giovedì 12 luglio 2012

Il Robin Hood all'incontrario



Un momento della manifestazione di Bari con Fabrizio Tatarella
Ho partecipato, con le modalità permesse dal mio fisico, alla “marcia per il Lastarìa” che la cittadinanza lucerina ha promosso per far sentire il suo dissenso e la sua protesta per gli sconsiderati piani di ridimensionamento del nosocomio della città sveva. 
Non l’ho fatto per ramazzare qualche consenso a buon mercato, tanto meno per solleticare gli irragionevoli animal spirits di una comunità ferita nell’orgoglio. Ho ritenuto di partecipare ad una protesta civile e consapevole, che non difende un orticello di campanile, ma un principio di ragionevolezza. A Nichi Vendola rimproveriamo un piano di riordino ospedaliero che non è un piano; che non segue una linea, per quanto discutibile, poggiata su criteri uniformi, ma sembra andare alla ventura, scegliendo la linea di minor resistenza. Più che scegliere riduzioni e tagli in base a parametri oggettivi, il governatore sembra allocarli nei luoghi in cui si preoccupa meno della reazione dell’opinione pubblica. Per questo, in una sorta di inedita schizofrenia amministrativa, si penalizzano e si avviano alla chiusura ospedali come il “Lastarìa” e si decide di aprirne altri cinque altrove, in aree considerate elettoralmente più delicate. 
Di fronte a questo Robin Hood all’incontrario, che ruba ai poveri per dare ai ricchi, la politica deve trovare uno scatto d’orgoglio, essere al fianco dei cittadini senza invadenze e senza primogeniture. Per questo invito tutti i miei colleghi segretari di partito, indipendentemente dalla collocazione politica, ad approntare insieme e sottoscrivere un documento utile ad aprire con la Regione un nuovo confronto su una questione che chiama in causa diritti fondamentali come quello alla salute per la popolazione lucerina e più ancora per quella dei Monti Dauni. Spero che i miei colleghi possano e vogliano accogliere questo invito. 

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