Dario Iaia (Fli), Sindaco di Sava |
Prosegue la marcia dei sindaci del versante orientale contro l’ecotassa. A Sava, città del sindaco di Fli Dario Iaia, promotore dell’iniziativa, si sono riuniti nuovamente per fare il punto della situazione, alla presenza anche di alcuni consiglieri regionali.
Già nei giorni scorsi, i sindaci ed i vice di Avetrana, Fragagnano, Lizzano, Leporano, Maruggio, Manduria, Pulsano, Sava e Torricella avevano stilato e sottoscritto un documento, ancora oggi senza una risposta, indirizzandolo all’assessore regionale all’ambiente, Lorenzo Nicastro ed al presidente, Nichi Vendola.
Ieri poi, sono andati oltre, richiedendo la presenza dei consiglieri regionali che, intervenuti in tal senso, hanno assunto un impegno non da poco. Euprepio Curto, Pietro Lospinuso e Gianfranco Chiarelli (quest’ultimo non in aula, ma del tutto in linea con l’iniziativa lanciata dal sindaco di Sava), nei prossimi giorni presenteranno un emendamento alla legge regionale in questione, approfittando della seduta di bilancio e soprattutto, si faranno promotori di una raccolta di consensi tra i colleghi consiglieri regionali.
Una azione trasversale dunque, in grado di coinvolgere destra e sinistra, accomunando i consiglieri che condividono la necessità di una moratoria di almeno 24 mesi, al fine di consentire ai comuni di raggiungere la percentuale prevista ed evitare, in questo modo, un ulteriore aggravio della pressione fiscale ai danni dei cittadini.
La questione è molto spinosa perchè la legge regionale, così come è stata partorita, prevede che, a decorrere dal 1° gennaio 2013, i comuni che, tra settembre 2011 ed agosto 2012, non hanno raggiunto il 40% di differenziata, subiranno un aumento del 244,60%, dell’ecotassa.
“Un vero paradosso – precisano i sindaci riuniti- se si pensa che, ad oggi, la regione non ha consentito ai comuni stessi l’espletamento di gare per introdurre il sistema del porta a porta spinto. Quindi, da un lato ci chiedono di avviare la differenziata ma dall’altro, limitano gli strumenti per adottarla. In più, qualora fosse applicata questa norma, si tradurrebbe in una spesa enorme a carico dei cittadini utenti in un momento congiunturale che attanaglia le famiglie monoreddito ed i disoccupati. Naturalmente, pur condividendo le scelte della regione Puglia finalizzate ad incrementare le percentuali di raccolta differenziata, non può ulteriormente aumentare le tariffe sui rifiuti urbani.”
Ed ancora, i sindaci ribadiscono come, a dire il vero, diverse amministrazioni abbiano intrapreso, in via autonoma, iniziative tese a sviluppare le raccolte differenziate ma, l’entrata in vigore delle nuove norme legislative e regolamentari emanate sia dallo Stato centrale che dalla Regione, abbia di fatto bloccato le procedure.
“Quindi – sottolineano gli amministratori locali - le colpe della mancata attivazione delle raccolte differenziate non appartengono ai cittadini utenti ma neanche ai comuni consorziati al competente Consorzio obbligatorio che, nel tempo, non è riuscito a individuare un gestore unico.”
Hanno bisogno di tempo gli amministratori locali e sono preoccupati perché la pressione fiscale è già molto alta.
“Abbiamo richiesto il supporto dei consiglieri e degli assessori regionali – dicono i sindaci - perché portino sul tavolo del presidente Vendola e dell’assessore all’ambiente Nicastro, la nostra ansia derivante dal vedere ogni giorno i nostri concittadini in enormi difficoltà economiche ed occupazionali. Chiediamo solo del tempo ed in tal modo, ci metteremo in linea con i parametri. Intanto però, contrastiamo con tutte le nostre forze, ogni volontà di sacrificare ancora i cittadini, più di quanto lo sono già.”
Già nei giorni scorsi, i sindaci ed i vice di Avetrana, Fragagnano, Lizzano, Leporano, Maruggio, Manduria, Pulsano, Sava e Torricella avevano stilato e sottoscritto un documento, ancora oggi senza una risposta, indirizzandolo all’assessore regionale all’ambiente, Lorenzo Nicastro ed al presidente, Nichi Vendola.
Ieri poi, sono andati oltre, richiedendo la presenza dei consiglieri regionali che, intervenuti in tal senso, hanno assunto un impegno non da poco. Euprepio Curto, Pietro Lospinuso e Gianfranco Chiarelli (quest’ultimo non in aula, ma del tutto in linea con l’iniziativa lanciata dal sindaco di Sava), nei prossimi giorni presenteranno un emendamento alla legge regionale in questione, approfittando della seduta di bilancio e soprattutto, si faranno promotori di una raccolta di consensi tra i colleghi consiglieri regionali.
Una azione trasversale dunque, in grado di coinvolgere destra e sinistra, accomunando i consiglieri che condividono la necessità di una moratoria di almeno 24 mesi, al fine di consentire ai comuni di raggiungere la percentuale prevista ed evitare, in questo modo, un ulteriore aggravio della pressione fiscale ai danni dei cittadini.
La questione è molto spinosa perchè la legge regionale, così come è stata partorita, prevede che, a decorrere dal 1° gennaio 2013, i comuni che, tra settembre 2011 ed agosto 2012, non hanno raggiunto il 40% di differenziata, subiranno un aumento del 244,60%, dell’ecotassa.
“Un vero paradosso – precisano i sindaci riuniti- se si pensa che, ad oggi, la regione non ha consentito ai comuni stessi l’espletamento di gare per introdurre il sistema del porta a porta spinto. Quindi, da un lato ci chiedono di avviare la differenziata ma dall’altro, limitano gli strumenti per adottarla. In più, qualora fosse applicata questa norma, si tradurrebbe in una spesa enorme a carico dei cittadini utenti in un momento congiunturale che attanaglia le famiglie monoreddito ed i disoccupati. Naturalmente, pur condividendo le scelte della regione Puglia finalizzate ad incrementare le percentuali di raccolta differenziata, non può ulteriormente aumentare le tariffe sui rifiuti urbani.”
Ed ancora, i sindaci ribadiscono come, a dire il vero, diverse amministrazioni abbiano intrapreso, in via autonoma, iniziative tese a sviluppare le raccolte differenziate ma, l’entrata in vigore delle nuove norme legislative e regolamentari emanate sia dallo Stato centrale che dalla Regione, abbia di fatto bloccato le procedure.
“Quindi – sottolineano gli amministratori locali - le colpe della mancata attivazione delle raccolte differenziate non appartengono ai cittadini utenti ma neanche ai comuni consorziati al competente Consorzio obbligatorio che, nel tempo, non è riuscito a individuare un gestore unico.”
Hanno bisogno di tempo gli amministratori locali e sono preoccupati perché la pressione fiscale è già molto alta.
“Abbiamo richiesto il supporto dei consiglieri e degli assessori regionali – dicono i sindaci - perché portino sul tavolo del presidente Vendola e dell’assessore all’ambiente Nicastro, la nostra ansia derivante dal vedere ogni giorno i nostri concittadini in enormi difficoltà economiche ed occupazionali. Chiediamo solo del tempo ed in tal modo, ci metteremo in linea con i parametri. Intanto però, contrastiamo con tutte le nostre forze, ogni volontà di sacrificare ancora i cittadini, più di quanto lo sono già.”
Nessun commento:
Posta un commento