mercoledì 31 ottobre 2012

Elezioni siciliane: abbiamo perso ma...

Diciamo subito che non abbiamo superato il quorum e che quindi non abbiamo eletti. Abbiamo, dunque, perso. Prima di capirne le ragioni, cerchiamo di pesare meglio il voto.
Sia per l´assenza dall´Assemblea regionale, che per le conseguenze nazionali del voto, il suo peso negativo è, purtroppo, destinato a pesare molto.
Guardiamo, però, al nostro partito, più da vicino e con serena obiettività.
I sondaggi dell´ultimo anno ci davano sempre fra il 2 e il 2,50%. Solo di recente abbiamo sfiorato o toccato il 3%. Abbiamo, invece, preso il 4,40%. Risultato migliore del miglior sondaggio. Non ci premia, come avremmo desiderato, ma è un + e non un - .
È una percentuale bassa? Certamente, ma, rispetto alle precedenti elezioni, sono anche più basse quelle del Pdl ( storico il cappotto del 60 a 0 ) e dello stesso Pd, che pure ha vinto le elezioni ( appena il 13%).
Consolazione? No, è l´effetto del ciclone Grillo e del rifiuto-astensione.
Altri partiti, piazzati nei sondaggi meglio di noi, hanno preso meno di noi ( Idv, Sel ).
Tutti, meno Grillo, godono di un generoso finanziamento pubblico, noi no.
La nostra organizzazione territoriale e nazionale è abbastanza lacunosa e approssimativa.
La nostra comunicazione debole, incerta, quasi assente.
Le liste provinciali si sono rivelate molto deboli. Se abbiamo messo candidati deboli, per favorire i capilista, abbiamo commesso un errore che è risultato fatale. Se le liste, invece, erano povere, per la mancanza di candidati disposti a fare una battaglia difficilissima, paghiamo il prezzo della nostra debolezza e della nostra libertá.
La scelta delle alleanze è stata molto tormentata, non condivisa da tutti e ha provocato qualche defezione.
Per tutte queste ragioni, quel 4,40, nonostante tutto, è il nuovo e più alto gradino dal quale ripartire, ed è migliore del 2/3% dei sondaggi.
di Salvatore Tatarella

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