In Regione Puglia si avvicina il momento della verità (e del bilancio 2013) in Aula.
Non si sbilancia sul voto il consigliere di Fli Giammarco Surico, che pone precise e determinate condizioni per poter aprire ad un voto favorevole.
“Abolire l’accisa sulla benzina oppure
la tassa di un euro a ricetta: sono le proposte che presenterò in sede
di bilancio attraverso due emendamenti e che auspico il governo
regionale accolga. Rispondendo favorevolmente ad almeno una delle due
opzioni, infatti, darebbe un concreto segnale di voler marciare nella
direzione dell’alleggerimento della pressione fiscale che pesa come un
macigno sulla vita quotidiana dei cittadini pugliesi. Su di loro,
infatti, viene scaricato un peso intollerabile che reclama un immediato,
anche se non risolutivo, sollievo".
"Il mio voto, in un’ottica di opposizione costruttiva per il bene della comunità, sarebbe favorevole".
"Il bilancio, infatti - commenta Surico - presenta qualche luce meritevole di attenzione, come la boccata di
ossigeno offerta alle aziende attraverso lo sforamento controllato del
patto di stabilità per consentire il co-finanziamento dei progetti
europei. Tuttavia, la giunta regionale continua a brancolare nel buio
per quanto riguarda l’offerta di servizi adeguati soprattutto sul fronte
sanitario, che presenta un fianco ancora tutto aperto sul piano della
lotta agli sprechi".
"La riorganizzazione
ospedaliera con la chiusura di molti reparti ed ospedali in realtà ha
cambiato poco in termini di un contenimento della spesa responsabile e
solidale, che andava costruito senza tagliare servizi indispensabili.
Basta dare un’occhiata alle liste d’attesa e alla confusione che regna
sovrana nelle Asl, tra le altre cose, sul fronte degli acquisti
centralizzati per capire che i livelli essenziali di assistenza pagano
il prezzo di politiche sanitarie inadeguate. La sofferenza delle aziende
non deriva tanto dalla centralizzazione delle gare d’appalto in sé, ma
dall’assenza di clausole che prevedano, ad esempio, la richiesta
di manutenzione e assistenza in loco, dalla burocratizzazione
paralizzante, dai ritardi inaccettabili dei pagamenti, dai mancati
controlli e del rispetto delle regole.
Non può sfuggire neanche
l’inerzia dell’Assessorato alla Sanità che pur di fronte ad un ordine
del giorno approvato all’unanimità dal Consiglio regionale, ancora non
ha attivato una task force organizzata per fornire alla popolazione
tarantina a rischio uno screening a tappeto per la prevenzione di alcune
patologie tumorali”.
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