Merkel e Samaras durante l'ultima visita del premier tedesco in Grecia |
La Merkel decide di andare in Grecia e la Grecia risponde. Lo Stato lo fa con 7.000 poliziotti, due elicotteri che sorvolano il perimetro "caldo" della capitale e strade chiuse per garantirle massima sicurezza. Forze politiche e sindacali ribattono a loro volta. La Gsee e l'Adedi, sindacati che rappresentano rispettivamente i lavoratori del settore privato e di quello pubblico, hanno radunato a piazza Syntgma -di fronte al Palrmento- circa 40.000 persone. Il partito di destra di Kammenos, Greci Indipendenti, ha organizzato una catena umana di fronte all'ambasciata tedesca. Il Partito Comunista è sceso in Piazza Omonia ed alcuni manifestanti lanciano un chiaro messaggio alla cancelliera tedesca: "Get out of here". Cambiano le parole ma il pensiero espresso dal leader della sinistra radicale, Alexis Tsipras, è pressappoco lo stesso: "Angela Merkel è venuta ad Atene per dare il suo appoggio al governo di coalizione del premier Antonis Samaras e alle misure che vuole imporre, ma il popolo non reggerà al peso dell'austerità e alla fine vinceremo perché abbiamo il diritto dalla nostra parte". Al di là di questi messaggi demagogici o dei gesti populisti come quello di bruciare la bandiera nazista, la Grecia, come ha detto lo stesso Samaras, "sanguina", e quest'emorragia sembra non fermarsi.
L'incontro greco-tedesco può essere definito come di facciata. La Merkel ha fatto vedere all'Europa ed al mondo che "è partner e amica della Grecia", ma che quest'ultima deve continuare su questo cammino difficile per restare all'interno dell'Europa, con la collaborazione ed il supporto di tutti. Papoulias, rispondendo alla "signora premier", come viene da lui stesso chiamata, è stato breve e conciso, non ha tenuto discorsi di rappresentanza, di circostanza o qual si vogliano chiamare. Ha espresso la tragicità della situazione greca e l'unica - o forse la prima di molte- cosa che si è augurato per l'immediato futuro del suo Paese, è quello di ridare speranza alla popolazione.
Angela Merkel ha ripreso il volo per Berlino e per la popolazione greca la situazione non è cambiata, ma qualcosa, a livello di credibilità internazionale del Paese, forse si. Passando oltre alle critiche mosse contro la Merkel per aver indossato la stessa giacca che portava alla partita degli europei di calcio Grecia-Germania, era dal 2007 che la cancelliera non metteva piede sul territorio culla della civiltà europea. Bene i gesti, ma vediamo anche i fatti.
di Sveva Biocca
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