venerdì 22 giugno 2012

Per gli uffici giudiziari di Bari si va verso uno sdoppiamento degli uffici?


Gli uffici giudiziari di via Nazariantz a Bari
Siamo stati i primi a raccontare della situazione ormai insostenibile e pericolosa del palazzaccio di via Nazariantz: che ormai ha i giorni contati. Per quanto l’Inail (controllore e controllato, in quanto proprietario dell’immobile) abbia rassicurato che non vi siano imminenti pericoli di crollo (sic), nessuno fra le centinaia di operatori di giustizia che quotidianamente passano la loro giornata lavorativa nel lugubre e scricchiolante edificio proprio di fronte a cimitero, sa di essere davvero al sicuro.
Il comune di Bari, un po’ in affanno, ha dovuto ricorrere all’ennesima soluzione provvisoria con una ricerca di mercato per individuare una o più sedi alternative alla Procura guidata da Antonio Laudati. Cercava stabili da affittare (e ricondizionare) per trasferirvi uffici e personale. Sono arrivate solo quattro offerte, di cui una è stata subito scartata.
Le tre rimaste corrispondono alla sede ex Telecom a Poggiofranco,a Villa Patrizia, nei pressi di Santa Fara e al complesso edilizio Agorà, invia Fanelli, una speculazione edilizia finita male per il costruttore Rafaschieri. Ora in comune stanno vagliando, esaminando i pro e i contro, i costi di ristrutturazione e di affitto (è probabile che alla fine saranno almeno due le sedi individuate con una spesa complessiva che dovrebbe essere di poco inferiore a quanto la municipalità dava per il palazzaccio cimiteriale, tre milioni di euro l’anno).
Altre ipotesi? Non si parla più dell’ex ospedale militare Bonomo (c’è da capire se a ritardare la decisione da parte del Ministero della Difesa ci sono anche pressioni da parte della lobby vicina all’ex ministro Larussa, a sua volta gran patron ufficioso di Pizzarotti) che comunqu erichiederebbe almeno due anni abbondanti di lavori, compatibili con la natura storica e protetta del complesso.
Certo che quella dell’edilizia giudiziaria è una telenovela infinita che Bari vive da lustri e che, per un verso o per l’altro, ha fatto perdere miliardi di vecchie lire e milioni di euro, fondi che invece erano stati destinati proprio a dotare la città di un polo giudiziario degno di questo nome.
Di certo c’è la iattanza con cui Pizzarotti, forte di una sentenza del Consiglio di Stato, sta portando avanti il progetto faraonico della cittadella della Giustizia nei pressi dello Stadio San Nicola. L’ultimo baluardo è la regione Puglia: decisa a difendere fino in fondo l’ipotesi già concordata con Comune e Provincia di lasciare al Libertà il polo giudiziario restaurando l’esistente e costruendo il nuovo palazzo in via della Carboneria.
di Maria Pia Ferrante

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