martedì 18 dicembre 2012

Cerignola, l'appello de "La Cicogna" sulle scelte urbanistiche da fare

Venerdì prossimo a Cerignola è tempo di Consiglio comunale. A tal proposito, e nel merito dell'ordine del giorno, il Movimento Politico "La Cicogna" ha rivolto un appello a tutte le forze della maggioranza. Ne diamo conto di seguito.

"Il Consiglio Comunale di venerdì prossimo, oltre che sulla destinazione degli ex capannoni ASIA di Via Torino, si occuperà della ex sede dell’Istituto Industriale.
Com’è, come non è, anche questo sito – come quello di via Torino – diventerà, se così voterà il Consiglio, una zona B\1.
Niente definizioni complicate: B\1 significa che chi comprerà (giusto, chi comprerà?, un aiutino? Cal…) potrà demolire e ricostruire, senza che il Comune possa in nessuna maniera influire sulla tipologia e quant’altro della realizzazione.
Di più: usufruendo del cosiddetto “piano casa”, il costruttore potrà realizzare fino al 50% in più della volumetria esistente.
La domanda è: abbiamo proprio bisogno di una colata di cemento in quella zona, già molto satura di abitazioni?
Perché non esaminare la possibilità di dare, in Consiglio Comunale, un indirizzo diverso a questa scelta urbanistica?
In Consiglio si discute e si valuta; per una volta non si può premettere alla fatidica alzata di mano una serena discussione su questa alternativa.
Si sta realizzando un asse culturale che, partendo da Piazza Mercadante e proseguendo per la “strada larga”, sbuca sul restaurato Piano delle Fosse; prosegue per l’ex Opera ed il polo museale, che in parte dei locali lì esistenti e oggi inutilizzati, si potrebbe realizzare.
In Consiglio, venerdì prossimo, destineremo gli ex capannoni di Pavoncelli, su via 25 Aprile, a zona F\3: interventi privati di interesse pubblicistico: ottimo.
Perché non estendere questo asse all’ex Itis, prevedendo anche su quei suoli, un intervento privato a destinazione pubblicistica?
In mezzo finirebbe la pregevole pineta, ovviamente da recuperare.
E di fronte avremmo le case popolari “Ridolfi” (dal nome dell’architetto che le progettò), citate in tutte le opere di divulgazione architettonica e urbanistica.
Sarebbe una scelta oculata.
Perché non si potrebbe fare?
Perché non stralciare questi suoli, per un ripensamento urbanistico nel senso indicato, che sottragga alla pura e semplice edificazione cementizia quella zona?
Appunto, perché?"

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