I medici di famiglia della Asl Bari si muovono verso lo stato di agitazione generale.
Al momento non ci saranno ripercussioni sui servizi al cittadino, né astensione dal lavoro, ma il clima che si respira tra i medici di base dipendenti dall’Asl di Bari non è certo dei migliori.
Sono 450, infatti, i medici che non hanno ricevuto lo stipendio del mese di settembre 2012, secondo i dati diffusi dalla Fimmg (Federazione Italiana Medici di Famiglia). E tra questi ci sono anche 300 medici di famiglia.
"Nonostante le sollecitazioni e gli incontri con la Asl le organizzazioni sindacali non hanno ancora compreso appieno, al fine di fornire esaurienti spiegazioni ai propri iscritti, tutte le cause di questa spiacevole vicenda”. Così si esprime la Fimmg in una nota ufficiale diffusa alla stampa.
Nel corso del Comitato Permanente Aziendale della Medicina Generale della Asl Bari, che si è tenuto nel capoluogo pugliese nei giorni scorsi, i rappresentanti aziendali hanno spiegato che il mancato pagamento degli stipendi è stato legato ad alcune anomalie del codice Iban, la cui responsabilità deve attribuirsi ad alcune banche.
Una tesi, questa della Asl, che però non riesce a spiegare per quale ragione il blocco degli stipendi sia avvenuto soltanto alla fine del mese di settembre, e non prima.
Ma le problematiche relative agli emolumenti dei medici non si esauriscono qui.
Un altro grosso “intoppo” riguarda la parte variabile dello stipendio dei Medici di famiglia (quella dipendente dalle prestazioni erogate), dipendente dall’avvio del nuovo sistema di gestione informatica regionale.
Il segretario provinciale della Fimmg di Bari, Giovanni Sportelli, ha formalmente chiesto alla Asl fornire spiegazioni a tutti i medici di famiglia su questa parte dello stipendio, definita “variabile”, in quanto per le prestazioni erogate dai medici ai cittadini, la ASL non è stata in grado di effettuare una precisa contabilizzazione, e quindi ha corrisposto ai medici quote forfettarie rispetto alle somme spettanti per le prestazioni effettivamente svolte.
Non solo! Nel mese successivo ha poi sottratto le stesse somme accreditandone altre senza che i medici abbiano potuto verificare in qualche modo la correttezza delle operazioni messe in atto.
“Purtroppo – ci spiega Sportelli - alla richiesta della Fimmg di fornire spiegazioni dettagliate ai medici, nulla è stato fatto dalla ASL per cui oggi nessun medico conosce l’esattezza degli emolumenti che da giugno vengono accreditati. Una situazione di grande confusione e di incertezza che sta creando disagi nella categoria”.
La Fimmg ritiene che tutto ciò viola i più elementari diritti dei medici ed anche le norme contrattuali che, in assenza di giustificazioni accettabili, comporterà l’automatico ricorso da parte della organizzazione sindacale alla magistratura competente.
Per queste ragioni e con queste motivazioni è stata convocata per oggi, sabato 13 ottobre, l’assemblea generale della Fimmg di Bari, coni presupposti per la dichiarazione dello stato di agitazione dell’intera categoria.
Per quanto ci riguarda, per tutta la giornata di ieri abbiamo proseguito quasi incessantemente nel cercare di contattare i responsabili della Asl di Bari per avere un chiarimento sulla questione, o almeno il loro punto di vista. Ma un ufficio stampa o addetto ai contatti con la stampa non esiste. L’ufficio Urp di Bari ci ha cortesemente chiesto di parlare con la segreteria del direttore generale, e questa ci ha assicurato una pronta e tempestiva risposta del direttore amministrativo Massimo Mancini della Asl di Bari non appena “rientra in ufficio”.
Ad oggi non abbiamo avuto alcun contatto (in segreteria alla Asl hanno tutti i nostri recapiti), anche dopo diverse sollecitazioni. Non possiamo, pertanto, dare conto della controparte, anche se tra le parole abbiamo inteso dalla segreteria che sono a conoscenza del problema, e che lo stesso è confermato.
Ora, sarà pur vero che l’adozione di un nuovo sistema gestionale può portare a ritardi nelle contabilizzazioni, o a errori di calcolo o di procedimento.
Quello che ci appare strano è il dare dei soldi in maniera forfettaria, dopo riprenderseli, dopo assegnare altre cifre, dopo ritirarle… il tutto dal mese di giugno.
Possibile che un medico di base non possa sapere a quanto ammonta il proprio stipendio?
Possibile che nel 2012 dopo tre mesi non si riescano a contabilizzare le prestazioni?
Possibile che dalla segreteria e dalla direzione generale della Asl di Bari non possano esserci risposte?
Conosciamo il direttore generale Angelo Colasanto come persona seria e concreta. Chiediamo a lui di dare al più presto queste risposte. Anche per non dare adito a voci che vogliono la sanità pugliese affogata nella burocrazia degli uffici aziendali. Anche questa sarebbe malasanità, ma una volta tanto con i medici non ha nulla a che fare. Anzi, sono loro le prime persone ad esserne “colpite”.
Aspettiamo fiduciosi una risposta.
di Roberto Mastrangelo
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