venerdì 31 agosto 2012

Trivellazioni, per Legambiente: “È una follia, l’autorizzazione alle prospezioni di Petroceltic priverebbe la Puglia del suo bene più prezioso: il mare”

“L’estrazione del petrolio al largo delle Tremiti ̶ dichiara Francesco Tarantini, presidente di Legambiente Puglia ̶ è un progetto folle che ipoteca lo sviluppo futuro della nostra economia, fondata sull’uso sostenibile del mare, sul turismo e sulla pesca. La Puglia non può e non deve essere privata del suo bene più prezioso: il mare”.
Proprio Legambiente, insieme alle altre associazioni ambientaliste, lo scorso giugno aveva fatto ricorso al Tar del Lazio contro il decreto con cui il ministero dell'Ambiente dava il via libera alle ispezioni in Adriatico, nei pressi delle acque che circondano le Tremiti.
Nei mari del Belpaese – come risulta dal dossier nazionale di Legambiente “Trivella Selvaggia”, presentato in Puglia con la collaborazione di Goletta Verde ̶ sono già attive 9 piattaforme di estrazione petrolifera ma, grazie ai colpi di spugna normativi dell’ultimo anno, si potrebbero aggiungere almeno altre 70 trivelle per una superficie di 30mila km² di mare. Attualmente, 10.266 km2 di mare italiano sono oggetto di 19 permessi di ricerca petrolifera già rilasciati (gli ultimi due sono stati sbloccati il 15 giugno scorso nel tratto abruzzese di Adriatico di fronte la costa tra Vasto e Ortona); 17.644 km2 di mare minacciati da 41 richieste di ricerca petrolifera non ancora rilasciate ma in attesa di valutazione e autorizzazione da parte del Ministero dello Sviluppo Economico. In definitiva, tra aree già trivellate e quelle che a breve rischiano la stessa sorte, si tratta di circa 29.700 kmq di mare, una superficie più grande di quella della regione Sardegna.
“Continuare a puntare sull’energia fossile ̶ spiega Tarantini ̶ non solo è rischioso per l’ambiente e la salute dei cittadini ma è anche un investimento miope ed anacronistico. Le ultime stime del Ministero dello Sviluppo Economico aggiornate a dicembre 2011 indicano come certa la presenza nei fondali marini di solo 10,3 milioni di tonnellate di petrolio che, ai consumi attuali, sarebberosufficienti per il fabbisogno nazionale per sole 7 settimane. Non solo: anche attingendo al totale delle riserve certe, comprese quelle presenti nel sottosuolo italiano, concentrate soprattutto in Basilicata, nel complesso verrebbero consumate in appena 13 mesi”.
Questi dati dimostrano l’assoluta insensatezza del rilancio delle attività estrattive previsto nella nuova Strategia energetica nazionale prospettata dal ministro Passera, in cui uno dei pilastri sembra essere proprio la spinta verso nuove trivelle volte a creare 15 miliardi di euro di investimento e 25mila nuovi posti di lavoro.
I favori ai petrolieri non si limitano solo al via libera alle trivelle bloccate due anni fa. A questo si aggiunge anche l’irrisorio incremento delle royalties, previsto e propagandato per supportare attività di salvaguardia del mare e di sicurezza delle operazioni offshore da parte degli enti competenti. Si passa infatti dall’attuale 4% al 7%, percentuali che fanno sorridere rispetto a quelle praticate nel resto del mondo dove oscillano tra il 20% e l’80%. Si tratta di condizioni molto vantaggiose che ovviamente richiamano nel nostro Paese molte compagnie straniere: delle 41 istanze per permessi di ricerca attualmente in valutazione, infatti, solo 3 fanno capo a compagnie italiane (2 ad Eni e 1 a Enel) mentre tutte le altre sono richieste provenienti da società straniere. 
Tarantini aggiunge: "Ciò che colpisce è pure il mancato coinvolgimento della Regione Puglia in un processo decisionale così delicato. Per ovvie ragioni il Governo ha preferito agire autonomamente, certo del parere sfavorevole che avrebbe ricevuto per l'ennesima volta".
“Legambiente – conclude il presidente regionale ̶ continuerà ad opporsi alla decisione del ministro Clini e lo farà al fianco di tutti coloro, compresi i cittadini, che si batteranno per ostacolare una attività che, oltre a rappresentare una seria minaccia per la conservazione della biodiversità, andrebbe in controtendenza rispetto a una Regione che ha fatto suoi tre principi: turismo di qualità, fonti energetiche rinnovabili e tutela del territorio e delle aree protette. Sono queste il vero petrolio della Puglia”.
di Annalisa Tatarella

Lavorare con il bello. Dall’esperienza nazionale a quella locale



“Lavorare con il bello. La creatività, che impresa!” titolava l’11 marzo scorso un articolo del Sole 24 ore, nell’inserto domenicale culturale all’interno dell’ormai nota rubrica “Cultura e sviluppo”, nata all’indomani della pubblicazione del Manifesto per la Cultura (pubblicato il 18 Febbraio scorso). In questi articoli si elencavano, fra altre cose, le varie realtà culturali sparse per tutta Italia, le cosiddette “industrie della creatività”: l’Umbria Jazz Festival, il Rossini Opera Festival nelle Marche, la Mezza Estate di Tagliacozzo in Abruzzo e per la Puglia veniva citato l’evento macroscopico, la Notte della Taranta, al quale aggiungerei vari festival del libro (Acquaviva, Bisceglie, Trani, Polignano e da ultima Cerignola), gli appuntamenti musicali (e non solo) di Carpino e Monte Sant’Angelo, Spiagge d’autore, Calici Sotto le Stelle e parecchi altri. Iniziative che a vario titolo rientrano nell’ “industria del bello”.  Molte altre le manifestazioni in Puglia che, fra i due felici assessorati, gentiliano e godelliano, vengono promosse nella nostra regione.
Nel Giugno scorso, a Matera, avendo avuto la possibilità di seguire uno dei tanti dibattiti svoltisi in tutta Italia intorno alla pubblicazione del Manifesto per una Costituente della Cultura, si è potuto apprendere quanto siano state invertite, nell’ambito della manifestazione “Polo Sud” (promossa dagli editori Laterza), alcune idee fisse: la promozione culturale può (e deve) essere progettata anche nelle province del sud (e non solo ‘calata’ dal nord) e dal sud non si dovrà parlare solo di tradizione, ma anche innovazione. In questo contesto pare esemplare il fatto che proprio la bella, piccola e scomoda Matera sia stata candidata a città capitale europea della cultura del 2019.
La cultura non rischia di diventare così una sorta di operazione di marketing svuotata del suo significato più nobile? La questione ha scatenato non pochi dibattiti fra gli intellettuali, i quali recentemente intervistati si sono espressi anche contrariamente a questa nuova impostazione, tuttavia, anche scorrendo il sito del Sole 24 Ore, si possono leggere le illustri adesioni avute al Manifesto, che segue, implicitamente, lo stampo di Dewey, secondo cui la democrazia è anche la capacità di imparare facendo. Il Manifesto ha smosso le acque nelle varie regioni, nei comuni sempre più esangui, i quali hanno compreso quanto importante sia la figura di un europrogettista pronto ad intercettare bandi e fondi europei, spesso infatti si son persi fondi importanti per incompetenza, per carenza di regole, per scarsa progettualità (e sull’argomento mi pare opportuno segnalare Michele Trimarchi, in un suo articolo del 12 Agosto sul Sole).
A Cerignola. Inutile ripetersi mille volte quanto la situazione italiana sia difficile in ambito culturale, la dicono lunga le chiusure di alcune biblioteche universitarie fra cui Pisa, la difficile situazione del prestigioso Istituto Italiano di Studi Filosofici. Un’oasi del pensiero. Viaggiando si scopre l’ovvio, si scopre che le situazioni bibliotecarie, ad esempio, son tutte in difficoltà, tranne qualche piccola eccezione come Perugia e Milano Bicocca. La crisi è un evento tangibile ovunque, una parola trita con significati fortemente empirici. E in questo scenario quale chance è concessa ad un microcosmo come Cerignola? Il cartellone culturale estivo, lo abbiamo visto, è stato notevolmente penalizzato, certo qualcuno disse “con la cultura non si mangia”, ma altrettanto spaventosa è la logica “con la cultura si mangia”. Uscendo da queste spicciole metafore gastronomiche, che spesso si son sentite (e lette), a Cerignola esistono attualmente due eventi  considerevoli: il festival dedicato, in Settembre, a Mascagni e la Fiera del Libro. Entrambe le manifestazioni sono un’occasione per richiamare gente in città, per smuovere l’economia, per far parlare, per crescere. Conoscendo più da vicino la Fiera del libro, ed abbandonandomi ad una scorretta prima persona, poiché invitata a descrivere più da vicino quest’operazione culturale, vorrei soffermarmi su due aspetti: il privato che scende in campo a sostegno della cultura, anche modestamente, ma con la lungimiranza dell’aver compreso quanto la dicotomia pubblico – privato, in termini di cultura, sia sorpassata; e  quanto  il modello-Cerignola (con la Fiera)  mostri come l’impresa privata sia capace di sostenere la cultura senza intromettersi in scelte dirette da comitati scientifici. «Il calendario è in preparazione. – dichiara Rossella Bruno, presidente di Oltre Babele. Quest'anno ci saranno molte novità. In primis il festival si svolgerà in data e luogo diversi, soprattutto per coinvolgere le scuole che negli scorsi anni rimaste ai margini solo per termini temporali. Il ricco calendario vedrà poi alternarsi presentazioni di libri e dibattiti, proiezioni, recital, momenti musicali e laboratori per bambini. Il salto di qualità è notevole».  A breve dunque maggiori dettagli.“Lavorare con il bello. La creatività, che impresa!” titolava l’11 marzo scorso un articolo del Sole 24 ore, nell’inserto domenicale culturale all’interno dell’ormai nota rubrica “Cultura e sviluppo”, nata all’indomani della pubblicazione del Manifesto per la Cultura (pubblicato il 18 Febbraio scorso). In questi articoli si elencavano, fra altre cose, le varie realtà culturali sparse per tutta Italia, le cosiddette “industrie della creatività”: l’Umbria Jazz Festival, il Rossini Opera Festival nelle Marche, la Mezza Estate di Tagliacozzo in Abruzzo e per la Puglia veniva citato l’evento macroscopico, la Notte della Taranta, al quale aggiungerei vari festival del libro (Acquaviva, Bisceglie, Trani, Polignano e da ultima Cerignola), gli appuntamenti musicali (e non solo) di Carpino e Monte Sant’Angelo, Spiagge d’autore, Calici Sotto le Stelle e parecchi altri. Iniziative che a vario titolo rientrano nell’ “industria del bello”.  Molte altre le manifestazioni in Puglia che, fra i due felici assessorati, gentiliano e godelliano, vengono promosse nella nostra regione.
Nel Giugno scorso, a Matera, avendo avuto la possibilità di seguire uno dei tanti dibattiti svoltisi in tutta Italia intorno alla pubblicazione del Manifesto per una Costituente della Cultura, si è potuto apprendere quanto siano state invertite, nell’ambito della manifestazione “Polo Sud” (promossa dagli editori Laterza), alcune idee fisse: la promozione culturale può (e deve) essere progettata anche nelle province del sud (e non solo ‘calata’ dal nord) e dal sud non si dovrà parlare solo di tradizione, ma anche innovazione. In questo contesto pare esemplare il fatto che proprio la bella, piccola e scomoda Matera sia stata candidata a città capitale europea della cultura del 2019.
La cultura non rischia di diventare così una sorta di operazione di marketing svuotata del suo significato più nobile? La questione ha scatenato non pochi dibattiti fra gli intellettuali, i quali recentemente intervistati si sono espressi anche contrariamente a questa nuova impostazione, tuttavia, anche scorrendo il sito del Sole 24 Ore, si possono leggere le illustri adesioni avute al Manifesto, che segue, implicitamente, lo stampo di Dewey, secondo cui la democrazia è anche la capacità di imparare facendo. Il Manifesto ha smosso le acque nelle varie regioni, nei comuni sempre più esangui, i quali hanno compreso quanto importante sia la figura di un europrogettista pronto ad intercettare bandi e fondi europei, spesso infatti si son persi fondi importanti per incompetenza, per carenza di regole, per scarsa progettualità (e sull’argomento mi pare opportuno segnalare Michele Trimarchi, in un suo articolo del 12 Agosto sul Sole).
A Cerignola. Inutile ripetersi mille volte quanto la situazione italiana sia difficile in ambito culturale, la dicono lunga le chiusure di alcune biblioteche universitarie fra cui Pisa, la difficile situazione del prestigioso Istituto Italiano di Studi Filosofici. Un’oasi del pensiero. Viaggiando si scopre l’ovvio, si scopre che le situazioni bibliotecarie, ad esempio, son tutte in difficoltà, tranne qualche piccola eccezione come Perugia e Milano Bicocca. La crisi è un evento tangibile ovunque, una parola trita con significati fortemente empirici. E in questo scenario quale chance è concessa ad un microcosmo come Cerignola? Il cartellone culturale estivo, lo abbiamo visto, è stato notevolmente penalizzato, certo qualcuno disse “con la cultura non si mangia”, ma altrettanto spaventosa è la logica “con la cultura si mangia”. Uscendo da queste spicciole metafore gastronomiche, che spesso si son sentite (e lette), a Cerignola esistono attualmente due eventi  considerevoli: il festival dedicato, in Settembre, a Mascagni e la Fiera del Libro. Entrambe le manifestazioni sono un’occasione per richiamare gente in città, per smuovere l’economia, per far parlare, per crescere. Conoscendo più da vicino la Fiera del libro, ed abbandonandomi ad una scorretta prima persona, poiché invitata a descrivere più da vicino quest’operazione culturale, vorrei soffermarmi su due aspetti: il privato che scende in campo a sostegno della cultura, anche modestamente, ma con la lungimiranza dell’aver compreso quanto la dicotomia pubblico – privato, in termini di cultura, sia sorpassata; e  quanto  il modello-Cerignola (con la Fiera)  mostri come l’impresa privata sia capace di sostenere la cultura senza intromettersi in scelte dirette da comitati scientifici. «Il calendario è in preparazione. – dichiara Rossella Bruno, presidente di Oltre Babele. Quest'anno ci saranno molte novità. In primis il festival si svolgerà in data e luogo diversi, soprattutto per coinvolgere le scuole che negli scorsi anni rimaste ai margini solo per termini temporali. Il ricco calendario vedrà poi alternarsi presentazioni di libri e dibattiti, proiezioni, recital, momenti musicali e laboratori per bambini. Il salto di qualità è notevole».
di Maria Pia Ferrante

La nave "amara" dell'Apulia Film Commission

1991 - La nave Vlora con il suo carico di disperati
Anche quest’anno la Puglia del cinema sarà presente alla 69^ edizione della Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia, in programma dal 29 agosto all’8 settembre 2012, diretta da Alberto Barbera con quattro produzioni filmiche.
Tre sono le opere cinematografiche girate nella Regione con il sostegno operativo e il contributo economico dell’Apulia Film Commission: “È stato il figlio” di Daniele Ciprì (in concorso Venezia 69), il documentario “La nave dolce” di Daniele Vicari (fuori concorso, evento speciale), ideato e coprodotto da Apulia Film Commission con la Indigo Film, e il cortometraggio “La sala” di Alessio Giannone (sezione “Orizzonti”), prodotto dal Comune di Bari con Apulia Film Commission.
Infine, il film “Carmela, salvata dai filibustieri” di Giovanni Maderna, girato anche a Taranto con l’assistenza di Apulia Film Commission, inserito nella nuova sezione “Cinema Corsaro” delle Giornate degli Autori diretta da Giorgio Gosetti.
Ma questa vigilia è stata "avvelenata" da una polemica sorta sulle colonne di un blog (il Golem) dove una misteriosa Giuseppina Belvedere (che si sospetta sia il fake di qualcuno ben informato o avvelenato nei confronti dell'ente presieduto da Antonella Gaeta) ha senza nemmeno troppi giri di parole avanzato il sospetto che il film diretto da Vicari, dedicato all'epopea degli albanesi della Vlora e ai baresi che l'affrontarono, non sia nient'altro che il rifacimento di un altro film, mai completato, "Lo stadio della Vittoria", di Angelo Amoroso d'Aragona, che, in cambio del silenzio per lo "scippo", abbia ricevuto un bel posto alla mediateca pugliese, dopo un concorso fatto su misura per lui.
Non solo: Belvedere (o chi per lei) denuncia il doppio ruolo dell'AFC, anche in veste di produttore e non solo di promotore, e il sovrapporsi dei suoi massimi dirigenti apicali (presidente, direttore e vicedirettore) nei "credits" dello stesso film diretto da Vicari. C'è da dire subito che, nonostante la materia incandescente e indubbiamente appetitosa per qualsiasi giornalista, nessuno dei paludati organi di stampa pugliesi abbia pensato bene di dedicare qualche riga alla storia. E questa, secondo noi, è già una notizia.
I filoni di indagine (giornalistica) sono ameno due: la paternità dell'idea e il concorso alla mediateca. Andiamo con ordine. Angelo Amoroso d'Aragona, filmaker storico della Puglia, stava lavorando da anni a un progetto che circa 5 anni fa ricevette dall'assessora Silvia Godelli (responsabile regionale della cultura) circa quarantamila euro di contributi per terminare il lavoro. Con questi soldi d'Aragona andò anche in Albania, per poter completare le riprese ed effettuare alcune interviste.  C'è anche da dire che nessuno dell'Apulia Film Commission ha negato di conoscere il lavoro di d'Aragona, anzi, nel comunicato di smentita e rettifica a Golem si legge che "Il progetto di documentario “Lo stadio della Vittoria” di Angelo Amoroso D’Aragona finanziato dall’Apulia Film Fund nel 2008 non è mai stato terminato né consegnato alla Fondazione AFC che pure aveva provato a sollecitare interventi di altri finanziatori, avendone visionato i primi frammenti."
Dunque Gaeta (attuale presidente) e Maselli (attuale direttore) lo conoscevano, o meglio erano al corrente che d'Aragona ci stesse lavorando. Ma poi, si preferisce produrre un altro film, ex novo, con un altro regista (Vicari, prestigioso autore di "Diaz") recuperando vecchi spezzoni e realizzando interviste ai testimoni (fra cui anche chi scrive) che si trovaronoin prima linea quell'8 agosto del 1991. 
Resta da sapere perchè d'Aragona non sia stato coinvolto, almeno come fornitore di riprese (che il regista barese aveva effettuato soprattutto allo stadio della Vittoria), se non proprio come coautore. E' qui che la velenosa Belvedere innesta i suoi sospetti più amari: è bastato dargli un posto alla mediateca per tacitarlo, comprando così il suo silenzio in cambio di un posto, sia pure a progetto, sa pure per soli due anni. L'Apulia film Commission, ovviamente, respinge sdegnosamente le accuse e minaccia querele: nessun concorso ritagliato a misura d'Aragona, nessun bando addomesticato. Nell'ambiente, però, che a ben guardare si rivela un vero e proprio verminaio, tutti sono pronti a raccontare delle difficoltà economiche e personali in cui si trova d'Aragona, del suo bisogno irrimandabile di trovare un lavoro, dei suoi ritardi nel terminare i progetti...Insomma anche se non ci dovesse essere nessuna irregolarità, il clima è appestato dalla situazione generale di crisi e difficoltà in cui si dibattono in genere artisti e filmaker.
Sullo sfondo resta, alla fine di tutto, proprio L'Apulia Film Commission, che oggi può produrre in proprio oltre che promuovere il cinema. E' la terza "mano" di Silvia Godelli, dopo il teatro Pubblico Pugliese e l'Apulia Sounds. Tre carrozzoni, dice qualcuno, tre piccoli ministeri che insieme fanno una sorta di Minculpop, dice qualcun altro, dove lavora solo "chi vogliono loro". Fra le tante realizzazioni della Giunta Vendola, forse questi strumenti per il controllo della produzione culturale, più che per la promozione, dovrebbero subire, in futuro, un serio ripensamento e un profondo restyling.
Gli stessi veleni che suscitano, per quanto possano essere giudicati infondati e ingiusti, buttano ombre sull'intera gestione vendoliana della cultura regionale e il silenzio di tutte le testate (terrorizzate forse dal non ricevere più pubblicità istituzionale dalla regione) la dice lunga sullo stato in cui versa l'informazione in Puglia. C'è stato persino chi ha avanzato il sospetto che chi scrive, avendo partecipato al film come intervistata (gratis, con liberatoria), non avesse interesse a parlare di questa vicenda. E' un clima irrespirabile, non giova nè alla verità nè alla cultura. Ma i metodi godelliani (vendoliani) di gestire la cultura hanno decisamente contribuito a crearlo.

giovedì 30 agosto 2012

Legge elettorale: 50/50, anche in Puglia è urgente applicare il dettato costituzionale

Con settembre siamo già in piena fase di calendarizzazione dell’agenda del Consiglio Regionale pugliese: si dovrà discutere della nuova legge elettorale, dopo la bocciatura di quella attuale da parte della Corte Costituzionale e la predisposizione di un nuovo testo da parte del gruppo di tecnici della Prefettura. E, come prevede la disciplina in materia, è ovvio che debba essere messa in discussione la proposta di legge di iniziativa popolare regionale per il riequilibrio di genere nell’assise consiliare. 
Trentamila firme, il doppio di quelle necessarie, raccolte in tre mesi, la metà del tempo previsto dalla legge per la raccolta, un risultato a cui sono approdate tantissime donne di associazioni, organi di parità, forze politiche di ogni schieramento, ordini professionali e mondo universitario. 

Chiediamo a Francesca La Forgia, avvocato che ha contribuito a scrivere la proposta di illustrarci le principali novità in arrivo.
R. Vediamo un po’. Sono tre le proposte contenute nel testo: doppia preferenza alternata di genere: si possono esprimere nessuna, una o due preferenze; se se ne esprimono due, devono essere di sesso diverso, pena l’annullamento della seconda preferenza; liste composte al 50/50, pena l’annullamento delle stesse (e non, come è attualmente previsto, una mera sanzione pecuniaria che quasi nessuna forza politica paga); spazi di propaganda elettorale mediatici paritari di genere. La questione più controversa, quella della doppia preferenza è stata già affrontata dalla Corte Costituzionale e risolta dalla stessa in senso positivo rispetto alla legge elettorale campana e all’art. 48 Cost., che prevede che il voto sia “personale e uguale, libero e segreto”; la Corte ha stabilito che la doppia preferenza alternata di genere è una possibilità in più offerta all’elettorato, assolutamente “non coattiva”.

Quindi ci avviamo ad una concreta affermazione della parità di genere, almeno in campo elettorale?
R. Il legislatore ha fatto tesoro di questo orientamento e, in un’ottica di legislazione primaria tutta da riformare dopo la novella dell’art 51 Cost. sul principio delle pari opportunità, avvenuta nel 2003, ha recentemente approvato anche alla Camera la doppia preferenza anche per le elezioni negli Enti Locali. Un approdo bipartisan, che sarebbe assolutamente auspicabile che avvenga anche in Puglia.

A quale altra legge vi siete ispirati per la stesura?
R. La proposta di legge pugliese si è ispirata a quella campana, con la variante del 50/50 e non del rapporto 1/3 – 2/3 nella composizione delle liste. Ma c’è una differenza ulteriormente importante: il fatto che sia un solido esempio di democrazia diretta di genere, perciò un’occasione da non perdere perché i palazzi così criticati tornino ad essere “case di vetro” in cui poter guardare in ogni momento e da cui poter essere guardati/e e verso cui vi sia una sana fiducia critica di cittadinanza attiva.

Le forze politiche di centrodestra e di centrosinistra presenti in Consiglio hanno quindi una possibilità di riconciliazione con la società civile (ma tante altre devono esservi).Siamo sicuri che possiamo farcela ad approvare presto e bene questa proposta di legge.

di Fortunata Dell'Orzo

Legge elettorale Regione Puglia, per Curto la bozza non è condivisibile

“Se dovessero trovare conferma le ultime notizie relative alla bozza di riforma della legge elettorale pugliese, vorrebbe dire che i saggi incaricati della sua redazione sono meno saggi di come si potrebbe presumere”.
Usa ironia mista a sarcasmo l’ex senatore e consigliere regionale Euprepio Curto (Fli) nel commentare le ultime notizie sulla riforma della legge elettorale pugliese.
“Al di là di ogni facile polemica – ha poi dichiarato Curto – se il provvedimento dovesse giungere in aula penalizzando ancora una volta le province più piccole il mio personale voto sarà contrario, al di là e al di sopra di qualsiasi eventuale, ma improbabile, interesse personale a ripetere l’esperienza regionale nella prossima legislatura.
Euprepio Curto (Fli)
Credo – ha incalzato Curto – che questa non possa essere derubricata come una questione di mero campanile. Al contrario, è questione di autentica democrazia, in quanto fino ad oggi – e la bozza intenderebbe confermare questa anomalia - si è assistito impunemente alla penalizzazione delle forze politiche, e dei candidati operanti nelle province più piccole a cui molto spesso non è stato sufficiente ottenere percentuali maggiori (le forze politiche) o un maggior numero di preferenze (i candidati) per poter prevalere nelle competizioni elettorali.
D’altronde – ha proseguito l’ex senatore – appare incomprensibile che il gruppo di lavoro incaricato della redazione della bozza non abbia ritenuto di tenere in debito conto la rivisitazione delle Province legiferata dall’attuale Governo. Un atteggiamento che suscita dubbi, perplessità e legittimi sospetti.
Ed è questo il motivo – ha concluso Curto – per cui mi permetto di suggerire il sostanziale adeguamento della nuova legge elettorale pugliese alla nuova conformazione delle Province. Un adeguamento che prevedendo, salvo opportune limature e correttivi, solo quattro circoscrizioni elettorali - Bari, Foggia/Bat, Lecce e Brindisi/Taranto -, renderebbe molto più equa ed omogenea la competizione elettorale, ma soprattutto ilnon negoziabile principio di rappresentanza territoriale”.

di Alessia Colaianni

Trivellazioni, Clini autorizza, in Puglia non le vuole nessuno

Le trivellazioni in Puglia non le vogliamo. Forte e chiaro è il messaggio che, da due anni a questa parte, ogni forza politica e l'intera comunità lancia per fermare le prospettazioni petrolifere al largo delle nostre coste. 
Ma qualcuno le vuole a tutti i costi, ed è talmente tanta la sua voglia che, in piena pausa agostana, riesce ad ottenere l'autorizzazione del Ministro Clini. In barba a ogni richiesta della Puglia.
“L’improvvisa ed improvvida decisione del Ministro Clini di autorizzare le trivellazioni al largo del parco naturale delle isole Tremiti va combattuta in ogni sede, dal Parlamento alle aule giudiziarie, ma non mancheranno di farsi sentire i cittadini pugliesi e tutti gli amanti dell'incantevole mare di Tremiti”.
Così si esprime l'europarlamentare di Futuro e Libertà Salvatore Tatarella.
Nel bel mezzo della pausa agostana, infatti, il ministro Clini decide di autorizzare la Petrolceltic alle trivellazioni, o meglio prospezioni, al largo delle Isole Tremiti; ma la comunicazione in Regione Puglia è giunta soltanto nei giorni scorsi, scatenando le reazioni della politica, in primis l'assessore Nicastro.
“Apprendo oggi da comunicazione ufficiale che alla vigilia di ferragosto il Ministro dell'Ambiente ha autorizzato le prospezioni richieste da Petroceltic nei pressi delle isole Tremiti. Riteniamo che si tratti di una offesa alla dignità della nostra Regione e degli altri enti locali che si erano espressi negativamente rispetto alla prospettiva di vedere il nostro mare violentato dalla corsa all'oro nero. E' una ulteriore conferma della sensazione di marginalizzazione della Puglia. Speravamo che questo atteggiamento, in considerazione dell'attenzione e della collaborazione avviate sulla vicenda Taranto, fosse ormai consegnato al passato. Ma evidentemente non è così”.
Così l'assessore alla Qualità dell'Ambiente Lorenzo Nicastro commenta la notizia, comunicata dal Ministero, di parere positivo alle prospezioni.“La nostra regione, la cui economia è fortemente legata al mare, al turismo ed ai prodotti enogastronomici, subisce oggi una minaccia che speravamo scongiurata: nonostante il corale 'no' gridato a gran voce lo scorso 21 gennaio a Monopoli da istituzioni e cittadini pugliesi, il rischio di un 'embargo' sulle nostre coste ad opera delle multinazionali del petrolio prende sempre più corpo. Il parere del Ministero conferma la direzione ostinata del Governo nazionale – prosegue Nicastro – verso lo sfruttamento massivo delle fonti energetiche fossili e, riteniamo, crea un pericoloso precedente per il destino del nostro mare. Ci sono numerose altre richieste di prospezioni geosismiche che giacciono in attesa di essere autorizzate dal Ministero.
Se fino ad ora nutrivamo qualche speranza di ravvedimento nelle scelte di politica energetica nazionale che servisse a scongiurare la corsa al petrolio nel basso Adriatico, adesso abbiamo l'amara certezza che anche le altre richieste di prospezione, verosimilmente, saranno autorizzate. In prospettiva si concretizza uno scenario allarmante per il nostro mare e per la vocazione turistica della nostra regione”.“Fin da ora dico che non ci daremo per vinti e che – conclude l'assessore – oltre a ricorrere in tutte le sedi giurisdizionali, proseguiremo con le modalità civili proprie dei pugliesi a manifestare il nostro dissenso e la nostra protesta nella battaglia per affermare il diritto della Puglia a progettare un futuro diverso rispetto a quello che altri pensano di disegnare. Invito i pugliesi tutti, oltre che i rappresentanti delle istituzioni e coloro che siedono in parlamento eletti nella nostra regione, ad aiutarci a sostenere questa battaglia”.
Rilancia le accuse anche il presidente del Consiglio Regionale Onofrio Introna.
“È irritante, è spiazzante e delude profondamente l’iniziativa del ministro Clini di autorizzare le prospezioni di idrocarburi della multinazionale Petroceltic, al largo delle isole Tremiti”. Il presiedente del Consiglio regionale della Puglia Onofrio Introna commenta con sorpresa la firma apposta “in pieno clima vacanziero”, dal responsabile del Dicastero dell'ambiente.
“Il ministro Clini non può venire in Puglia e vestire alternativamente i panni del dottor Jeckill e di mister Hyde. Abbiamo apprezzato la determinazione con la quale ha difeso le ragioni dell’occupazione, in una questione ambientale delicata come quella tarantina, ma ci lascia sconcertati apprendere che nello stesso tempo, con il Paese distratto dal ferragosto imminente, ha dato il via libera a quella che da sempre consideriamo una pericolosa aggressione ad uno dei nostri patrimoni naturali importanti”.
Il sì del ministro è intervenuto il 7 agosto e interessa un’area a ridosso del parco marino delle Tremiti, nonostante il parere contrario delle Regioni Puglia e Molise.
“Al di là del delitto che si vuole commettere ai danni di un’area paesaggistica di pregio straordinario”, la decisione del governo nazionale rappresenta per Introna “una violenza alla Puglia e a quanti guardano all’ambiente e confidano in un futuro di mare pulito, di aria sana, di sole e salute”.
di Vincenzo Matano

Taranto, l'Ilva continua ad inquinare


L'ILVA continua a inquinare. Lo confermano gli ultimi dati rilevati dall'ARPA (Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale) e questo certo non semplifica la già complicatissima road map da mettere appunto per conciliare la prosecuzione della produzione con la salvaguardia della salute. Ricordiamo che quel gigantesco complesso industriale, attorno al quale ruotano le vite di ventimila persone e l'economia di una intera parte della Puglia, è lì dal 1961.
Secondo l'Arpa la situazione è critica. E tale criticità ha anche comportato il superamento del valore limite giornaliero di PM10 nelle centraline di monitoraggio della qualità dell’aria di via Archimede e di via Machiavelli nel quartiere Tamburi”.
Secondo l'Arpa, la colpa  è del trasporto delle polveri, stoccate nei parchi minerali Ilva, verso la città da parte del vento, che il 27 agosto scorso aveva direzione dal settore Nord-Ovest e velocità piuttosto sostenuta.
L’agenzia ha anche proposto fra le possibili soluzioni, la copertura dei parchi. La soluzione della copertura è stata riproposta dall'Arpa già in sede di riesame dell'Aia, criticando di nuovo la soluzione offerta dall'Ilva, che peraltro è in fase di realizzazione, e cioè una barriera frangivento di oltre due chilometri tra il siderurgico e il quartiere. Sembra dunque sempre più difficile procedere all'eliminazione delle cause di inquinamento, alla bonifica dello stabilimento e a quella delle aree maggiormente inquinate, come il quartiere Tamburi, senza di fatto bloccare la produzione. Produzione che sta continuando, nonostante il disposto della magistratura tarantina.
Intanto il presidente dell’Ilva, Bruno Ferrante, per decisione del Tribunale del riesame, che ha accolto le richieste dell'Ilva, è stato reintegrato nell'incarico di custode e questo permetterà di proseguire nella strada indicata dallo stesso Tribunale del riesame il 7 agosto, cioè il necessario collegamento tra l'attività dei custodi e dell'azienda, nella prospettiva della massima collaborazione finalizzata alla difesa del lavoro e della salute.
Il gip, nelle ordinanze del 10 e 11 agosto, aveva ordinato il blocco della produzione dell'impianto di Taranto e revocato a Bruno Ferrante il ruolo di custode e amministratore delle sei aree poste sotto sequestro nell'ambito di un'inchiesta per disastro ambientale.
Il Riesame deve ancora esprimersi sul blocco della produzione. Il reintegro è stato stabilito nell'ambito del procedimento inerente il sequestro degli impianti dell'area a caldo dello stabilimento siderurgico. Per il momento è stato depositato solo il dispositivo, mentre le motivazioni saranno rese note nei prossimi giorni. Ferrante era stato nominato tra i custodi giudiziari da un'altra sezione del tribunale del riesame il 7 agosto scorso, ma il gip Todisco ne aveva disposto la revoca con il decreto dell'11 agosto scorso.
Il segretario provinciale della Uilm, Antonio Talò, ha spiegato che l’azione dei custodi è quella di verificare impianto per impianto la funzionalità e il livello di emissioni secondo quanto stabilito dalle prescrizioni. Se ravviseranno delle anomalie, diranno all'azienda di intervenire e se l'azienda sarà impossibilitata ad intervenire, in estrema ratio saranno costretti a disporre la chiusura dell'impianto. 
Eliona Cela

mercoledì 29 agosto 2012

Forlife: artisti su Raiuno per un viaggio solidale in Puglia

Artisti … per Forlife Onlus. Nomi di grande rilievo del panorama musicale e cinematografico nazionale come Edoardo Bennato, Fabio Concato, Francesco Baccini, Nino Frassica, Enzo De Caro, Sebastiano Somma, Marina Summa e Martino De Cesare, hanno  manifestato grandissima sensibilità verso i progetti di Forlife, la Onlus che opera in tante parti del mondo ed in particolare in Africa  per aiutare i bambini che vivono in situazioni di estrema povertà. Forlife fa parte, insieme alle  diverse  e numerose iniziative solidali   “sposate” dagli  straordinari artisti, del progetto volto aiutare i bambini meno fortunati.
Quando arriva un’emozione- questo il nome- andrà in onda domani sera, 30 agosto alle 23. 30 su Rai uno. Si tratta di un viaggio in Puglia attraverso quattro video su altrettanti brani dedicati al mondo dell'infanzia, alle emozioni, alla sensibilità di coloro che vedranno e ascolteranno un lavoro tanto emozionante quanto nuovo e prestigioso. Tra gli  artisti che hanno preso parte al progetto compaiono Edoardo Bennato, Fabio Concato, Francesco Baccini, Simona Bencini, Martino De Cesare, Nino Frassica, Enzo De Caro, Sebastiano Somma, Marina Suma.
La regia dei video è di Bruno Colella e di Sebastiano Somma, la grande fotografia è di Blasco Giurato (oscar con “Nuovo cinema Paradiso”), le riprese sono state effettuate con una troupe della NUCT (Cinecittà) con la  partecipazione straordinaria di Giorgio Albertazzi.
L'obiettivo di tale progetto è quello di emozionare e sensibilizzare l'opinione pubblica sulle tematiche dell'infanzia: oggi bisogna tornare all'emozione, quella più vera, quella senza filtri e condizionamenti che i bambini sanno cogliere ed esprimere.
Il progetto sostiene l'Associazione For Life Onlus e sarà il preludio all’ ormai consolidato e atteso concerto per la vita che si terrà quest’anno al Politeama di  Lecce il 24 novembre.  Alcuni degli artisti che hanno partecipato al progetto saranno  i graditissimi e prestigiosi ospiti della manifestazione benefica che ormai è diventata un appuntamento imperdibile nell’ inverno salentino.
di Vincenzo Matano

Festa di Fli: il grande successo a Manfredonia


“Che una festa di partito, e di un partito non grandissimo come Fli, raduni in quattro giorni a Manfredonia poco più di tremila persone è indicativo della voglia di nuova politica che circola nell’opinione pubblica” lo dichiara il coordinatore provinciale di Futuro e Libertà per l’Italia, Fabrizio Tatarella, a commento della festa provinciale del partito svoltasi dal 18 al 21 agosto a Manfredonia.
Due momenti dell'appuntamento di Manfredonia
“Il merito della perfetta riuscita dell’iniziativa” prosegue Tatarella “va innanzitutto ai nostri dirigenti sipontini, dal presidente del circolo Antonio Novelli alla responsabile femminile Patrizia Melchiorre all’impareggiabile segretario Vincenzo Lo Riso, autentica anima della manifestazione”.
“Una Festa che non abbiamo gestito come spazio propagandistico” dice ancora il coordinatore di Fli “come dimostra il fatto che sul palco sono stati presenti, accanto ad esponenti del nostro partito, autorevoli rappresentanti del Pd, dell’Udc, del Pdl e di altre forze politiche. Dai cittadini viene non un rifiuto della politica in quanto tale, ma il desiderio di una politica meno rissosa e chiusa in se stessa”.

“Futuro e Libertà” conclude Tatarella “è nato ad impulso di Gianfranco Fini proprio per rispondere a queste esigenze. Continueremo a farlo agli inizi di settembre a Mirabello con la Festa Nazionale e a fine settembre ad Arezzo con l’assemblea dei Mille per l’Italia. La Capitanata farà sentire la sua partecipazione in entrambe queste occasioni”.
di Annalisa Tatarella

venerdì 24 agosto 2012

Mario Monti inaugura la Fiera del Levante

Mario Monti, Presidente del Consiglio dei Ministri
Torna per Bari una tradizione abbandonata negli ultimi tre anni dell'ultimo governo Berlusconi. Sarà infatti il Presidente del Consiglio Mario Monti a inaugurare, il prossimo 8 settembre, l'edizione della Fiera numero 76.  E non è tutto: sarà il teatro Petruzzelli ad ospitare la cerimonia di apertura e non più il vecchio padiglione del Mezzogiorno, ormai demolito.

La conferma è arrivata direttamente dalla Presidenza dell'ente, guidato da Gianfranco Viesti, che non ha nascosto la sua soddisfazione annunciando il ritorno di un Presidente del Consiglio a Bari in occasione dell'apertura della Fiera.
Il discorso di Mario Monti anticiperà presumibilmente i prossimi passi del governo sulla via della crescita e della ripresa dalla non facile crisi economica che sta flagellando l'Europa.

Dopo la cerimonia di apertura, ha poi anticipato Viesti, non è escluso che vi ossa essere un incontro fra Monti e una delegazione di imprenditori pugliesi.

lunedì 20 agosto 2012

"Dal racconto, il Film", il 25 agosto la serata finale


Sta per arrivare al suo traguardo finale la terza edizione della rassegna di cinema e letteratura nei castelli “Del Racconto, il Film” diretta da Giancarlo Visitilli e Annamaria Minunno con l’apporto della cooperativa sociale "I bambini di Truffaut" e di Michele Campanella.
La manifestazione ha visto coinvolti quattro Comuni, ossia Mola di Bari, Bitritto, Barletta e Putignano, per 3 mesi intensi e ricchi di appuntamenti tematici incentrati di volta in volta su un binomio giornaliero diverso tra libro e film; in calendario 33 date, che spaziano tra l’inaugurazione che è stata dedicata allo scomparso Francesco Laudadio fino alla chiusura fissata per il 25 agosto con la prima notte bianca del cinema in Italia, a Mola di Bari, con scrittori, intellettuali, saggisti, registi, attori ed attrici.
Le partnership su cui “Del Racconto, il Film” può contare sono quelle degli assessorati alla Cultura e al Diritto allo studio e formazione della Regione Puglia, della Provincia di Bari, dei Comuni in cui si svolge, di Apulia Film Commission, dell’Ufficio Pari Opportunità e Non Discriminazione della Regione Puglia, dell’UNAR, della Sezione di Bari della Società Astronomica Italiana, dell’Associazione Nazionale Magistrati, di AMREF, dell’Ufficio del Garante dei Diritti dei Minori e dell’Ufficio del Garante delle persone sottoposte a misure restrittive della libertà personale della Regione Puglia, dell’Ordine degli Avvocati di Bari, del CinemaOpera di Barletta.
In merito Giancarlo Visitilli nota: “il Comune di Mola é stato il Comune che maggiormente ha investito nell'operazione, da tre anni, e in modo particolare l'Assessorato alla Cultura. Si tratta di investimenti, veramente "a lungo termine", perché il cinema, il teatro, la letteratura, come in questi mesi ovunque andiamo, portano tanta gente curiosa, e comunque anche non, ma che muovono delle economie non affatto spicciole. Alla fine delle serate la gente che partecipa ormai assiduamente al Festival riempie i locali di ristoro, i bar... La cultura é l'arma vincente dell'economia. Questo c'é chi lo capisce intelligentemente, come il Comune di Mola, ma anche di Bitritto, Barletta. A differenza, per esempio, della Provincia di Bari, che ormai pretende che il logo dell'assessorato ci sia senza neanche un euro speso per l'iniziativa. E parliamo di un Festival che dura tre mesi, con centinaia di ospiti nazionali ed internazionali. C'é, evidentemente, chi si accontenta di troppo poco e che, negli anni, lo vediamo, non produce nulla.”

di Daniela De Sario

martedì 7 agosto 2012

Calici di stelle 2012, ecco le date pugliesi

Ritorna anche quest’anno “Calici di stelle” il tradizionale appuntamento estivo ideato dal Movimento Turismo del Vino che, inneggiando a Bacco, in una delle notti più suggestive dell’anno, offre ai turisti la possibilità di godersi “la pioggia di lacrime di San Lorenzo” in compagnia di un vino di qualità.



Il fine settimana del 10 agosto, nei centri storici e nelle piazze italiane, tra corti d’insospettata bellezza e castelli, gli enoturisti appassionati del buon bere, potranno degustare i migliori vini delle cantine associate abbinati ai prodotti tipici di qualità, espressione del patrimonio locale di ogni regione che ospita l’evento.

Le stelle cadenti rinsaldano lo straordinario connubio fra vino e arte, offrendo accanto alle degustazioni magistralmente guidate da abili sommelier e famosi enologi italiani, una ricca serie d’iniziative che allieteranno piacevolmente con concerti di musica jazz e classica, cortei storici, performance teatrali e giochi pirici, i tanti turisti italiani e stranieri che scelgono un nuovo concetto di vacanza estiva alla scoperta delle città d’arte.



Anche alcuni vignaioli apriranno le loro cantine in onore di quest’iniziativa di mezza estate, che si avvale della collaborazione e partecipazione dell’Associazione Nazionale Città del Vino.

Per la Puglia gli appuntamenti sono a TRANI il 7 agosto e a COPERTINO il 10 agosto.

                                                                                                             di Isabella Battista

Nina Zilli a conclusione del Locus Festival 2012




Sabato 11 agosto tappa conclusiva per il Locus Festival 2012, che ospiterà Nina Zilli alla Cantina Sociale. L'interprete italiana, ha portato nel pop italiano una salutare ventata di stile black vintage, in una credibile fusione col meglio della nostra tradizione melodica. I biglietti vanno a ruba quindi è meglio assicurarsi un posto in prevendit presso uno dei tanti punti vendita bookingshow.com in Italia. A Locorotondo anche presso la Cantina Sociale, la Proloco ed il Docks 101.

                                                                                                            di Isabella Battista

GHIRONDA SUMMER FESTIVAL 2012, IL 13 AGOSTO APPUNTAMENTO CON LA GRANDE MUSICA D’AUTORE DI VINICIO CAPOSSELA

L’edizione 2012 della Ghironda Summer Festival continua a riscuotere il favore e l’entusiasmo di un pubblico sempre più numeroso: dopo il successo del ”Grupo Compay Segundo” e i calorosi appuntamenti di Otranto e Brindisi, prossimo imperdibile evento sarà lunedì 13 agosto con Vinicio Capossela in concerto a Martina Franca.

Nelle incantevoli cornici dei comuni di Martina Franca, Otranto e Brindisi si è concretizzato l’incontro tra arte e cultura, tradizioni locali e Mediterraneo, musica europea e musica caraibica.
Quella portata avanti finora dalla Ghironda Summer Festival 2012, infatti, è stata una programmazione ricca di forti ed intense emozioni: il ritorno a Martina Franca, città natale della Ghironda Summer Festival, con la musica carismatica e coinvolgente del gruppo cubano Compay Segundo, il doppio appuntamento a Otranto con i tanti spettacoli tra musica, teatro, danza per i vicoli del centro storico, e l’inedita tappa a Brindisi che per la prima volta ha accolto, con incredibile affetto e generosità, gli artisti della Ghironda.



L’entusiasmo e l’attesa, però, continuano a crescere in vista dell’evento più desiderato, un'occasione imperdibile, per i fortunati possessori del biglietto, dato che il concerto è già sold out. L’incontro con la grande musica d’autore che La Ghironda Summer Festival ha voluto dedicare a Vinicio Capossela, uno degli artisti più affascinanti del panorama italiano e internazionale è un successo preannunciato.

Vinicio Capossela con il suo ultimo lavoro discografico dedica un omaggio di 13 brani alla cultura greca, che presenterà, durante il concerto di lunedì 13 agosto a Martina Franca, per La Ghironda Summer Festival.
A salire con lui sul palco sarà la band italo-greca, in formazione allargata, con la quale ha inciso il disco, composta da Alessandro Stefana alle chitarre, steel guitar e bouzouki; Glauco Zuppiroli al contrabbasso; Vincenzo Vasi al theremin, campionatore e voce; Manolis Pappos al bouzouki; Ntinos Chatziiordanou all'accordeòn; Vassilis Massalas al baglamas e Dimitrios Emmanouil alle percussioni.

“Rebetiko gymnastas”, una “ginnastica per la musica”, titolo dell’album uscito lo scorso 12 giugno per l'etichetta La Cupa/Warner, racchiude il filo rosso che contraddistingue il percorso artistico di Capossela: un viaggio all’interno della musica popolare che spazia dall’Argentina a Capoverde, passando attraverso la musica gitana e fermandosi, questa volta, in Grecia. Il rebetiko nasce dal variegato popolo dei bassifondi ellenici, dalla povera gente che voleva cantare i propri disagi attraverso la musica. Oggi, come ieri, Vinicio Capossela vuole dare vita a tutte queste storie, attraversando le passioni universali dell’uomo tra trance e dolore, fierezza e felicità.
L’appuntamento più atteso della XVI edizione della Ghironda Summer Festival vi aspetta lunedì 13 agosto, alle ore 21.45 presso l’atrio del Palazzo Ducale di Martina Franca (Taranto).

                                                                                                                   di Isabella Battista