassi. Per alcuni imprenditori locali, già nel presente tutto questo è divenuto realtà.

Il programma del Forum ha previsto un seminario a Barletta, presso l'I.I.S.S. "E. Fermi - P. Nervi", dal titolo: "La sicurezza: un valore per i giovani?", dedicato principalmente ai giovani studenti e strutturato come confronto diretto sul tema della sicurezza del futuro e sul posto di lavoro, in prospettiva di un radicale cambiamento di mentalità dell'individuo. 

Giovedì 22 Novembre,invece, si è svolto un workshop presso la Sala convegni di Confindustria Bari BAT a Bari, che riprendendo il titolo dell'intero evento: "Il coraggio del cambiamento", si è occupato di analizzare il ruolo strategico di alcuni casi peculiari nel cambiamento di approccio e prospettiva. L'esperienza di alcune donne imprenditrici straniere a confronto con significative storie locali per evidenziare un diverso modo di fare impresa e stabilire un rapporto privilegiato con la valorizzazione dei beni culturali.

Gli incontri hanno tra gli obiettivi prioritari quello di incitare un'imprenditorialità trasparente. Un’iniziativa a dire il vero con pochissimi precedenti che testimonia la volontà dei responsabili del Forum di infondere la sana cultura d’impresa attraverso una completa e corretta informazione che trasmetta modelli esemplari a futura memoria. 

Sono intervenuti Alessandro Laterza, vicepresidente di Confindustria nazionale e presidente della Commissione cultura; Laura Ruggiero, coordinatrice del Forum RSI; Mariana Bianco, responsabile del gruppo di lavoro del Forum RSI; Luigi Montemurro, direttore territoriale di UBI Banca Carime; infine Domenico Longo, vice direttore generale di Banca Popolare di Puglia e Basilicata.