domenica 14 ottobre 2012

Ilva, dopo il documento del ministro c'è attesa per la conferenza di servizi sull'Aia

Si è svolta nella giornata di sabato a Taranto una manifestazione organizzata dal Comitato di 'Cittadini e lavoratori liberi e pensanti' per difendere salute, ambiente, e occupazione. Il corteo, partito da piazzale Democrate, si è snodato fino a piazza De Amicis, nel rione Tamburi ,il più esposto all'inquinamento di origine industriale. Numerosi manifestanti hanno indossato la maglia con il logo dell'Apecar, che ricorda la contestazione del 2 agosto scorso quando fu interrotto il comizio dei leader di Cgil, Cisl e Uil. 
Intanto si dibatte provvedimento di riesame dell’Aia redatta nei giorni scorsi dal ministero dell’ambiente. 
A parlare è l’assessore all’Ambiente della Regione Puglia Lorenzo Nicastri. 
“Registro con piacere il passo avanti fatto in queste ore con la definizione dei punti che dovrebbero rientrare nel provvedimento di riesame dell'Aia per lo stabilimento Ilva di Taranto. Devo tuttavia dire che di questo si parla, appunto, di un passo, non del punto di arrivo che sarà invece costituito dal provvedimento di Autorizzazione. Un provvedimento che non è una specie di pietra tombale che chiude definitivamente una vicenda ma che, invece, deve essere duttile soprattutto in relazione alle evidenze che, eventualmente, dovessero emergere dalla valutazione sanitaria dell'inquinamento”. 
Così l'Assessore alla Qualità dell'Ambiente in relazione alle notizie relative al riesame dell'Aia per lo stabilimento Ilva di Taranto. 
“E' importante sottolineare che il lavoro del comitato istruttore ha tenuto conto di tre elementi documentali: il piano di risanamento per la qualità dell'aria del quartiere tamburi di Taranto, la legge sulla valutazione del danno sanitario e le indicazioni contenute nelle perizie che hanno portato al provvedimento di sequestro della magistratura ionica. Attendiamo i lavori della conferenza di servizi – prosegue Nicastro – che dovrà far sintesi del lavoro fatto dal comitato istruttore nel confronto anche con tutte le realtà che hanno chiesto di essere ascoltate. Solo dopo il definitivo provvedimento, completo di prescrizioni ed interventi da realizzare, avremo un quadro più chiaro del futuro”. 
“Torno a chiarire che l'eventuale Autorizzazione Integrata Ambientale non è un monolite che chiude in modo definitivo la questione: la Regione Puglia con la richiesta di inserire come prescrizione il raffronto tra le indicazioni dell'Aia stessa con le evidenze delle valutazioni sanitarie che emergeranno nel tempo intende garantire sempre migliori performance ambientali. Intendiamo – conclude Nicastro – come abbiamo detto in occasione del varo della legge sulla valutazione del danno sanitario non fermarci ai limiti emissivi ma mettere al centro l'uomo e la sua salute tenendo come cartina di Tornasole le ripercussioni dei carichi ambientali sulla salute dei cittadini”. 
Arrivano commenti positivi da Legambiente. 
"Ad un primo esame del parere istruttorio conclusivo arrivato ieri notte nella nostra casella di posta elettronica ci sembra di poter dire che, per molti versi, la nuova Aia rappresenti un considerevole punto di discontinuita' con il passato". Queste le prime dichiarazioni di Lunetta Franco e Leo Corvace, del Circolo Legambiente di Taranto, sul documento istruttorio conclusivo della nuova Autorizzazione Integrata Ambientale per l'Ilva di Taranto. "Va rilevato con favore - aggiungono - l'accoglimento sostanziale della maggior parte delle disposizioni della magistratura nonche' di molte delle richieste che Legambiente ha presentato alla Commissione Ippc ed al Ministero dell'Ambiente sia in questa fase che nel precedente iter autorizzativo dell'Aia 2011". 
In particolare tra gli aspetti che Legambiente sottolinea positivamente ci sono la chiusura definitiva dell'altoforno 3, la chiusura immediata di Afo 1 (altoforno), Afo 2 e delle Batterie 3, 4, 5, 6, 9 e 10, il rifacimento e la gestione condizionata delle cokerie con l'allungamento dei tempi di distillazione del coke e l'installazione del sistema Proven per la decompressione, l'eliminazione del pet-coke, la definizione di limiti quantitativi alle emissioni dei fumi (diminuzione dei flussi di massa) per tutti i settori impiantistici dell'area a caldo, la sensibile diminuzione dei limiti posti alle emissioni che sono in larga misura prossimi ai valori piu' bassi previsti nelle nuove migliori tecnologie disponibili, la copertura dei nastri trasportatori e lo scarico automatico dei minerali dalle navi, l'installazione di depolveratori nella Acciaieria 1. 
"Tutte cose - sottolineano Franco e Corvace - che avevamo chiesto in tutte le sedi e in piu' occasioni. Mancano ancora, pero', prescrizioni in merito ad un sistema di abbattimento delle emissioni della cokeria ed allo spegnimento a secco del coke e si lascia ad uno studio di fattibilita' l'eventuale adozione di filtri a tessuto in uno degli impianti piu' inquinanti, l'Agglomerato". 
Ma di cosa si parla nel documento licenziato dal ministro Climi? 
In breve: 
  • Fermata e rifacimento dell'alto forno Afo5 entro il 30 giugno 2014. 
  • Produzione limitata a 8 milioni di tonnellate di acciaio l'anno, anziché 15 (l'anno scorso l'Ilva ne ha prodotte 7 milioni e più, la cifra record è stata di 10 milioni di tonnellate qualche anno fa) . 
  • Entro due mesi dal provvedimento, lo stabilimento deve presentare il progetto di copertura dei parchi. 
  • Un piano per monitorare e tutelare la salute dei cittadini. 
  • Interventi strutturali da avviare entro il 2013: la rete di idranti, gli sparanebbia, copertura completa dei nastri e copertura del calcare. 
Questo quanto previsto dalla nuova Aia per l'Ilva di Taranto, illustrata dal ministro dell'Ambiente Corrado Clini in una conferenza al ministero. "Non sono in grado di dare un numero relativo ai costi - ha detto Clini - mi pare evidente che parliamo di miliardi e non di milioni; sono prescrizioni che hanno comunque costi molto ma molto più importanti dei 400 milioni che l'azienda aveva prospettato". "Quello che io auspico - ha aggiunto - è che ora l'azienda e la Procura e il Gip possano giungere a soluzioni non conflittuali, e ci sono tutte le condizioni perché questo documento possa facilitare il percorso parallelo avviato dalla Procura di Taranto". 
"Tra le azioni da adottare subito - ha spiegato Clini - è necesssario che la produzione dello stabilimento sia limitata a 8 milioni di tonnellate di acciaio l'anno, invece di 15 milioni". Si tratta "di quasi il 50 per cento in meno rispetto al limite autorizzato con l'Aia del 2011". Lo spegnimento dell'altoforno 5 è stato uno dei nodi più spinosi dell'Autorizzazione. Nel documento lo spegnimento di Afo 5, il più grande d'Europa, è prevista nel 2014. 
"Le misure che abbiamo indicato - ha spiegato il ministro - come misure urgenti da realizzare sono state individuate con l'obiettivo di interrompere, qualora fossero in atto, reati". I costi? Si parla di dieci miliardi, di cifre rilevanti, ma Clini non smentisce né conferma. "L'Aia verrà rivista per quelle parti che richiedessero eventualmente una revisione non appena sarà definito il documento per la valutazione del danno sanitario previsto dalla legge della Regione Puglia", ha spiegato ancora Clini annunciando un piano sanitario per la popolazione "esposta per decenni a un inquinamento molto pesante". "Dobbiamo realizzare un'iniziativa importante a Taranto per avviare l'osservazione e la protezione sanitaria della popolazione, in cui sono coinvolti anche l'Organizzazione mondiale per la sanità, l'Istituto superiore di sanità, il ministero della Salute, la Regione Puglia. Un piano necessario, è stato spiegato, perché lo stabilimento ha cinquant'anni di vita e in questi decenni le produzioni hanno generato inquinamento e una serie di conseguenze sulla salute della popolazione. 
Prima che il decreto sia firmato dal ministro Clini, l'Aia avrà nei prossimi giorni un ultimo esame: quello della conferenza dei servizi alla quale parteciperanno oltre al ministero dell'Ambiente, Regione Puglia, Comuni di Taranto e Statte e Provincia di Taranto, mentre le associazioni ambientaliste hanno fatto pervenire al ministero una serie di proposte. L'incontro è slittato di un giorno e si terrà giovedì 18 ottobre.

Nessun commento:

Posta un commento