sabato 15 dicembre 2012

Don Uva: a gennaio l'incontro a Roma, ma sono a rischio 153 giovani lavoratori

La vertenza Don Uva passa nelle mani del Ministero del Lavoro. Questo il risultato delle circa 6 ore di tavolo di concertazione in Prefettura lo scorso 13 dicembre alla presenza di sindacati e autorità politiche regionali e provinciali, nonché sanitarie.
Entro gennaio le parti verranno convocate a Roma, ma prima di quella data urge trovare un accordo per scongiurare il licenziamento attraverso la messa in mobilità e l’accompagnamento di chi è prossimo alla pensione. 
Un accordo necessario perché se non ci dovesse essere il rischio è che ad essere mandati a casa (così come prevede la legge) saranno 153 giovani lavoratori.
Durante l’incontro, la segreteria territoriale foggiana dell’UGL rappresentata dal Commissario Regionale UGL Sanità Giuseppe Mesto e dal Dirigente RSA Lorenzo Pellecchia, ha ribadito il suo netto no all’amministrazione straordinaria e ha presentato al Prefetto un documento in cui il sindacato chiede chiarezza in merito ad alcune questioni riguardanti la gestione del don Uva. Ecco il testo.
“I mancati adeguamenti tariffari e dei conseguenti volumi delle prestazioni, negli anni, hanno fatto implodere il sistema ed oggi ci ritroviamo che strutture storiche coma Casa Divina Provvidenza di Bisceglie e Foggia stanno morendo. Perché la Regione Puglia non ha mantenuto le promesse fatte nel 2007 in materia di concessione di ulteriori posti letto, di riqualificazione dell’ortofrenico, di attivazione di nuove e più consone attività sanitarie? Come mai la Ugl Sanità ha chiesto e richiesto numerose volte a quanto ammonta la mobilità extraregionale sanitaria agli uffici competenti senza mai avere una risposta?”.
“La Ugl Sanità vuole conoscere in dettaglio la mobilità extraregionale, a quanto ammonta e in che ambiti, paragonabili all’offerta sanitaria della CDP, viene erogata, per rendere di dominio pubblico le inefficienze della Regione Puglia e del suo management e perché si concordi un piano di riqualificazione a lungo termine della struttura sanitaria. La Ugl Sanità chiede che la Regione si faccia garante della norma di solidarietà occupazionale prevista dal CCNL della sanità privata secondo cui tutte le strutture vecchie e nuove, che si stanno vedendo assegnate ulteriori risorse ai loro tetti di spesa, assumano personale attingendo da quello dichiarato in esubero dalla CDP. La Ugl Sanità chiede una disposizione di legge regionale che obblighi le ASL a riservare una quota di assunzioni (per concorso e nelle ditte in appalto) al personale dichiarato in esubero dalla CDP. La Ugl Sanità chiede di conoscere quanto è previsto dalla programmazione regionale sull’istituzione di nuove attività sanitarie oggi carenti affinchè la CDP possa attrezzarsi”.

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