venerdì 14 dicembre 2012

E Guglielmo Minervini mette il cartello OPEN


“Si sta chiudendo una stagione politica, non vogliamo si chiuda una stagione di cambiamento sociale. Questa stagione è stata interpretata dai suoi leader ma appartiene a tutti i pugliesi ed è giusto che questa società oggi avverta la responsabilità di deciderne il destino in una dinamica di comunità”. Roberto Covolo, animatore del laboratorio urbano Ex Fadda a San Vito dei Normanni, ha introdotto così questa mattina la conferenza stampa di presentazione di OPEN, una rete di persone e progetti che ha incontrato il percorso politico e l’esperienza amministrativa e personale di Guglielmo Minervini e che oggi vuole stare dentro il processo elettorale regionale rielaborando la funzione della cittadinanza attiva. 
La conferenza stampa si è svolta nel soggiorno di “casa D'Abbicco”, storico capo scout barese e responsabile provinciale di Libera, perché ha precisato Guglielmo Minervini “in un tempo di crisi occorre abbattere la barriera che troppo a lungo ha separato la realtà dal nostro privato, la crisi della politica è cominciata quando l'abbiamo espulsa dalle nostre case. Far diventare gli spazi domestici  luoghi di socializzazione della politica ci sembra un buon cortocircuito per farci entrare nuovamente le grandi sfide della realtà, riconciliare la politica alla vita di ogni giorno”. 
OPEN non nasce come movimento di opposizione ai partiti ma dalla constatazione di un diverso dislocamento delle energie sociali più vitali. “Vogliamo agire con quelli che in Puglia hanno fatto e continuano a fare, non con quelli che dicono soltanto. Con coloro che hanno scelto di assumersi la responsabilità di fare la propria parte, di iniziare un cambiamento, di avviare un’innovazione. Non conta dove né l’ambito. Conta che abbiano hanno deciso di alzare l’indice invece di puntarlo”. Questa è la ragione sociale di OPEN. Testimoniata da Mariagiovanna Turturro, che a Gravina con Siamo Tutti Tufi ha creato un laboratorio di urbanistica partecipata per dare risposte ai crolli nella città vecchia; Nicola Pertuso, un piccolo imprenditore del nord barese che sta provando a riconvertire la sua attività; Katia Manca che da Veglie organizza iniziative sostenibili di valorizzazione e fruizione del territorio salentino; Alessandro Tartaglia foggiano che con la sua agenzia di designer della comunicazione FF3300 ragiona sulla crisi di senso delle parole nella politica per disegnare nuovi immaginari e Giampiero Losapio che per il mondo del terzo settore si occupa di fundraising, ovvero raccolta fondi. 
Questo è un altro elemento di OPEN: la trasparenza di chi vorrà contribuire con le proprie risorse, non solo economiche. Risorse sono anche gli spazi, le competenze, le energie da donare a una causa collettiva.   
“Si esce dalla crisi della politica – ha spiegato Minervini - se si ricostruisce il legame di comunità tra le persone, col territorio e con le istituzioni pubbliche. Ma questo è possibile se si ricompone, con pazienza, tenacia, discrezione quel capitale di fiducia, che chiede una sola condizione: che la trasparenza e la partecipazione divengano la forma e la sostanza delle politiche pubbliche. L'idea è che ci sono i margini per raccogliere il patrimonio accumulato in questi anni, senza accettare nessuna delega o cambiale in bianco”. 
OPEN chiama allora a raccolta coloro che ci stanno provando e non vogliono rivivere la riedizione di esperienze legate a un leader. “Si sta anche chiudendo una certa relazione tra la società pugliese e i suoi interpreti, fortemente caratterizzata dall'identificazione carismatica. Avvertiamo che stiamo entrando in una fase diversa nella quale la responsabilità diffusa è chiamata ad assumere centralità rispetto alla capacità di trascinamento del leader. E' una fase di maturazione della società. Passiamo da uno stadio emotivo a un momento nel quale la dimensione della responsabilità e della consapevolezza dovrà svolgere una funzione fondamentale”. 
OPEN non si nasconde e con Guglielmo Minervini spiega: “Vogliamo introdurre nel dibattito pubblico, schiacciato sul destino ineluttabile dei singoli candidati, il tema del senso di questa esperienza di governo regionale e i caratteri della necessità di proseguirla. C'è la consapevolezza di essere i protagonisti di un'ansia di cambiamento che ha caratterizzato una stagione politica, ma avvertiamo la necessità di andare oltre. Vorremmo recuperare l'anima di questa stagione e rideclinarla alla luce del nuovo contesto che si sta aprendo. Ci stiamo preparando a svolgere una funzione centrale, da protagonisti. Se ci saranno le primarie ci saremo. Vogliamo mettere al centro le idee e i loro legittimi titolari: le persone e la società pugliese”.

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