Una vera bomba sociale di dimensioni vastissime sta per colpire l’intero sistema produttivo della nostra regione; all’annoso problema ambientale della città di Taranto si aggiunge ora un’emergenza occupazionale pesantissima che coinvolge tutta la provincia ionica, ma anche il brindisino, l’alto Salento e il sud barese.
Per l’ANCI Puglia è fondamentale far comprendere a tutti gli attori di questa vicenda che quello dell’ILVA non è e non deve essere trattato come un problema della sola città di Taranto, e che invece la crisi del siderurgico tarantino tocca nel vivo un territorio ampio, decine di realtà comunali e un comprensorio interprovinciale.
In questi giorni l’Associazione dei Comuni si mobiliterà accanto gli amministratori dei territori più colpiti da questa crisi per organizzare gli sforzi e condividere iniziative politiche unitarie, al fine di individuare e sostenere una soluzione che sia nell’interesse esclusivo dei cittadini pugliesi.
“C’è grande preoccupazione nei nostri territori per la vicenda e per il conseguente gravissimo impatto sociale. - ha commentato il presidente Anci Puglia Luigi Perrone - Da un lato il fondamentale diritto alla salute e dall’altro quello sacrosanto al lavoro in piena contrapposizione, mentre la nostra economia è in recessione. Serve immediato intervento del Governo per procedere a risanamento area e per consentire produzione siderurgica sicura e sostenibile. Domani riuniremo Comitato Direttivo e nei prossimi giorni incontreremo sindaci pugliesi per concordare iniziative e azioni congiunte.”
“Situazione gravissima - ha dichiarato Gianvito Matarrese, vicepresidente Vicario Anci Puglia - penso ai mutui delle famiglie dei lavoratori, penso alla disoccupazione come terreno fertile per la criminalità, ma anche al diritto alla salute dei Tarantini. Oggi anche il maltempo si accanisce su questa vicenda. Politica e giustizia si confrontino subito, ma intervengano con coscienza e in fretta per evitare una grave emergenza sociale.”
Intanto oggi è previsto a Roma un vertice sulla questione Ilva, e ci si aspetta un decreto legge che possa portare alla riapertura dello stabilimento, così come ripetuto più volte sia dal ministro Clini che dal ministro Fornero.
Per l’ANCI Puglia è fondamentale far comprendere a tutti gli attori di questa vicenda che quello dell’ILVA non è e non deve essere trattato come un problema della sola città di Taranto, e che invece la crisi del siderurgico tarantino tocca nel vivo un territorio ampio, decine di realtà comunali e un comprensorio interprovinciale.
In questi giorni l’Associazione dei Comuni si mobiliterà accanto gli amministratori dei territori più colpiti da questa crisi per organizzare gli sforzi e condividere iniziative politiche unitarie, al fine di individuare e sostenere una soluzione che sia nell’interesse esclusivo dei cittadini pugliesi.
“C’è grande preoccupazione nei nostri territori per la vicenda e per il conseguente gravissimo impatto sociale. - ha commentato il presidente Anci Puglia Luigi Perrone - Da un lato il fondamentale diritto alla salute e dall’altro quello sacrosanto al lavoro in piena contrapposizione, mentre la nostra economia è in recessione. Serve immediato intervento del Governo per procedere a risanamento area e per consentire produzione siderurgica sicura e sostenibile. Domani riuniremo Comitato Direttivo e nei prossimi giorni incontreremo sindaci pugliesi per concordare iniziative e azioni congiunte.”
“Situazione gravissima - ha dichiarato Gianvito Matarrese, vicepresidente Vicario Anci Puglia - penso ai mutui delle famiglie dei lavoratori, penso alla disoccupazione come terreno fertile per la criminalità, ma anche al diritto alla salute dei Tarantini. Oggi anche il maltempo si accanisce su questa vicenda. Politica e giustizia si confrontino subito, ma intervengano con coscienza e in fretta per evitare una grave emergenza sociale.”
Intanto oggi è previsto a Roma un vertice sulla questione Ilva, e ci si aspetta un decreto legge che possa portare alla riapertura dello stabilimento, così come ripetuto più volte sia dal ministro Clini che dal ministro Fornero.
“Valuteremo la proposta del presidente Monti e poi decideremo.
Se il decreto non dovesse tener conto dei profili di danno sanitario
servirebbe soltanto a risolvere il problema occupazionale ma potrebbe
non essere sufficiente a dare risposte alle tematiche di natura
sanitaria ed ambientale. La priorità, evidentemente, è quella della
tutela del diritto alla salute ma confido sempre nella possibilità di
una via che risolva entrambe le questioni”.
A dichiararlo l'Assessore
alla Qualità dell'Ambiente Lorenzo Nicastro che, dopo aver partecipato
ieri all'incontro con tutti gli assessori regionali all'Ambiente ed il
Ministro Clini parteciperà a Palazzo Chigi a vertice sulla
vicenda Ilva.
di Eliona Cela
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