Allora Fli non era ancora nata e Tatarella e Cirací militavano entrambi nel Pdl. Proprio questo partito, pur essendo il piû interessato alla questione e pur fortemente sollecitato da Tatarella, non prendeva alcuna decisione. Forse per timidezza, forse perchè ancora tramortito dalla sconfitta, forse per difetto di leadership.
È allora che prende l'iniziativa Tatarella. Con Cirací promuove e costituisce il Comitato per la difesa dello Statuto regionale. A nome del Comitato e come elettore invia un esposto diffida alla Corte d'appello e organizza una raccolta di firme in calce ad una petizione popolare. I consiglieri da proclamare devono essere solo 70. Come vuole lo Statuto. Le ragioni tecnico giuridiche sono spiegate dai legali. Nessun altro si muove in questa fase e la Corte accoglie l'impostazione del Comitato.
I consiglieri proclamati sono 70. Gli otto esclusi, naturalmente, ricorrono al Tar, ma anche qui il Comitato si costituisce e solleva una questione di costituzionalità, che la Corte accoglie. In questa fase si costituisce finalmente anche il Pdl, ma l'eccezione vincente la fa solo il Comitato. Si va alla Corte Costituzionale e anche in questa sede la tesi del Comitato trova accoglimento. La legge elettorale della Regione viene dichiarata parzialmente incostituzionale.
L'ultimo atto della vicenda processuale una settimana fa innanzi al Tar, che scrive la parola fine. I consiglieri restano 70. Questa vicenda, esemplare nel suo genere, dimostra che in politica si puô essere determinanti e cogliere clamorosi successi, anche senza un grande partito alle spalle. È sufficiente cogliere il momento giusto e il giusto argomento.
Se Tatarella non avesse promosso il Comitato e non si fosse costituito in giudizio sin dalla fase innanzi la Corte d'appello, forse, ancora oggi avremmo 78 consiglieri regionali. Lo stesso, purtroppo, non è accaduto sulla modifica dello Statuto. La Regione ha ridotto il numero dei consiglieri, ma solo portandoli da 70 a 60. Secondo noi era più giusto portarli a 50, come prescrive una legge nazionale. Ci sarebbe il tempo e l'opportunità, perchê Fli si faccia portatore di questa ulteriore riduzione. Certo, non ha i numeri per farla passare, ma può comunque proporla. Il resto potrebbe farlo la stampa e l'opinione pubblica. Uccio Curto e Giammarco Surico hanno il dovere di provarci.
Il Consiglio Regionale della Puglia |
I consiglieri proclamati sono 70. Gli otto esclusi, naturalmente, ricorrono al Tar, ma anche qui il Comitato si costituisce e solleva una questione di costituzionalità, che la Corte accoglie. In questa fase si costituisce finalmente anche il Pdl, ma l'eccezione vincente la fa solo il Comitato. Si va alla Corte Costituzionale e anche in questa sede la tesi del Comitato trova accoglimento. La legge elettorale della Regione viene dichiarata parzialmente incostituzionale.
L'ultimo atto della vicenda processuale una settimana fa innanzi al Tar, che scrive la parola fine. I consiglieri restano 70. Questa vicenda, esemplare nel suo genere, dimostra che in politica si puô essere determinanti e cogliere clamorosi successi, anche senza un grande partito alle spalle. È sufficiente cogliere il momento giusto e il giusto argomento.
Se Tatarella non avesse promosso il Comitato e non si fosse costituito in giudizio sin dalla fase innanzi la Corte d'appello, forse, ancora oggi avremmo 78 consiglieri regionali. Lo stesso, purtroppo, non è accaduto sulla modifica dello Statuto. La Regione ha ridotto il numero dei consiglieri, ma solo portandoli da 70 a 60. Secondo noi era più giusto portarli a 50, come prescrive una legge nazionale. Ci sarebbe il tempo e l'opportunità, perchê Fli si faccia portatore di questa ulteriore riduzione. Certo, non ha i numeri per farla passare, ma può comunque proporla. Il resto potrebbe farlo la stampa e l'opinione pubblica. Uccio Curto e Giammarco Surico hanno il dovere di provarci.
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