venerdì 22 giugno 2012

Regione Puglia: un altra battaglia vinta!


Un'altra battaglia vinta. Per un piccolo giornale come il nostro è una soddisfazione. Dopo la Corte costituzionale, anche il Governo ci ha dato ragione. Ora sono tutti, o quasi, per il Consiglio a 50, ma, sino a ieri, eravamo solo noi a sostenerlo. Tutti gli altri no. Compreso  il partito al quale apparteniamo. Tutti, ma proprio tutti, hanno votato per 60 consiglieri. Per calcolo e miopa. Per calcolo, volendo avere dieci chances in più di essere rieletti. Per miopia, pensando di gabbare la legge nazionale che impone il tetto massimo di 50 consiglieri.
Ora fanno tutti, o quasi, i pentiti. I più esilaranti sono i due capigruppo dei due più grandi partiti, Rocco Palese del Pdl e Antonio De Caro del Pd. Entrambi hanno fatto a gara a dichiarare, l'uno prima dell'altro, che l'anno scorso avevano presentato, entrambi, una proposta di legge per il Consiglio a 50, ma che, poi, per venire incontro alle proposte del Consiglio, avevano accettato la mediazione a 60. Impudenti. Ma come, i due gruppi più numerosi del Consiglio concordano sui 50 e poi... mediano al rialzo? E con chi? Ma ci facciano il piacere e ammettano onestamente che quelle due loro proposte erano solo uno specchietto per e allodole. Loro hanno sempre voluto i 60 cosiglieri e hanno tutti votato per i 60.  Insuperabile, come al solito, il Presidente Vendola, il più ipocrita di tutti. Ha dichiarato che costituirsi in giudizio innanzi a Corte Costituzioale per difendere le ragioni del Consiglio a 50 sarebbe "eticamente inopportuno". Sempre candido il nostro poeta. Peccato che dimentichi che solo qualche mese fa ha avuto l'ardire di costituirsi in giudizio, proprio in Corte Costituzionale, per difendere le ragioni del Consiglio, non a 60, ma addirittura a 78. Svergognato.
Quella costituzione in giudizio per sostenere la fondatezza dell'allargamento del Consiglio a 78 cosiglieri fu una vera vergogna, perchê schierava la Regione a difesa della pretesa illegittima di 8 consiglieri, tutti di sinistra, di entrare in Consiglio per intrupparsi a sbafo nella già larga maggioranza del Presidente Vendola, solo adesso, ma per domani, convertitosi alla tesi di un Consiglio  "eticamente" piû ristretto.
Come i lettori ricorderanno, Puglia d'oggi sostenne una lunga battaglia, chiedendo a Vendola di non costituirsi in giudizio, ma il Presidente si costituì ugualmente, disattendendo il nostro invito e infrangendo una consolidata prassi della Regione Puglia di restare indifferente e contumace nei giudizi elettorali, che riguardavano i consiglieri. Lui, no. Si costituì. A spese della Regione e per far pagare alla Regione il costo di ben 8 consiglieri in più. Un salasso di un milione di euro. Sventato dalla nostra opposizione in giudizio e da Corte Costituzionale, Tar e Consiglio di Stato, che ci hanno dato ragione.


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Nichi Vendola, prima difende il Consiglio a 78, poi cambia idea


Ora questo esercito di costretti pentiti deve sbrigarsi. Non possiamo attendere la Corte, come qualcuno improvvidamente suggerisce.
Sarebbe non solo eticamente inopportuno, come finalmente dice il convertito Vendola, ma politicamente e istituzionalmente pericoloso.

Attualmente la situazione è a seguente. La legge  nazionale dice che i consiglieri non possono essere più di 50, lo Statuto ne prevede 60 e la legge elettorale 70. Un guazzabuglio che potevamo fare solo noi, con lo zampino di Fitto, che cambiò la legge elettorale, senza cambiare lo Statuto, e di Vendola, che ha cambiato lo Statuto, senza cambiare la legge elettorale, e violando quella nazionale. Ora bisogna fare in fretta, perchè se Vendola si dimette prima della scadenza naturale, c'è il rischio che si vada a votare, senza sapere quale sarà il numero esatto dei consiglieri da eleggere. La nostra proposta è chiara e semplice. Il Consiglio non attenda la Corte costituzionale e vari subito la modifica dello Statuto e la nuova legge elettorale. Con 50 consiglieri. È una questione di decenza e mi auguro che questa volta Fli possa dare l'esempio, presentando subito una sua legge e chiedendo al Presidente Introna di calendarizzarla al più presto.

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