venerdì 21 dicembre 2012

Elezioni universitarie, le opinioni del neo senatore Vito Ardito

Vito Ardito
A distanza di quattro anni gli studenti universitari sono stati chiamati nuovamente a rieleggere i propri rappresentanti agli organi centrali e periferici, nel panorama delle associazioni ai posti di partenza per gli organi centrali spicca il cartello NOI, dietro il quale si trovano le maggiori associazioni universitarie in forza nelle singole facoltà, seguono studenti indipendenti e infine LINK. Novità di queste elezioni è nello spoglio che avviene in un unico seggio in Ateneo, con relativi tempi di attesa per i vari organi universitari decisamente allungati. Dagli primi spogli è emerso un ottimo risultato del cartello NOI che al senato ottiene 3 posti su 5 disponibili, con 6160 voti e vengono eletti senatori Ardito, Delmedico e Cascardi, mentre con SI, che ottiene 4693 voti vengono eletti senatori Secondo e Cavallera. Resta fuori LINK che ottiene solo 1443 voti, altri dati Bianche 1721, nulle 831. Abbiamo rivolto alcune domande al neo eletto senatore Vito Ardito.
Le tue prime sensazioni: 1837 voti insomma vogliono dire qualcosa.
 “Vogliono dire tante cose, veramente tante, un risultato che non ci aspettavamo come azione universitaria e come coalizione, invece il nostro obiettivo era superare i 6000 voti, e il nostro obiettivo è stato raggiunto, per fortuna, è un risultato mio personale ma non è solo mio è di azione universitaria e in tutto UNIBA è stato un grosso risultato perchè nessuno ci quotava 1800, tutti ci quotavano già morti, ci quotavano sui 1200/1300, è stato un bel risultato calcolando che c'erano tutti i voti di azione tranne giurisprudenza che portava un altro candidato al senato, sempre della coalizione.”
 Vedendo quello che è il numero di schede bianche, un tuo pensiero a riguardo, può essere stato un voto di protesta nei confronti vostri, qualche studente che non si è visto nel cartello NOI.
 “Si allora, secondo il mio modesto parere le schede bianche sono tante per due motivi, uno come hai detto tu sulla questione di protesta, forse contro il cartello oppure contro le rappresentanze studentesche, un'altra opzione potrebbe essere anche quella del non aver riconosciuto i simboli e i loghi delle varie associazioni che facevano parte della coalizione, quindi i votanti di azione, quelli che sono andati nel seggio a occhi chiusi perchè volevano votare azione non vedendo il logo non ha espresso nessuna preferenza, perchè forse c'è stata una cattiva comunicazione da parte del cartello NOI, specifico cartello non di centro destra come molti dicono, ci tengo a precisare, che alcune associazioni abbiano un orientamento politico come azione universitaria è un conto ma tutto il cartello è apolitico, quindi può essere sia come segno di protesta che di non riconoscimento del logo, ed è un dato comunque da lavorare perchè se il dato reale è la questione di protesta dobbiamo riflettere un po' tutti sul perchè e sul come migliorare, anzi loro hanno rappresentato la terza lista.”
 La sinistra universitaria è fuori dagli organi centrali. Cosa ne pensi?
“Forse non c'è fiducia nella rappresentanza universitaria di sinistra, forse penso che loro non hanno questo senso di scissione della politica universitaria e della politica vera e propria, perchè ricordiamoci noi siamo rappresentanti degli studenti e dobbiamo fare politica universitaria, quindi l intento dello studente è avere un buon servizio ed essere rappresentato all'interno degli organi di governo e di quelli periferici, quindi che si spara ogni volta la pappardella sulla questione della politica italiana esterna all'università questo, forse, avrebbe scaturito questo fenomeno di assenteismo, infatti l'affluenza non è stata elevatissima, assenteismo, sopratutto contro la rappresentanza di sinistra, quindi fare meno politica, si del governo Monti può interessare, cioè ci interessa perchè è il nostro paese, ma dentro l'università lo studente medio vuole più che gli risolvi un problema sull'appello o sull'esame, e non la pappardella del governo Monti, quindi questa poca scissione tra politica universitaria e quella del paese, potrebbe, dal mio punto di vista, aver penalizzato LINK.”
Ricordiamo la tua carriera negli organi dell'università, quattro anni fa eletto come rappresentante di facoltà, e ricordiamo tra tutto la battaglia per il 5% sul voto di laurea per gli ex 509/99, battaglia sostenuta con Laura De Marzo, senatrice uscente di azione universitaria, la tua elezione è un segno evidente che il lavoro paga
 “Si il lavoro paga e lo studente vedendo il lavoro che azione ha fatto a economia, che io Vito ho fatto a economia e Laura ha fatto in senato, ricordiamoci anche l'ultimo emendamento didattico approvato in ateneo sull'abolizione del salto d'appello, l'aumento degli appelli minimi da 6 a 8, la proroga di immatricolazione alle magistrali al 31, sono piccole cose che per uno studente sono fondamentali, avere un appello in più, quindi la politica del fare, per fortuna premia, infatti secondo me il successo del cartello noi è anche questo, perchè “azione universitaria” ha sempre lavorato ed è stata sempre presente, “Studenti per...” ha fatto un ottimo lavoro alla sua facoltà che è medicina, “M.U.R.O.” sia a giurisprudenza che a economia, New Team a farmacia e veterinaria non c'è nulla da discutere quindi forse è l'esempio che il lavoro paga”
 Concludendo un tuo pensiero sull'attuale situazione dell'UNIBA e su come vedi il nostro ateneo da qui a due anni
 “La situazione è critica perchè comunque siamo sempre in un anno dove c'è sempre da coprire il buco di bilancio, siamo nell'ultimo anno del piano dei rientro del buco di bilancio, quindi dal punto di vista monetario ed economico dell'UNIBA, secondo me c'è ancora molto da soffrire, e purtroppo in questi quattro anni chi ne ha pagate le conseguenze sono stati gli studenti, con meno borse di studio, con tagli a borse di studio e part time, aumento delle tasse in maniera sconsiderata su alcuni livelli di reddito, quindi sulla questione economica c'è ancora da soffrire, su quella didattica si spera di lavorare meglio e in maniera ottimale nelle singole facoltà e sopratutto nel senato accademico che è organo politico e anche didattico”.
di Francesco Felice

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