lunedì 15 ottobre 2012

Canosa di Puglia, la lettera aperta del sindaco alla città

Ernesto La Salvia, sindaco di Canosa di Puglia
Il sindaco di Canosa di Puglia, Ernesto La Salvia, a quattro mesi dalla sua elezione, fa un bilancio dell’Attività amministrativa e dell’azione di governo della città, scrivendo una lettera aperta ai propri cittadini. 

“Il momento storico che l'intera Nazione e questo Comune stanno vivendo impone una profonda riflessione – ha scritto il primo cittadino - . Siamo di fronte alla più grave crisi economica internazionale dalla fine della Seconda Guerra mondiale e quello che sta succedendo all'Occidente è già accaduto in America Latina (Argentina, Brasile) qualche anno fa. L'aspetto predominante è la mancanza di denaro, appena sufficiente a mantenere in esercizio i servizi di base. E pure con grandi difficoltà. L’unico rimedio sembra quello di rivedere la spesa pubblica, razionalizzandola (che poi significa “tagliarla”) aumentando i balzelli su tutto e su tutti. Con questo scenario la quantità di denaro annualmente inviata ai Comuni dal Governo Centrale ha avuto una progressiva riduzione: nuove tasse come l'Imu al posto dell'ICI ma con “peso” diverso, sono state imposte ai Comuni, ma i proventi sono finiti in grandissima parte nelle casse dello Stato. Il risultato è che il Comune ha ottenuto 1.900.000 euro in meno, a cui si sommano maggiori spese per i cittadini (illuminazione pubblica, scuole, recenti elezioni...). 
Più volte questa Città ha perso il treno del cambiamento, passato negli anni: il tessuto industriale è elementare, la trasformazione dei prodotti embrionale, il turismo poco sfruttato. Le contribuzioni industriali quindi sono scarse. Il bilancio per la spesa corrente lo fa Roma e le tasse dei cittadini. 
La Bleu, a contrada Tufarelle, ha un gettito comunale decrescente a causa del ridursi della volumetria residua oltre ad un annoso contenzioso per il quale dichiara di sospendere i pagamenti. 
Sono solo due le strade praticabili nell'immediato: tagliare i servizi (trasporto urbano, scuole, mense, etc) senza riuscire a colmare la differenza o rivedere la tassazione. Non ci sono alternative, chiunque fosse al posto dell'Amministrazione, Commissario Prefettizio compreso. Anzi, il Commissario assomiglia molto alla figura dell'attuale Presidente del Consiglio, Mario Monti: un tecnico capace di ripianare le finanze pensando molto al denaro da recuperare ma poco ai cittadini ai quali chiedere. E l'economia si ferma con l'aumento dei disoccupati, dei prezzi, dei ticket mentre le banche ripianano i bilanci, prestando a caro prezzo il denaro. 
La politica sembra inerme di fronte a tutto questo. Ancor di più la politica dei piccoli centri, completamente in balìa della finanza che non fa scegliere, anzi, impone le sue decisioni. Costruire nuove scuole chiedendo prestiti trentennali: e chi li pagherà? Progettare aree di produzione di energia da fonti rinnovabili: con quali investimenti se lo Stato non lo prevede? 
Manteniamo invariati i servizi, già elementari e ridotti all'osso, attraverso un aumento della tassazione locale sperando che il Governo non se ne appropri (come è già accaduto con l’Imu). Nel frattempo taglieremo tutte le spese che non rappresentano una necessità per il nostro Comune. Vogliamo pensare di essere Governatori del processo economico di Canosa, ma non ci permettono che di essere Amministratori della città. 
Purtroppo non posso che constatare che il carico fiscale è eccessivo ed è un ostacolo alla crescita di questa Città. Però, al momento attuale, le risorse per il taglio delle imposte non ci sono. È pur vero, però, che questa Amministrazione non intende adeguarsi passivamente, ma punta in maniera ambiziosa a fare della nostra Città una città in cui l'innovazione rappresenti un fattore strutturale di competitività. Si punterà sulle infrastrutture, sulle imprese innovative con l'ambizione di cambiare, facilitando la vita quotidiana dei cittadini. 
Il nostro impegno è quello di cercare strategie per ridurre e verificare continuamente la congruità della spesa, senza “sconti” a nessuno. Dando l'esempio per primi, nell'unico interesse della collettività. Vengono a mente, in questi giorni così difficili – ha concluso il sindaco - , le parole e gli insegnamenti di Papa Giovanni XXIII, che era solito richiamare un monito del Vangelo: “alius seminat, alius metet”, ovvero c'è chi semina e chi miete. E concludeva “non ci sarà chiesto se avremo realizzato, ma se avremo lavorato”.

Nessun commento:

Posta un commento