mercoledì 6 giugno 2012

Sanità, Epifani: “Ostuni penalizzato. Sono fuori dalla maggioranza”


Come volevasi dimostrate, sulla Sanità e sul Piano di Riordino si nascondono i maggiori problemi per la maggioranza di Nichi Vendola alla Regione Puglia. 
Il campanilismo e quell'intransigenza da dimostrare in Aula e sulla stampa locale, da spendere poi di fronte al proprio elettorato territoriale, impone inevitabilmente che ogni qual volta venga prospettata, o attuata, la chiusura di un ospedale, di un reparto, di un punto nascita o un taglio del personale ospedaliero, il consigliere di turno batta i piedi e faccia sentire forte la sua voce.
E' la volta di Ostuni, e del Consigliere Regionale Giovanni Epifani, che attacca pesantemente Vendola ed il suo Assessore Attollini sulla chiusura del punto nascita nella città brindisina.
E non poteva essere altrimenti. 
Ci sono parole pesanti, che potrebbero perfino far pensare ad un allontanamento di Epifani dalla maggioranza alla Regione Puglia. Anche se per trarre questa conclusione i tempi sembrano ancora prematuri.
“Chi rinnega gli impegni assunti nelle sedi istituzionali non può ottenere la mia fiducia, specie se da tali comportamenti derivano conseguenze insostenibili per comunità territoriali già pesantemente penalizzate. Politicamente mi sento avulso dalla maggioranza che sostiene il Governo Vendola e che ieri ha consentito l’approvazione della delibera attuativa della cosiddetta ‘fase due’ del piano di riordino della rete ospedaliera, che contempla anche la riorganizzazione dei punti nascita in Puglia”.
Il consigliere regionale del Pd, Giovanni Epifani, contesta il documento approvato in Giunta, laddove – spiega – “più che la logica si è seguita la discrezionalità”.
Giovanni Epifani (Pd)
“Prendo atto con rammarico che sono state dimenticate non solo le rassicurazioni fornite dall’ex assessore alle Politiche della salute, Tommaso Fiore, ma anche quelli che egli stesso ammise come errori a danno dell’ospedale di Ostuni. Tali ammissioni furono seguite anche da atti formali e dall’impegno, assunto in commissione Sanità dall’assessore Fiore, di riportare a tre i punti nascita previsti nella provincia di Brindisi, come avevo fatto rilevare. Gli impegni assunti ufficialmente da Fiore sono stati clamorosamente disattesi, i punti nascita sono rimasti due e risulta totalmente sguarnita tutta l’importante area di Brindisi nord, mentre il sud-est della provincia, che coincide con il territorio confinante con Taranto, presenta una concentrazione assolutamente anomala. Non comprendo quali siano stati i criteri seguiti dall’esecutivo, ma non li posso assolutamente condividere. Ci sono delle spiegazioni che i rappresentanti del mio partito in Giunta devono motivare con argomenti accettabili anche da una comunità, quella dei centri a nord di Brindisi, che non disporranno in futuro di servizi sanitari così come sancisce la Costituzione. Se la maggioranza politica sceglie la strada di abbandonare al proprio destino una parte del territorio della Puglia, la mia reazione è quella di non sentirmi più parte integrante della coalizione di Governo, alla quale posso assicurare in futuro un appoggio esterno che potrà essere garantito solo dalla qualità e dalla effettiva utilità dei provvedimenti legislativi”. 
Eppure appena un mese fa lo stesso Epifani trovava il modo di intervenire sulla questione, mostrando profonda comprensione per le esigenze di taglio e di bilancio. 
"E’ noto a tutti la difficile situazione in cui versa il Servizio Sanitario Regionale dovuta alla imposizione, da parte del Governo Nazionale di tagli alla spesa sanitaria che si è tradotta in una drastica rideterminazione dei servizi ospelieri". 
Sarà pur noto a tutti e ci vuole comprensione, ma guai a toccare il proprio territorio...

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