Un giornale vive di poche soddisfazioni. Di battaglie
vinte e di giuste cause. Sul numero scorso, abbiamo ricordato la battaglia
vinta contro Nichi Vendola e la Regione Puglia per la riduzione del numero dei
consiglieri. Prima a 70, invece di 78, e poi a 50, invece di 60.
Oggi registriamo altri due successi, legati a due giuste
cause, sostenute solitariamente da questo giornale, che dimostra nei fatti la
sua autonomia e libertå.
Il primo riguarda il rinvio a giudizio, innanzi la Corte
dei Conti del ras della portualitá barese, Tommaso Affinita, già presidente
dell’Autorità portuale di Bari e, successivamente, della Bari Porto
Mediterraneo. Il Procuratore Generale ne ha chiesto la condanna al pagamento di
oltre 11 milioni di euro per danno erariale. Solo Puglia d’oggi, in passato, ha
dedicato spazio e articoli alla scandalosa avventura societaria della B. P. M.
che finalmente è giunta alla fase dibattimentale (5 dicembre).
Il secondo riguarda la città metropolitana, che il
Governo sembra voler finalmente introdurre, sia pure nel quadro di uno
sgangherato progetto riformatore.
Anche qui, siamo stati i soli a vedere oltre il nostro
naso e a indicare nella città metropolitana la sola via per assicurare, insieme
a una razionale riorganizzazione delle funzioni metropolitane, un moderno ed
efficace decentramento. Mentre Emiliano e tutto il Consiglio comunale si
arrovellavano inutilmente e miopemente solo intorno ai confini delle vecchie e
inutili circoscrizioni, ribattezzate municipi, ma rimaste comunque inutili e
costose.
Due giuste cause, che hanno visto il nostro giornale
solitario protagonista e che, comunque, continuano.
Nel primo caso, per seguire il processo e per chiedere le
dimissioni di Affinita dalla comoda e lucrosa poltrona di Amministratore
delegato della Ram, Rete delle autostrade del mare, dove è stato collocato dal
governo Berlusconi, con un lauto stipendio da 175.000 euro all’anno. Pensiamo,
infatti, che un amministratore pubblico che, in pochi anni, ha procurato
all’erario un danno così rilevante non possa più ricoprire alcuna funzione
pubblica. Nel secondo per svegliare una sonnolenta classe dirigente barese,
chiamandola a un dibattito serio su come e con chi realizzare la città
metropolitana.
L’impegno e la funzione di questo giornale è nei fatti.
T.
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