martedì 4 dicembre 2012

Consiglio Regionale: Statuto modificato, i consiglieri saranno 50

Non possiamo che essere contenti della decisione assunta oggi dal Consiglio Regionale della Puglia, che ha completato il percorso di riduzione del numero dei consiglieri regionali a 50, con l’approvazione in seconda lettura della modifica dello Statuto regionale
Una soluzione che due anni fa, con un pizzico di autocelebrazione, soltanto noi di Puglia d'oggi portavamo avanti con convinzione e determinazione, convinti che fosse il primo passo necessario da compiere non soltanto per garantire un certo risparmio alle casse dell'erario pubblico, ma soprattutto per ridare dignità e pienezza ad un Organo da anni in crisi e che rischiava di trasformarsi soltanto in un lento ed inutile accrocco della politica regionale.
Venti consiglieri in meno significa meno costi per la politica, apparati più piccoli, centri decisionali più snelli, ma significa anche riformare l'Ente portandolo ad essere adeguato non soltanto ai tempi moderni, ma anche alle esigenze che allo stesso vengono richieste.
Inoltre il presidente della Giunta eletto, potrà nominare solo due assessori esterni, tutti gli altri dovranno essere esclusivamente consiglieri regionali eletti, potendo fornire in questo modo un ulteriore riduzione dei costi della politica.
Fatto lo statuto, però, ora bisogna necessariamente armonizzarlo con una nuova legge elettorale, per evitare di trovarci nella situazione di due anni or sono, quando una errata (e faziosa) interpretazione della norma consentiva a Nichi Vendola ed alla sua maggioranza di autoassegnarsi otto seggi in più di quanto legittimo (salvo poi trovare puntualmente bocciatura nella Corte Costituzionale, grazie alle impugnazioni portate avanti da un Comitato con a capo Salvatore Tatarella).
La Puglia si conferma regione virtuosa nei fatti e a sottolinearlo è stato per primo il capogruppo del Pdl, Rocco Palese, che ha definito la scelta del Consiglio regionale,  un “atto di autoriforma espressione di grande sobrietà”.
Il governo nazionale da tempo tenta di ridisegnare l’architettura istituzionale dello Stato con provvedimenti che “hanno  - secondo Palese - tradito la vocazione per cui sono stati generati e di fatto sono stati un fallimento”.
Palese ha puntato il dito su un argomento a cui è particolarmente sensibile “il risparmio”. Il risparmio previsto  per la prossima legislatura, infatti secondo l’esponente del Pdl, sarà di 30 milioni di euro, quando a sedere sugli scranni del Consiglio ci saranno 50 consiglieri più il presidente della Giunta, invece di 70 più uno.
Secondo il capogruppo di Sel, Michele Losappio, la norma che il Consiglio ha approvato “non è la migliore possibile in un Paese moderno”. “Sarebbe stato necessario – ha detto -  lavorare coordinando e armonizzando la riduzione dei costi delle Regioni con quelle dello Stato, tenendo conto delle esigenze numeriche in riferimento al territorio, per esempio. “Ma l’emergenza economica e sociale che stiamo vivendo – ha continuato Losappio – ci ha imposto questa scelta significativa, anche per dare un segnale forte di attenzione e sensibilità all’opinione pubblica. Va detto però che le grandi riforme annunciate dal governo nazionale sono di fatto inesistenti e inefficaci”.
Sergio Blasi segretario regionale del Pd, ha rimarcato il fatto che la Regione Puglia per prima si è dotata di una riforma in sintonia con le richiesta di sobrietà che viene sollecitata dalla gente. “non si possono chiedere sacrifici – ha detto – senza assumere decisioni che siano rappresentative della nostra volontà di cambiamento”.
Per Francesco Damone (la Ppdt), “non siamo tutti Fiorito, molti di noi lavorano con serietà e fanno della politica una missione. Detto questo, la riforma di cui ci siamo dotati è un gesto di ulteriore serietà e sobrietà”.
Sullo stesso tema del “non siamo tutti uguali”  hanno insistito anche Euprepio Curto (Fli) e Salvatore Negro (Udc). “Metterci tutti sullo stesso piano – ha detto Curto – non giova alla democrazia e nemmeno cadere negli eccessi di demagogia e populismo fa bene alla politica”.
Per Negro questi provvedimenti sono frutto “dell’onda mediatica”, ma ha esortato il presidente Vendola a rappresentare a livello nazionale l’obiettivo raggiunto dalla Puglia perché diventi un esempio per tutta la Nazione.
Possiamo affermare con assoluta certezza, per conoscenza diretta e personale dei fatti della Regione Puglia, che la stragrande maggioranza dei Consiglieri eletti sono impegnati quotidianamente per affrontare e cercare soluzioni idonee ai gravi problemi della nostra Regione.
Lungi da noi l'idea di accostarli ad esempi del tutto negativi e devianti della politica.
E tutto sommato siamo contenti che il giro di vite approvato oggi possa rappresentare un primo, sia pur parziale, passo in avanti. Peccato per l'occasione persa giusto la settimana scorsa con la bocciatura della legge di genere.

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