domenica 29 luglio 2012

Una riflessione estiva per Vendola

Caro Presidente Vendola, non ho intenzione i darle i compiti per le vacanze: non ne avrei titolo e neanche voglia. Desidero, invece, sottoporLe una riflessione che spero possa tornar utile a Lei, ma ancor più alla comunità pugliese.
Nichi Vendola
>Che la Puglia sia a rischio desertificazione è una triste certezza. Se da oggi, non da domani, non si assumono serie iniziative, quel processo diventerà irreversibile.
Potrei sbagliare non essendo né un geologo, nè un metereologo, ma quei provvedimenti che “ingessano” la nostra cara Murgia, credo vadano rivisti.
>Sono in questi giorni a Targu Neamt, un paese della Moldavia, o meglio Moldova, romena, di poco più di ventimila abitanti, con un altitudine poco superiore ai 350 metri.
Sono immerso nel verde, i boschi di abeti, pini, querce ed altro ancora la circondano. L’aria è ovviamente ossigenata, l’inquinamento una parola sconosciuta, le frane impossibili perché il terreno è incatenato dalle radici della secolare vegetazione. Contribuisce a sostenere un’economia non florida il taglio e l’esportazione del legname, ma per un abete abbattuto se ne ripiantano molti di più. Piove spesso, la foresta attira la pioggia e alimenta il fiume Neamt, da qualche tempo impoverito. Guardando quei boschi, mi sono chiesto perché non piantarne sulla nostra Murgia.
Presidente, non le chiedo di fare della o nella Murgia, discariche, coltivazioni intensive o altre forme di sfruttamento e contestuale impoverimento del territorio: Le chiedo di arricchirla di vegetazione compatibile con la sua natura e bellezza originaria. Perchè spesso a guardarla bene, finanche con un occhio innamorato, appare come un’arida pietraia che da un massiccio rimboschimento non può che trarre giovamento.
Un pensiero finale lo rivolgo all’uomo che ama la poesia: che bello sarebbe se la Murgia, per tanti secoli considerata una palla al piede per il nostro territorio e la nostra economia, fosse tra pochi decenni quella capace di arrestare la desertificazione della Puglia e cancellare quell’incubo sul nostro futuro, perché desertificazione è il preambolo della scomparsa.
Presidente, facciamo una scommessa? Vuol vedere che una ricetta così semplice può salvare la Puglia? Scommettiamo pure terreni e case, tanto, se non si fa subito qualcosa di serio, un giorno non lontanissimo non ci saranno più.

di Gianvito Pugliese

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