Si costituisce in Puglia una rete di associazioni e di enti
concorde nel respingere le istanze di prospezione e ricerca di idrocarburi al largo delle Isole Tremiti.
I rappresentanti delle associazioni regionali di WWF, Legambiente, GreenPeace, Comitato ‘No
petrolio, sì energie rinnovabili’e l’A.B.A.P. e il presidente del Parco
Nazionale del Gargano, si sono riuniti nei giorni scorsi presso la sede
regionale di Legambiente Puglia per discutere sulle modalità attraverso le
quali intervenire sul tema delle trivellazioni al largo delle Isole Tremiti.
“Al termine di un articolato e costruttivo confronto tutti
gli intervenuti hanno convenuto sulla necessità di potenziare la piattaforma
programmatica ed operativa attraverso la massima condivisione con tutti gli
attori di questa battaglia di civiltà”. Così recita il comunicato stampa di
Legambiente Puglia. In altre parole tutte queste associazioni sono pronte a
scendere in campo insieme a chi, dalle istituzioni ai cittadini, dai comuni
alla Regione Puglia ai media, si sono dichiaratamente schierati contro la
scelta del governo, e del ministro Clini in particolare, di proseguire con l’adozione
di nuove autorizzazioni per la prospettazione nel mare adiatrico, a 5 miglia al
largo delle nostre coste.
Parallelamente si è condivisa l’esigenza di creare momenti
pubblici di discussione sulla rete web e manifestazioni di piazza per
diffondere e sollecitare la fondamentale e consapevole personale partecipazione
dei cittadini.
L’assemblea, che ha deciso di adire ad una azione di
concretezza e responsabilizzazione nei confronti di tutti i soggetti
politico-istituzionali e civili coinvolti nella vicenda, si riaggiornerà nello
stretto giro di pochi giorni aprendosi alla partecipazione e collaborazione di
tutte le realtà pubbliche ed associative.
Dunque, si allarga, si compatta e si arricchisce il
Comitato/Laboratorio delle Istituzioni e delle Regioni dell'Adriatico,
costituito lo scorso 6 settembre a Termoli - dove già vi avevano partecipato i
rappresentanti di Federparchi, dei Comuni e delle Province della costa
adriatica - con il compito di preparare le azioni di ogni genere per opporsi
allo sfruttamento del nostro mare Adriatico, finalizzato alla ricerca ed
estrazione di idrocarburi (petrolio).
Fra le suddette azioni, rientra la manifestazione
organizzata a Manfredonia, in calendario il prossimo 6 ottobre, a cui
l’assemblea ha dato prova di voler partecipare.
La battaglia della Puglia contro le trivelle in mare vede
ora alleate tutte le venti Regioni. Già ad agosto, il Veneto aveva adottato una
proposta di legge alle Camere per il divieto dello sfruttamento del mare a
scopi petroliferi. L'iniziativa legislativa segue il modello di quella avanzata
dal Consiglio regionale pugliese all'unanimità fin dal luglio 2011, con la
richiesta al Parlamento di approvare una legge nazionale no petrolio. Ieri, la
Conferenza dei presidenti delle assemblee legislative delle Regioni e delle
Province autonome ha adot¬tato un ordine del giorno «secco e preciso sul
bersaglio», rende noto «con soddisfazione» il presidente del Consiglio
pugliese, Onofrio Introna, alla cui iniziativa si deve il documento unanime
dell'organismo che riunisce i vertici di tutti i parlamenti regionali.
Condiviso nella ple¬naria della Conferenza, a Roma, l'odg «impegna. i
presidenti, le giunte re¬gionali e gli assessori all'ambiente di opporsi con
ogni atto necessario alle decisioni del governo nazionale che autorizzano
prospezioni nel sottosuolo marino e consentano qual¬siasi attività di
sfruttamento del mare e di ricerca e col¬tivazione di idrocarburi liquidi in
Adriatico e nello Ionio».
I presidenti dei Consigli convengono inoltre «sull'organizzazione
di una Conferenza di tutte Regioni adriatiche e ioniche, italiane e non, da
tenersi a Venezia l' 8 e 9 novembre, con la partecipazione, già confermata, del
ministro per l'ambiente Corrado Clini». «L'obiettivo è il divieto assoluto di
perforare i nostri mari - ricorda Introna - per metterli in sicurezza da ogni
rischio di inquinamento, che sarebbe fatale per un'economia fiorente come
quella turistica e marinara».
Intanto, anche il Touring Club Italiano si schiera a fianco
del coordinamento dei Comuni per dire no alle ricerche di idrocarburi nel mare
Adriatico, in particolare allargo delle Isole Tremiti. «A nome del Touring -
afferma Fabrizio Galeotti, direttore generale del TCI - aderisco al Comitato No
Triv e invito il Ministero dell'Ambiente a tutelare il patrimonio prezioso che
la natura ci ha regalato».
di Vincenzo Matano
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