martedì 27 novembre 2012

Cerignola: Pdl - il partito delle case chiuse. Addio alla sede dedicata a Pinuccio Tatarella



Cerignola la rossa, patria di Di Vittorio, in queste primarie ha registrato il flop tanto clamoroso, quanto inaspettato, della sinistra locale, meglio del centrosinistra cerignolano.
Pd e Sel sono riusciti a mobilitare solo 1.400 persone. Una debacle.
Per non parlare del Pdl che, ormai, non ha più sedi, militanti, iscritti e consensi.
Se davvero si dovessero svolgere le primarie non riuscirebbero a portare 140 persone e molte le dovrebbero pure pagare, perché nessuno andrebbe a dare due euro a un Pdl in via di disfacimento.
Cerignola, la città di Tatarella e della destra, registra, in queste ore, un dato in controtendenza rispetto a quello che accade a livello nazionale nel partito di Berlusconi.
A Cerignola nessuno si era scaldato per le primarie quando erano state indette.
Nessuno apriva comitati per Alfano tra gli ex forzisti e nessuno, andando contro al diktat di Gasparri e Ruocco, tra i pochi ex An osava sostenere la Meloni. Silenzio.
Anzi, mentre i giovani del Pdl occupano sedi a Bologna e Modena o a Roma presidiano la sede nazionale del Pdl, a Cerignola, pur volendo, i militanti del Pdl non possono fare nulla da qualche giorno.
Il Pdl è il partito delle case chiuse. Aveva tre circoli due anni fa ora più nulla.
Dopo la chiusura del comitato Pdl di Ruocco, la storica sede di An di Piazza della Repubblica, è stata chiusa anche la sede cittadina di Via Latilla intitolata a Pinuccio Tatarella.
Certo non avrebbe mai voluto che questo partito continuasse a usare il suo nome. Sarebbe stata una vera offesa, questa, perpetrata da chi considerava la politica come una passione e non come arrivismo e sistemazione di clientele cosi come ridotta dal Pdl locale la politica a Cerignola.
di Carlo Dercole

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