martedì 4 dicembre 2012

Costi della politica, il Consiglio regionale respinge la proposta del M5 stelle

Onofrio Introna
Il Consiglio regionale ha respinto all’unanimità la proposta di legge di iniziativa popolare sul “Trattamento economico e previdenziale dei consiglieri regionali”, ritenuta non coerente con le iniziative già approvate dalla Regione Puglia in tema di riduzione dei costi della politica.
Il testo, che prevede il dimezzamento delle indennità e l’abolizione dell’assegno di fine mandato e dei vitalizi, è stato discusso come primo punto all’ordine del giorno della seduta: il presidente del Consiglio Onofrio Introna, ha chiesto all’aula di esprimersi sulla richiesta, avanzata dal Comitato promotore, di far slittare l’esame del testo alla prossima seduta di Consiglio  in modo da consentire le audizioni, fissate per domani, nella Commissione di merito. 
Lo stesso Introna ha tenuto a precisare che la prima data utile sarebbe stata quella di gennaio 2013, dal momento che a breve si aprirà la sessione di Bilancio.
Contrari al rinvio i consiglieri: Giammarco Surico e Giannicola De Leonardis hanno spiegato che "molti dei punti della proposta del Movimento 5 stelle sono contenuti nella legge sulla riduzione dei costi della politica che il Consiglio regionale pugliese ha approvato venerdì scorso, in ottemperanza alle disposizioni nazionali, oggi all’esame del Senato".
E pertanto, "per sgombrare il campo da ogni polemica e tentativo di strumentalizzazione politica, l’orientamento è quello di mettere, oggi, un punto fermo e procedere speditamente all’approvazione, in seconda lettura, della riduzione a 50 del numero dei consiglieri", cosa che poi puntualmente è stata fatta (e di cui vi riferiamo in un diverso articolo).
Alla luce di queste considerazioni, l’Aula, dopo aver respinto la richiesta di rinvio, ha bocciato la proposta di legge, ritenuta, come spiegato dal consigliere e vice presidente del Consiglio, Nino Marmo, "non più coerente con quanto già approvato dalla Regione, in accordo con le disposizioni contenute nel decreto legge nazionale".
Alla discussione sono intervenuti anche i consiglieri Ignazio Zullo, per il quale “il percorso di autoriforma attuato dal Consiglio regionale sia quanto di più giusto si potesse fare”, e Patrizio Mazza che ha ammonito sul rischio che tali iniziative “sminuiscano l’operato dei consiglieri, lasciando la strada aperta a mestieranti della politica”.

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