venerdì 21 settembre 2012

Trivellazioni, si forma la rete di associazioni contrarie. No anche da tutte le Regioni d'Italia


Si costituisce in Puglia una rete di associazioni e di enti concorde nel respingere le istanze di prospezione e ricerca di idrocarburi  al largo delle Isole Tremiti.
I rappresentanti delle associazioni regionali di  WWF, Legambiente, GreenPeace, Comitato ‘No petrolio, sì energie rinnovabili’e l’A.B.A.P. e il presidente del Parco Nazionale del Gargano, si sono riuniti nei giorni scorsi presso la sede regionale di Legambiente Puglia per discutere sulle modalità attraverso le quali intervenire sul tema delle trivellazioni al  largo delle Isole Tremiti.
“Al termine di un articolato e costruttivo confronto tutti gli intervenuti hanno convenuto sulla necessità di potenziare la piattaforma programmatica ed operativa attraverso la massima condivisione con tutti gli attori di questa battaglia di civiltà”. Così recita il comunicato stampa di Legambiente Puglia. In altre parole tutte queste associazioni sono pronte a scendere in campo insieme a chi, dalle istituzioni ai cittadini, dai comuni alla Regione Puglia ai media, si sono dichiaratamente schierati contro la scelta del governo, e del ministro Clini in particolare, di proseguire con l’adozione di nuove autorizzazioni per la prospettazione nel mare adiatrico, a 5 miglia al largo delle nostre coste.
Parallelamente si è condivisa l’esigenza di creare momenti pubblici di discussione sulla rete web e manifestazioni di piazza per diffondere e sollecitare la fondamentale e consapevole personale partecipazione dei cittadini.
L’assemblea, che ha deciso di adire ad una azione di concretezza e responsabilizzazione nei confronti di tutti i soggetti politico-istituzionali e civili coinvolti nella vicenda, si riaggiornerà nello stretto giro di pochi giorni aprendosi alla partecipazione e collaborazione di tutte le realtà pubbliche ed associative.
Dunque, si allarga, si compatta e si arricchisce il Comitato/Laboratorio delle Istituzioni e delle Regioni dell'Adriatico, costituito lo scorso 6 settembre a Termoli - dove già vi avevano partecipato i rappresentanti di Federparchi, dei Comuni e delle Province della costa adriatica - con il compito di preparare le azioni di ogni genere per opporsi allo sfruttamento del nostro mare Adriatico, finalizzato alla ricerca ed estrazione di idrocarburi (petrolio).
Fra le suddette azioni, rientra la manifestazione organizzata a Manfredonia, in calendario il prossimo 6 ottobre, a cui l’assemblea ha dato prova di voler partecipare.
La battaglia della Puglia contro le trivelle in mare vede ora alleate tutte le venti Regioni. Già ad agosto, il Veneto aveva adottato una proposta di legge alle Camere per il divieto dello sfruttamento del mare a scopi petroliferi. L'iniziativa legislativa segue il modello di quella avanzata dal Consiglio regionale pugliese all'unanimità fin dal luglio 2011, con la richiesta al Parlamento di approvare una legge nazionale no petrolio. Ieri, la Conferenza dei presidenti delle assemblee legislative delle Regioni e delle Province autonome ha adot¬tato un ordine del giorno «secco e preciso sul bersaglio», rende noto «con soddisfazione» il presidente del Consiglio pugliese, Onofrio Introna, alla cui iniziativa si deve il documento unanime dell'organismo che riunisce i vertici di tutti i parlamenti regionali. Condiviso nella ple¬naria della Conferenza, a Roma, l'odg «impegna. i presidenti, le giunte re¬gionali e gli assessori all'ambiente di opporsi con ogni atto necessario alle decisioni del governo nazionale che autorizzano prospezioni nel sottosuolo marino e consentano qual¬siasi attività di sfruttamento del mare e di ricerca e col¬tivazione di idrocarburi liquidi in Adriatico e nello Ionio».
I presidenti dei Consigli convengono inoltre «sull'organizzazione di una Conferenza di tutte Regioni adriatiche e ioniche, italiane e non, da tenersi a Venezia l' 8 e 9 novembre, con la partecipazione, già confermata, del ministro per l'ambiente Corrado Clini». «L'obiettivo è il divieto assoluto di perforare i nostri mari - ricorda Introna - per metterli in sicurezza da ogni rischio di inquinamento, che sarebbe fatale per un'economia fiorente come quella turistica e marinara».
Intanto, anche il Touring Club Italiano si schiera a fianco del coordinamento dei Comuni per dire no alle ricerche di idrocarburi nel mare Adriatico, in particolare allargo delle Isole Tremiti. «A nome del Touring - afferma Fabrizio Galeotti, direttore generale del TCI - aderisco al Comitato No Triv e invito il Ministero dell'Ambiente a tutelare il patrimonio prezioso che la natura ci ha regalato».
di Vincenzo Matano

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