Prima di dire che ha vinto Crocetta, bisogna dire che ha vinto l’astensionismo, la rabbia, la voglia di cambiamento non corrisposto sul campo politico. Prima di dire che il PD è stato il partito più votato, bisogna fermarsi a pensare che questo partito rappresenta, di fatto, il 15% dei siciliani. Oltre alla vittoria del centro sinistra, a cui si può solo che augurare buon lavoro, queste elezioni dovrebbero essere viste come una sconfitta della democrazia, vale a dire proprio di quel potere del popolo che è alla base della nostra Costituzione. Gran parte del popolo siciliano ha deciso di restare a casa e, molto probabilmente, è quello che sceglieranno di fare anche molti italiani alle prossime elezioni regionali o politiche che saranno.
I grillini, o attivisti, se così vogliono essere chiamati, hanno vinto parzialmente. Hanno raccolto il sentimento di rabbia di alcuni elettori di destra e sinistra, ma bisogna vedere se veramente riusciranno a trasformare questo sentimento in una concreta azione politica, in un partito -un movimento che rifiuta la nomea di partito ma si comporta come tale cos’è? –e se cederanno alle coalizioni –sempre che non lo abbiano già fatto…-
La vittoria del PD viene vista anche come vittoria dimezzata, imperfetta, incompleta. Il PdL, dividendosi, ha deciso di perdere ed il paradosso è che il PD ha vinto perdendo voti. Cambia molto a livello nazionale? Il PdL è frammentato, si aspettano le primarie, ma tutto è rimesso in discussione per il dietro front dell’intramontabile Berlusconi. Anche il PD aspetta le primarie, ma il vero appuntamento sono le politiche, perché mai come in questo momento storico-politico, la vittoria sembra essere così vicina causa, principalmente, la divisione del centro-destra. In poche parole il vincitore delle primarie del centrosinistra può essere considerato, molto probabilmente, come il futuro Presidente del Consiglio. Proposta: perché non creare una classe politica composta da persone dai 40 anni in giù? E non mettiamo in mezzo l’esperienza perché in Italia, spesso, questa significa uso improprio del potere politico istaurato da anni. Non parliamo di esperienza anche perché oggi è necessario credere nelle potenzialità dei giovani volenterosi, preparati, istruiti, –e ce ne sarebbero tanti- è necessario dare loro fiducia e non scoraggiarli dicendo pubblicamente che sono “choosy”. La disoccupazione giovanile è al 35,1%, Ma secondo lei, Signora Fornero, siamo noi giovani ad essere choosy, o siete voi politici e politici ad interim, ed essere tali?
di Sveva Biocca
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