sabato 13 ottobre 2012

Foggia, il "giallo" del verde pubblico

Foggia, com'era Piazza Cavour
Foggia, una città dove non si può parlare di verde pubblico, ma di giallo pubblico.
“E’ veloce l’Amministrazione Mongelli nell’approvare l’aumento dell’Imu, è molto lenta invece per assicurare ordine, igiene e pulizia alla città, è sicuramente incapace di svolgere un’adeguata manutenzione di marciapiedi e strade oramai ridotte a “campi di battaglia”. E’ però stranamente solerte e scrupolosa prima di affidare con bando pubblico la gestione del verde cittadino” - dichiara il Coordinamento di Foggia di Futuro e Libertà, a seguito del protrarsi di un atto per la cui rapida soluzione si era da tempo impegnato l’assessore al ramo. 
“Oramai a Foggia sarebbe opportuno parlare di “giallo e non verde pubblico” -ironizza, ma non troppo, Umberto Candela-, nel senso del colore assunto dai prati, i giardini e le piante della città. Queste però hanno ancora bisogno di essere più volte censite dal Comune, prima di avviare il bando europeo a seguito del quale si potrebbero restituire decoro e dignità alle nostre aree verdi, vitale settore della vita cittadina. Invece assistiamo ai soliti affidamenti a società esterne che determinano, tanto per cambiare, solo sperpero di risorse pubbliche che potrebbero essere risparmiate utilizzando i preposti uffici e dipendenti comunali. Non solo, ma si continua, anche qui con affidamenti senza gara, a far svolgere sporadici, superficiali ed inutili interventi di pulizia di cui in città nessuno si è ancora accorto”. 
“Ma non era questa l’Amministrazione che opponeva sempre, a qualsiasi istanza, la giustificazione di non disporre di sufficienti risorse economiche tali da garantire l’ordinaria attività di manutenzione dei beni pubblici? -si chiede Futuro e Libertà-. Forse la consueta abitudine del ricorso alla “somma urgenza” si è inspiegabilmente propagata dal settore dei lavori pubblici a quello dell’ambiente. Con buona pace dei cittadini che, dopo aver subito l’aumento della Tarsu di oltre il 30%, oltre a quello dell’Imu, non hanno il piacere di vedere compensati tali sacrifici con il benché minimo servizio comunale tale da annoverare questa città fra quelle un po’ più civili e vivibili del nostro Paese”.

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