giovedì 30 agosto 2012

Trivellazioni, Clini autorizza, in Puglia non le vuole nessuno

Le trivellazioni in Puglia non le vogliamo. Forte e chiaro è il messaggio che, da due anni a questa parte, ogni forza politica e l'intera comunità lancia per fermare le prospettazioni petrolifere al largo delle nostre coste. 
Ma qualcuno le vuole a tutti i costi, ed è talmente tanta la sua voglia che, in piena pausa agostana, riesce ad ottenere l'autorizzazione del Ministro Clini. In barba a ogni richiesta della Puglia.
“L’improvvisa ed improvvida decisione del Ministro Clini di autorizzare le trivellazioni al largo del parco naturale delle isole Tremiti va combattuta in ogni sede, dal Parlamento alle aule giudiziarie, ma non mancheranno di farsi sentire i cittadini pugliesi e tutti gli amanti dell'incantevole mare di Tremiti”.
Così si esprime l'europarlamentare di Futuro e Libertà Salvatore Tatarella.
Nel bel mezzo della pausa agostana, infatti, il ministro Clini decide di autorizzare la Petrolceltic alle trivellazioni, o meglio prospezioni, al largo delle Isole Tremiti; ma la comunicazione in Regione Puglia è giunta soltanto nei giorni scorsi, scatenando le reazioni della politica, in primis l'assessore Nicastro.
“Apprendo oggi da comunicazione ufficiale che alla vigilia di ferragosto il Ministro dell'Ambiente ha autorizzato le prospezioni richieste da Petroceltic nei pressi delle isole Tremiti. Riteniamo che si tratti di una offesa alla dignità della nostra Regione e degli altri enti locali che si erano espressi negativamente rispetto alla prospettiva di vedere il nostro mare violentato dalla corsa all'oro nero. E' una ulteriore conferma della sensazione di marginalizzazione della Puglia. Speravamo che questo atteggiamento, in considerazione dell'attenzione e della collaborazione avviate sulla vicenda Taranto, fosse ormai consegnato al passato. Ma evidentemente non è così”.
Così l'assessore alla Qualità dell'Ambiente Lorenzo Nicastro commenta la notizia, comunicata dal Ministero, di parere positivo alle prospezioni.“La nostra regione, la cui economia è fortemente legata al mare, al turismo ed ai prodotti enogastronomici, subisce oggi una minaccia che speravamo scongiurata: nonostante il corale 'no' gridato a gran voce lo scorso 21 gennaio a Monopoli da istituzioni e cittadini pugliesi, il rischio di un 'embargo' sulle nostre coste ad opera delle multinazionali del petrolio prende sempre più corpo. Il parere del Ministero conferma la direzione ostinata del Governo nazionale – prosegue Nicastro – verso lo sfruttamento massivo delle fonti energetiche fossili e, riteniamo, crea un pericoloso precedente per il destino del nostro mare. Ci sono numerose altre richieste di prospezioni geosismiche che giacciono in attesa di essere autorizzate dal Ministero.
Se fino ad ora nutrivamo qualche speranza di ravvedimento nelle scelte di politica energetica nazionale che servisse a scongiurare la corsa al petrolio nel basso Adriatico, adesso abbiamo l'amara certezza che anche le altre richieste di prospezione, verosimilmente, saranno autorizzate. In prospettiva si concretizza uno scenario allarmante per il nostro mare e per la vocazione turistica della nostra regione”.“Fin da ora dico che non ci daremo per vinti e che – conclude l'assessore – oltre a ricorrere in tutte le sedi giurisdizionali, proseguiremo con le modalità civili proprie dei pugliesi a manifestare il nostro dissenso e la nostra protesta nella battaglia per affermare il diritto della Puglia a progettare un futuro diverso rispetto a quello che altri pensano di disegnare. Invito i pugliesi tutti, oltre che i rappresentanti delle istituzioni e coloro che siedono in parlamento eletti nella nostra regione, ad aiutarci a sostenere questa battaglia”.
Rilancia le accuse anche il presidente del Consiglio Regionale Onofrio Introna.
“È irritante, è spiazzante e delude profondamente l’iniziativa del ministro Clini di autorizzare le prospezioni di idrocarburi della multinazionale Petroceltic, al largo delle isole Tremiti”. Il presiedente del Consiglio regionale della Puglia Onofrio Introna commenta con sorpresa la firma apposta “in pieno clima vacanziero”, dal responsabile del Dicastero dell'ambiente.
“Il ministro Clini non può venire in Puglia e vestire alternativamente i panni del dottor Jeckill e di mister Hyde. Abbiamo apprezzato la determinazione con la quale ha difeso le ragioni dell’occupazione, in una questione ambientale delicata come quella tarantina, ma ci lascia sconcertati apprendere che nello stesso tempo, con il Paese distratto dal ferragosto imminente, ha dato il via libera a quella che da sempre consideriamo una pericolosa aggressione ad uno dei nostri patrimoni naturali importanti”.
Il sì del ministro è intervenuto il 7 agosto e interessa un’area a ridosso del parco marino delle Tremiti, nonostante il parere contrario delle Regioni Puglia e Molise.
“Al di là del delitto che si vuole commettere ai danni di un’area paesaggistica di pregio straordinario”, la decisione del governo nazionale rappresenta per Introna “una violenza alla Puglia e a quanti guardano all’ambiente e confidano in un futuro di mare pulito, di aria sana, di sole e salute”.
di Vincenzo Matano

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