martedì 23 ottobre 2012

Taranto, è allarme per i dati sulla diffusione del tumore.

Peggiorano i dati sull'incidenza della mortalità per tumori nella città di Taranto.
Il ministro Balduzzi ha presentato i nuovi, preoccupanti dati dello studio Sentieri su Taranto aggiornato al 2009. I valori sono peggiorati rispetto al 2008: l'eccesso di mortalità passa da +10% a +11% per tutte le cause, maschi e femmine.
all'analisi di incidenza dei tumori a Taranto sulla popolazione adulta emerge che per gli uomini c'è un eccesso rispetto al resto della provincia del +30% su tutti i tumori e del +50% del tumore maligno del polmone.
Sempre negli uomini dallo studio Sentieri emerge un più 100% per il mesotelioma e per i tumori maligni del rene e delle altre vie urinarie (esclusa la vescica). Per i bambini i dati del progetto Sentieri mostrano incrementi significativi per tutte le cause nel primo anno di vita. Per le donne residenti nei comuni di Taranto e Satte, sempre a confronto con il resto della provincia, si rileva un eccesso di incidenza per tutti i tumori di circa il 20%.
In particolare l'eccesso di tumori al fegato per le donne è +75%; +43% per il linfoma non Hodgkin; +80% per il corpo dell'utero superiore; +48% polmone; tumore alla mammella +24%;superiore al 100% l'incidenza del tumore allo stomaco nelle donne.
Sempre per gli uomini l'eccesso registrato nell'aggiornamento dello studio Sentieri, rispetto al resto della provincia, è superiore al 30% per il tumore alla vescica e per i tumori della testa e del collo, del 40% del tumore maligno del fegato, del 60% per il linfoma non Hodgkin. Registrata anche un'incidenza maggiore del 21% del tumore del colon-retto per le donne.
Nella sintesi del rapporto è scritto inoltre che ''sia negli uomini che nelle donne gli eccessi sono presenti, per la maggior parte delle sedi, anche rispetto all'insieme dei registri tumori dell'Italia meridionale''. ''Questi dati sono stati ottenuti - si legge - grazie alla collaborazione con il registro tumori Puglia-Asl di Taranto, di recente istituzione''. Così è stato possibile acquisire i primi risultati prodotti dal registro stesso e relativi al biennio 2006-2007.
Riguardo alla mortalità, i dati riferiti al periodo 2003-09 parlano di un aumento del 14% per gli uomini e dell'8% per le donne. In particolare, raggiunge un aumento record la mortalità per mesotelioma pleurico, neoplasia correlata all'esposizione alle fibre dell'amianto disperse nell'aria: si registra un +419% per i maschi e +211% per le femmine. Quanto ai bambini, c'è un eccesso a Taranto della mortalità nel primo anno di vita del 20% rispetto al resto della Puglia, secondo quanto ha reso noto uno degli esperti della commissione ministeriale.
"La drammaticità dei dati che il ministro per la salute Renato Balduzzi ha ufficializzato a Taranto, richiede azioni immediate da parte della politica" . Il consigliere regionale del PdL Gianfranco Chiarelli commenta i dati del rapporto sentieri resi pubblici dal ministro Balduzzi. "La questione emergenza sanitaria nella provincia di Taranto va affrontata con immediatezza distinguendo le azioni riferite all'ambiente e alla eliminazione delle emissioni nocive, da quelle che attengono all'assistenza sanitaria".
Chiarelli ritiene che, mentre anche attraverso la nuova AIA, si debba puntare alla totale ambientalizzazione dell'industria pesante, con una maggiore attenzione a tutti gli insediamenti presenti, è urgente rivedere i tagli recentemente operati dalla regione Puglia ai servizi sanitari nella provincia ionica: "Se è fondamentale puntare alle bonifiche e alla ambientalizzazione degli impianti industriali, è parimenti prioritario assicurare al territorio ionico la necessaria assistenza sanitaria; come è possibile, - si chiede Chiarelli- dopo aver saputo che a Taranto si registra il 30% in più di malattie tumorali, pensare di mantenere l'attuale assetto delle strutture sanitarie? Il ministro Balduzzi ha annunciato provvedimenti del governo che garantiranno la ripresa del turn-over, ma, ha aggiunto, sarà la regione a spalmare sul territorio le risorse. Bene, a questo punto si destinino tutte le risorse che giungeranno in Puglia alla emergenza Taranto".
Di rimando anche la dichiarazione del Consigliere regionale di Fli Giammarco Surico. "Di fronte ai dati devastanti diffusi dal ministro Balduzzi sull’aumento di patologie tumorali e di decessi a Taranto e nelle aree limitrofe a ridosso del colosso siderurgico dell’Ilva, non basta indignarsi, preoccuparsi o lanciare strali contro i tagli lineari del Governo nazionale. La politica regionale è chiamata ad agire. Il presidente Vendola dimentichi almeno per qualche ora la campagna elettorale e convochi ad horas una giunta che stabilisca un piano straordinario di screening per una diagnosi precoce dei tumori, a tappeto e gratuito per fasce di età a favore della popolazione tarantina".
"Da oncologo - sottolinea Surico - prima che da esponente del Consiglio regionale e componente della Commissione Sanità, evidenzio e sottolineo il fatto che ad un aumento esponenziale di decessi per patologie tumorali corrisponde quasi sempre una diagnosi tardiva che non è certo da ascrivere alle responsabilità dei pazienti e degli operatori sanitari. Ad una emergenza sociale di tale portata occorre rispondere velocemente e con azioni concrete che devono poter contare sulle risorse necessarie anche a costo di sforare il Patto di stabilità. Se la giunta Vendola sforasse il Patto per questo, per salvare anche una sola vita umana, ci troverebbe senz’altro al suo fianco. Come potrebbero essere utilizzati parte dei 55 milioni di euro destinati alla costruzione del nuovo ospedale jonico per attivare subito le metodiche di screening in cui far rientrare anche le fasce più giovani della popolazione tarantina, evidentemente interessate sin dal primo anno di vita ad una esposizione di rischio intollerabile".
"Vendola agisca in fretta - sottolinea il consigliere - e in modo incisivo. La diagnosi precoce è un dovere che a Taranto in particolare il governo regionale è chiamata a garantire immediatamente".

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