giovedì 27 dicembre 2012

Vendola europeista? Si, ma soltanto in Puglia, per carità!

"La parola chiave che ha segnato il nostro lavoro e impegno in tutti questi anni, se volessi fare un bilancio di fase e complessivo, direi che è Europa".
Lo ha detto Nichi Vendola in una conferenza stampa di fine anno a metà tra la propaganda politica tipica della campagna elettorale ed un bilancio a tinte chiaroscure per la Puglia.
Non una parola sui problemi, nemmeno un accenno alle criticità, per non parlare dei problemi giudiziari che, direttamente e indirettamente, sono stati associati al Governatore nel corso dell'anno che sta per concludersi.
"Il nostro territorio è Europa e Mediterraneo insieme. Nel momento in cui l'Europa ha conosciuto la crisi noi abbiamo voluto comunque sentirci parte di un'Europa che è paradigma di civiltà, di libertà individuale e politiche di welfare" ha sottolineato il Governatore, facendo scivolare le proprie parole sui problemi che sottendono alle scelte europee, anche forti, che sono state fatte nel corso di quest'anno da Mario Monti e dal Governo.
E mentre tira badilate addosso a Monti ed alle sue forti scelte europeiste, da autentico equilibrista della retorica politica sottolinea e riafferma l'orgoglio di appartenenza della Puglia all'Europa, o meglio, all'idea che Vendola ha dell'Europa, che poco corrisponde in realtà con le attuali dinamiche dell'Unione Europea (ma questo piccolo particolare non viene esplicitato, naturalmente).
Soltanto pochi giorni fa, infatti, Vendola aveva risposto così alla conferenza stampa di fine anno di Mario Monti: "io penso che abbiamo il diritto come polo dei Progressisti di sintonizzarci con tutta quella Europa che nelle culture politiche del socialismo europeo e nelle espressioni dei movimenti sociali chiede un cambio di rotta perché l'Europa delle politiche liberiste sta producendo dei danni sociali irreparabili. Si stanno sfasciando interi sistemi sociali se pensiamo a quello che accade in Grecia. Allora c'è bisogno di un cambiamento. Questo è scritto nei programmi delle forze di sinistra di tutta Europa”. “Non capisco - conclude - perché debba essere impedito a me, a noi uomini e donne di sinistra, l'esercizio di una lotta politica che intende lanciare la sfida del cambiamento, dell'innovazione, della modernità all'insegna dei diritti sociali e dei diritti di libertà".
Ma torniamo alla Puglia, troppo spesso dimenticata in quest'anno a causa delle ambizioni del Governatore di approdare a Palazzo Chigi e, comunque, di determinare una decisa svolta a sinistra del centrosinistra.
Il bilancio del 2012 per Vendola è positivo. Con la sua consueta retorica ha affermato, infatti, che "abbiamo zappato la terra, l'abbiamo dissodata, concimata e seminata: si cominciano a vedere dei germogli. Abbiamo preso una Puglia che era un po' come una cenerentola, lamentosa e invisibile, lontana dall'Europa e dal mondo. Oggi c'é una Puglia che è un fattore di fascino, ha successo in tutto il mondo".
Ennesima poesiola che significa tutto e nulla e che sottolinea, se mai ce ne fosse bisogno, la straordinaria capacità dialettica di Nichi, accomunata ad una altrettanto grande vacuità di contenuti.
Presenti alla conferenza stampa di quest'oggi tutti gli assessori con l'eccezione di Angela Barbanente, Michele Pelillo ed Alba Sasso.
Lo staff della Giunta Vendola ha potuto spiegare, in una sorta di question-time, in poco pià di due minuti, cosa hanno fatto nel 2012 per la Puglia (ma tempo dilatato per gli assessori di Sel che si stanno preparando ad approdare in Parlamento, come ad esempio Fratoianni e Stefàno).
Come se due (o 5 minuti) fossero davvero sufficienti per parlare di un anno di attività. Di fatto gli assessori hanno potuto giusto snocciolare qualche cifra (le più favorevoli) infarcite da tre slogan, considerati i tempi.
Un altro punto dove ha voluto soffermarsi Vendola è il metodo di lavoro della collegialità.
"Noi abbiamo cercato equilibrio nel lavoro di ogni giorno: non sono un uomo solo al comando". Peccato che quando c'erano in ballo i rinvii a giudizio per i vari Tedesco e Frisullo Vendola abbia più volte sottolineato e giurato la sua estraneità alle decisioni assessorili.
Ma si sa, in campagna elettorale tutto è permesso.
Nei fatti si è trattato di un discorso molto elettorale e poco di riepilogo di tutto quello che è successo nel 2012. Ovviamente Vendola non poteva lasciarsi distanziare e sommergere dalle Primarie del Pd, in programma tra tre giorni.
Qualcosa doveva pur dire. E qualcosa ha detto.
Ed il fatto che si parlasse di Puglia sembrava quasi incidentale. 
di Vincenzo Matano

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