giovedì 30 agosto 2012

Legge elettorale Regione Puglia, per Curto la bozza non è condivisibile

“Se dovessero trovare conferma le ultime notizie relative alla bozza di riforma della legge elettorale pugliese, vorrebbe dire che i saggi incaricati della sua redazione sono meno saggi di come si potrebbe presumere”.
Usa ironia mista a sarcasmo l’ex senatore e consigliere regionale Euprepio Curto (Fli) nel commentare le ultime notizie sulla riforma della legge elettorale pugliese.
“Al di là di ogni facile polemica – ha poi dichiarato Curto – se il provvedimento dovesse giungere in aula penalizzando ancora una volta le province più piccole il mio personale voto sarà contrario, al di là e al di sopra di qualsiasi eventuale, ma improbabile, interesse personale a ripetere l’esperienza regionale nella prossima legislatura.
Euprepio Curto (Fli)
Credo – ha incalzato Curto – che questa non possa essere derubricata come una questione di mero campanile. Al contrario, è questione di autentica democrazia, in quanto fino ad oggi – e la bozza intenderebbe confermare questa anomalia - si è assistito impunemente alla penalizzazione delle forze politiche, e dei candidati operanti nelle province più piccole a cui molto spesso non è stato sufficiente ottenere percentuali maggiori (le forze politiche) o un maggior numero di preferenze (i candidati) per poter prevalere nelle competizioni elettorali.
D’altronde – ha proseguito l’ex senatore – appare incomprensibile che il gruppo di lavoro incaricato della redazione della bozza non abbia ritenuto di tenere in debito conto la rivisitazione delle Province legiferata dall’attuale Governo. Un atteggiamento che suscita dubbi, perplessità e legittimi sospetti.
Ed è questo il motivo – ha concluso Curto – per cui mi permetto di suggerire il sostanziale adeguamento della nuova legge elettorale pugliese alla nuova conformazione delle Province. Un adeguamento che prevedendo, salvo opportune limature e correttivi, solo quattro circoscrizioni elettorali - Bari, Foggia/Bat, Lecce e Brindisi/Taranto -, renderebbe molto più equa ed omogenea la competizione elettorale, ma soprattutto ilnon negoziabile principio di rappresentanza territoriale”.

di Alessia Colaianni

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