giovedì 29 novembre 2012

Operazione Ubisque - al lavoro e a lezione contemporaneamente, tre denunce alla Facoltà di Medicina di Bari



Ufficialmente era al proprio posto di lavoro. Allo stesso tempo era a lezioni con frequenza obbligatoria, di fatto ha superato esami e conseguito una laurea, un master di secondo livello ed un dottorato, sicuramente senza aver partecipato ad alcuni esami, grazie alla complicità di alcuni professori compiacenti che hanno falsificato statini e verbali d'esame.
Al termine di una operazione denominata "Ubisque", i finanzieri del Comando provinciale di Bari hanno denunciato a piede libero un funzionario tecnico del dipartimento di odontostomatologia e due docenti dell’università di Bari, con l’accusa di truffa aggravata e falso in atti pubblici.
I provvedimenti dei militari sono giunti a conclusione di un’indagine coordinata con la Procura di Bari avviata a seguito dell’operazione “Apollonia” che lo scorso mese di luglio ha portato alla scoperta di una vera e propria associazione a delinquere finalizzata a favorire aspiranti studenti in concorsi pubblici per l’ammissione ai corsi di laurea a numero chiuso in medicina e chirurgia ed in odontoiatria e protesi dentaria presso l’università degli studi di Bari.
Ad insospettire i finanzieri del Nucleo di Polizia Tributaria di Bari sono stati gli innumerevoli titoli di studio ed attestati di post-formazione conseguiti da un tecnico del dipartimento di odontoiatria e protesi dentaria nel periodo in cui lo stesso svolgeva attività lavorativa in favore dell’ateneo.

Scendendo nel particolare, il dipendente del dipartimento era riuscito dal 2002 al 2011:
-          ad ottenere nell’anno accademico 2002/2003, un master di ii livello in “medicina della sessualità”;
-          a frequentare negli anni accademici successivi un dottorato di ricerca triennale ed il corso di laurea in odontoiatria e protesi dentaria, partecipando alle lezioni e agli esami di profitto.
Entrambi questi titoli accademici, sottolineano i finanzieri, richiedono la frequenza obbligatoria alle lezioni ed ai tirocini pratici. Gli approfondimenti svolti dagli investigatori delle fiamme gialle, sviluppatesi attraverso una mirata attività di ricerca ed analisi della documentazione reperita presso l’ateneo e di incrocio dei dati così ottenuti con le informazioni raccolte dai docenti titolari dei diversi corsi di formazione a cui aveva partecipato il dipendente universitario, permettevano di accertare che lo stesso dipendente si era ripetutamente e illegittimamente assentato dal posto di lavoro, al fine di frequentare le lezioni, nonché le attività didattiche del dottorato di ricerca in “ambiente, medicina e salute”.
Inoltre era stato dichiarato il falso in occasione dell’ammissione al dottorato di ricerca, omettendo di comunicare che era già iscritto al corso di laurea in odontoiatria e protesi dentaria presso la stessa università degli studi (condizione preclusiva per l’iscrizione ad altri iter formativi).
L’attività investigativa evidenziava inoltre che due docenti universitari avevano commesso in diversi episodi dei falsi in atto pubblico volti a favorire gli illeciti commessi dal dipendente dell’università.
In particolare, i documenti: nel corso della seduta d’esame di “diagnosi e terapia odontostomatologica 2” del maggio 2010, redigevano uno statino e relativo verbale d’esame dello studente – lavoratore, con annessa proposta di voto di profitto, senza che questi avesse partecipato alla seduta e sostenuto la prova.
Certificando il falso, attestavano e sottoscrivevano, in un verbale di collegio docenti del novembre 2008, il possesso da parte del dipendente universitario della “laurea di i livello in biologia cellulare e molecolare”, in realtà mai conseguita nonché la sua partecipazione assidua alle attività didattiche e di ricerca previste dal corso di dottorato, di fatto mai avvenuta.
Attraverso i raggiri compiuti per quasi un decennio dal tecnico dipendente dell’ateneo di bari, questi percepiva indebitamente compensi per più di 103.000,00 euro, relativi alle oltre 7.000 ore di assenza ingiustificata dal proprio posto di lavoro.
Le condotte sopra descritte, tenute dai docenti universitari indagati per falso in atto pubblico, sono state rimesse alla valutazione della magistratura contabile

Nessun commento:

Posta un commento