venerdì 23 novembre 2012

Bari: un Consiglio Comunale sempre più bolso

Abbiamo scelto apposta un aggettivo ricercato e desueto. Vogliamo costringere quel settanta, settancinque per cento di consiglieri comunali baresi che ne ignorano il significato, a prendere un dizionario e fare lo sforzo di trovarne il senso.
Matteo Renzi ha detto di recente che il sistema per scegliere i sindaci è il miglior accrocco elettorale che esista in Italia. può anche darsi. 
Certo si pone sempre più urgente un problema di "classe dirigente" che non è più rimandabile. Bari sta entrando nella Nebulosa Metropolitana con pochissime idee ma confuse. I consigli circoscrizionali presto dovrebbero essere un ricordo, ma intanto nessuno oggi è in grado di dire se siano arrivati o meno all'ultima consigliatura o questi inutili (salvo pochissime e ben determinate eccezioni) reperti del passato debbano essere rinnovati.
Il Consiglio Comunale che siede attualmente a Palazzo di città è il peggiore di tutta la Bari del secondo dopoguerra. Il guaio è trasversale e bipartisan. Se il pubblico non lasciasse soli i giornalisti a seguire le assemblee, se ne renderebbe conto.
Si va dal consigliere che sussurra al cellulare in piedi e al banco, mentre suona l'inno nazionale a quello che parla dei caldarrostai di Roma, ignorando forse che sono in mano a un racket malavitoso. Il momento delle comunicazioni è spesso ispirato da "dilettanti allo sbaraglio": senza che però la penosa esibizione termini a "fischi e piriti" come direbbero a Palermo.
Le lauree non salvano: abbiamo sentito un avvocato usare "divertino" invece di "divertano" e basta seguire i tweet o i post dei cronisti rendicontisti di seduta (se li avete fra gli amici) per risparmiare i soldi del cinema o dell'affitto dell'ultimo dvd di Woody Allen.
Ignoranza crassa e profonda, unita alla totale assenza dell'orrore di sè che invece ha fatto del novecento un secolo fintamente breve e molto pericoloso.
E non è che la giunta municipale sia meglio. Vi sono due o tre assessori "imboscati" nel nulla della loro ignavia amministrativa che continuano a percepire l'indennità senza produrre assolutamente nulla.
In tutto questo panorama, di cui Michele Emiliano è perfettamente consapevole, sembra che Bari sia passata in secondo piano e che non interessi assolutamente a nessuno. Ci sentiamo qui di lanciare una proposta: primarie per tutto e per tutti. Un minimo di valutazione da parte dell'elettorato è diventato necessario e improcrastinabile. 
Credo che sia giusto bocciare politicamente anche chi potrebbe essere bocciato senza remore all'esame di terza media: "se vorremmo essere precisi", abbiamo sentito risuonare uno di questi pomeriggi. E no. Se volessimo, cribbio. Si dice se volessimo.

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