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Mario Ferorelli |
E’ un momento di fermento per la vita politica barese. Dalla discussione sul decentramento amministrativo alla questione legata al numero ed al ruolo delle Circoscrizioni, dall’Area Metropolitana al futuro politico personale di alcuni personaggi che, a destra e a sinistra, hanno segnato gli ultimi anni di vita cittadina, nel bene e nel male.
Nei giorni scorsi è stata montata, probabilmente anche a dismisura, una polemica su alcune disposizioni riguardanti via Argiro, e su posizioni diverse assunte all’interno del Pdl cittadino, che se da un lato trovano la loro spiegazione anche nelle parole del diretto interessato, il presidente della Circoscrizione Mario Ferorelli, dall’altro sono il segnale che spesso (e purtroppo) la mano destra non sa cosa sta facendo la mano sinistra, e che il ruolo dei partiti (non solo del Pdl, è un discorso molto più generale) spesso non è centrale nella vita politica cittadina, messo in secondo piano rispetto alle posizioni personali ed ai singoli convincimenti degli eletti.
Cerchiamo, dunque, di fare un po’ di chiarezza, nel nostro piccolo, e sforziamoci grazie all’aiuto dei protagonisti della città, di intuire quali sono i principali scenari che si stanno dipanando per Bari.
Oggi abbiamo rivolto alcune domande a Mario Ferorelli, esponente del Pdl e Presidente della Circoscrizione San Nicola-Murat.
Ferorelli, si è tanto parlato della questione “Via Argiro” e dei mal di pancia del Pdl barese. Può darci la sua versione dei fatti?
“E’ vero che via Argiro non è l'ombelico del mondo, ma il fatto che dopo quasi 50 anni si sia pedonalizzata un'altra grande strada del centro dopo via Sparano ha sicuramente scaldato gli animi di molti, residenti, commercianti ed amministratori”.
“Semplicemente non tutto il PDL in consiglio comunale era a conoscenza delle decisioni che stava assumendo la circoscrizione e dei fondi che avevamo destinato al progetto di arredo, e questo ha determinato confusione ed incomprensioni, che la stampa ha enfatizzato! La riunione voluta dal senatore Lettieri ha fugato tutti i dubbi, ed oggi il PDL è unito nell'appoggiare la circoscrizione nel progetto di pedonalizzazione. Naturalmente resta il ritardo dell'amministrazione nel fornire tale progetto della sua componente essenziale, che è il rifacimento del manto stradale”.
Lei è presidente della Circoscrizione che racchiude il centro cittadino. Quali sono i problemi più importanti con cui si trova ad avere a che fare quotidianamente?
“Le problematiche del centro cittadino non sono molto diverse da quelle che in un periodo di crisi come questo attraversano tutti i quartieri della città”.
“Spesso si dice che alcuni provvedimenti adottati dall'amministrazione (park and ride, zrs,) abbiano migliorato il traffico in centro, ma in realtà il traffico è diminuito sostanzialmente per che i baresi e la provincia non vengono più in centro a fare spese. Questo ha rallentato l'elemento principale di crescita della nostra città che è appunto il commercio. Se fosse stato completato il piano dei parcheggi interrati previsti da Di Cagno Abbrescia, oggi potremmo offrire ai fruitori dei servizi in centro una valida alternativa ai centri commerciali, ma sappiamo come la pensa Emiliano sul argomento”.
In molti la vedono come possibile candidato del centrodestra per la carica di sindaco. Lei cosa risponde a questa ipotesi? Può essere uno scenario veritiero?
Piazza del Ferrarese a Bari |
“Penso che l'approccio all'argomento delle candidature a Sindaco di Bari debba essere completamente diverso, ritengo che Bari necessiti non solo di un Uomo nuovo ma di una squadra di governo completa che garantisca il ritorno al funzionamento NORMALE di una città complessa come la nostra. Intendo dire che alle prossime amministrative si debba presentare un programma di governo che abbia già una squadra di persone in grado di realizzarlo, quindi un Sindaco, un vice Sindaco, un assessore alla CULTURA, un Direttore Generale e un Comandante della Polizia Municipale. Questa è la vera rivoluzione che il Centrodestra deve mettere in campo e naturalmente io mi "candido" a fare parte di questa squadra, non necessariamente nel ruolo di candidato Sindaco!”
Sempre parlando di scenari, Michele Emiliano ha più volte detto che non ha nessuna intenzione di lasciare anticipatamente il suo ruolo di primo cittadino. Come la vede?
“Sul futuro di Emiliano c'è poco da dire, penso che dal primo giorno in cui è divenuto sindaco per la seconda volta abbia cominciato a pensare a cosa avrebbe fatto dopo! … il che non mi appassiona molto in quanto ritengo il ruolo di Sindaco, il massimo al quale un cittadino con la passione politica possa aspirare!”
Parliamo di Area Metropolitana. Quale ruolo, se deve essercene uno, per le Circoscrizioni (o i Municipi) all’interno di questo nuovo soggetto che da qui a pochi mesi andrà a nascere?
“Avendo maturato una certa esperienza sull'argomento (tre mandati da Presidente), credo che con la nuova Legge istitutiva delle città Metropolitane si sia concretizzata un'occasione unica per realizzare quel Decentramento Amministrativo che tanto potrebbe aiutare le grandi città a funzionare meglio”.
C’è un però?
“Beh, l'istituzione dei Municipi si sta trasformando in una eterna questione su confini e numero complessivo, perdendo completamente di vista il fatto che l'efficacia di un Municipio si misura nelle competenze che ha e dalle risorse umane e finanziarie di cui dispone. Ma dato che chi dovrebbe istituire i municipi è il consiglio comunale, e questo non ha molta voglia di spogliarsi di poteri e competenze, ecco che si perde l'occasione di attuare una vera rivoluzione e per quanto mi riguarda se la situazione rimarrà sostanzialmente quella attuale, allora sarà meglio CHIUDERE LE CIRCOSCRIZIONI e destinare ciò che si risparmia a progetti sociali!”
Come si sta muovendo, a suo giudizio, il Pdl barese in vista delle ormai imminenti elezioni politiche?
“Il Popolo delle Libertà barese, cosi come quello nazionale, penso sia un contenitore politico che non deve essere abbandonato o peggio sostituito. Ci sono momenti storici in cui vincere è più facile ed altri in cui i trend sono sfavorevoli e non è cambiando nome che i cittadini si appassionano, Oggi rispetto alla prima repubblica abbiamo un sistema sostanzialmente bipolare come tutte le grandi democrazie mondiali e non sento assolutamente la necessità i tornare indietro. Però la congiuntura è davvero delicata e l'esigenza dei cittadini di essere ben rappresentata si scontra con il pessimo esempio che molti politici stanno dando, in tutti gli schieramenti ed in tutti i partiti.
Le ultime elezioni in Sicilia non sono state tenere con tutti i partiti politici. L’astensionismo è ai massimi livelli e l’unico vero vincitore può essere individuato in Beppe Grillo. Ritiene che possa essere un trend anche per Bari o pensa che i partiti hanno tempo e spazio per recuperare, almeno parzialmente, la loro credibilità?
“Grillo è visto, al pari dell'astensione dal voto, come un virus da immettere nel sistema per distruggerlo dall'interno! Naturalmente le primarie nazionali per il PDL sono una novità straordinaria, e se si realizzeranno a livello locale sarà ancora meglio, ma è prevedibile un'affermazione importante d questo movimento di protesta anche a Bari. Solo presentandoci alla nostra gente con un progetto innovativo, solido, credibile e realizzabile potremo riappassionare gli elettori, altrimenti dovremo affrontare le sfide della prossima Repubblica stando all'opposizione, il che non sempre è del tutto negativo!”
di Roberto Mastrangelo
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