C'è chi lo difende e chi lo definisce un imbroglio, c'è chi ne parla con preoccupazione e chi ne parla come fosse un'invenzione.
Il soggetto? Sempre il Signor Spread.
Se negli anni passati Questi era sconosciuto dalla maggior parte di noi, nell'arco di un solo anno e mezzo abbiamo compreso che cosa è, perché è ritenuto così importante e soprattutto che esiste una parola corrispondente anche in lingua nostrana: il differenziale -ma sappiamo come siamo fatti noi italiani, amiamo usare questi inglesismi invece che la nostra lingua madre così arcaica e ridondante-. E adesso, oltre a fluttuare a suo piacimento a seconda di come vengono dette -o non dette- le cose, è riuscito anche a mettersi in mezzo ai politici, diventando l'oggetto dei loro bisticci.
Un'escalation impressionante, da sconosciuto a onnipresente. "Monti si dimette", che penserà lo spread a riguardo? "Berlusconi torna in campo", che dici lo spread si arrabbierà? Sembra una sorta di grande fratello.
A quanto pare, comunque, lo spread raccoglie consensi. Contro chi lo ha denigrato arrivano critiche unanimi. Monti: "Lo spread è un fenomeno che va preso con freddezza, ma non per questo è da sottovalutare". Squinzi, Presidente di Confindustria: "Lo spread è importante perché impatta direttamente sul costo del nostro debito pubblico".
Ma non finisce qui. Berlusconi è impegnato a duellare su altri due fronti: con la Germania e con il PPE. Se Berlino, dopo che il Cavaliere ha dichiarato che lo spread è un'invenzione tedesca, lo avvisa di non usare la Germania per la propria campagna elettorale, anche il presidente del PPE Daul ed il capo della delegazione italiana del PdL Mauro hanno sentenziato che far cadere il governo Monti "è stato un grave errore".
di Sveva Biocca
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