mercoledì 26 settembre 2012

Università, riconoscimenti per la ricerca chimica barese


Ancora un riconoscimento a livello internazionale per l’Università di Bari che continua a segnalarsi al vertice della ricerca in Italia, e non solo.
Il prossimo 1° ottobre 2012, alle ore 17:00, i componenti del gruppo di ricerca del Dipartimento di Chimica dell’Università di Bari, composto dai due professori Riccardo d’Agostino e Pietro Favia  e dai dott. Rosa Dimundo, Fabio Palumbo ed Eloisa Sardella, vincitori del primo premio nazionale degli Stati Generali dell’Europa del Sud ItaliaCamp, tenutosi a Catanzaro, saranno ricevuti a Palazzo Chigi dal Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Antonio Catricalà.
All’incontro parteciperanno i rappresentanti di aziende, enti e istituzioni indicati dai Presidenti delle sette regioni del Sud coinvolte, potenziali partner per la realizzazione delle idee vincitrici.
Il progetto vincitore del primo premio, Nautic-Air, si basa su una semplice tecnologia al plasma che rende super-idrorepellenti le superfici di svariati materiali. Quando un oggetto super-idrorepellente è immerso in acqua, completamente o per una parte, e si muove in essa, l’aria intrappolata tra la superficie e il mezzo acquoso riduce la resistenza al moto e permette al corpo di percorrere distanze più lunghe a parità di energia fornite. L’idea propone, quindi, di sfruttare suddetta proprietà delle superfici e la tecnologia utile a realizzarla, al fine di ottenere un sensibile risparmio energetico nei trasporti marittimi e un sensibile aumento di velocità per le imbarcazioni da regata. Con uno scale-up del processo si potranno nano-strutturare pellicole di grandi dimensioni con cui rivestire la carena delle imbarcazioni e ridurne così l’attrito con l’acqua.
Nel corso della cerimonia di Catanzaro è stata conferita la menzione speciale al progetto Plasma 3D che ha come obiettivo la realizzazione di materiali tridimensionali biodegradabili multifunzionali per la rigenerazione di tessuti organici danneggiati, associando ai vantaggi dell’ingegneria tissutale (es. realizzazione di nuovo tessuto partendo da cellule prelevate dal paziente ospite e coltivate su supporti tridimensionali biodegradabili da impianto) gli indiscussi vantaggi di lavorare con la tecnologia al plasma (basso impatto ambientale, possibilità di conferire ai materiali proprietà peculiari, costi ridotti di produzione).
di Vincenzo Matano

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