martedì 11 dicembre 2012

Il gelo impera, ma la polemica Schittulli-emiliano è al calor bianco

Il freddo e il gelo sono caduti quasi di colpo sulla nostra regione e a Bari scoppia una rovente polemica fra il sindaco Michele Emiliano e il redivivo Francesco Schittulli, presidente di una Provincia data per morta e improvvisamente resuscitata. Al centro della tenzone, i caloriferi pressochè ovunque spenti nelle scuole superiori della città che, come si sa, sono di competenza e cura della Provincia stessa.
Emiliano ha iniziato attorno all'Immacolata a tenere banco sulla questione, sollecitato da diversi "post" di ragazzi (o loro genitori) preoccupati dal clima polare che si stava instaurando nelle classi, chiedendo più volte Schittulli a rispondergli ed eventualmente a intervenire concretamente. Emiliano è arrivato a dire che, ove il freddo avesse continuato a imperversare a causa dei radiatori spenti, i ragazzi avrebbero dovuto scioperare per protesta. L'oncologo prestato alla politica ha fatto però orecchio da mercante e solo nella mattinata di martedì ha indetto una conferenza stampa con grande schieramento di alleati e sodali di partito per dire sostanzialmente che, in effetti, in numerose scuole baresi ci sono problemi di riscaldamento.
Schittulli, sia pure a denti stretti, ha dovuto ammettere che la manutenzione, evidentemente, non è stata fatta a tempo debito (e cioè qualche giorno prima che aprano le scuole, a settembre e che in molti casi gli impianti hanno bisogno di interventi urgenti).
Un caso evidente di disorganizzazione e scarso tempismo che Schittulli e il suo vice Trifone Altieri hanno vanamente tentato di giustificare con i futuri tagli governativi o con clamorosi equivoci ("i tecnici sono andati e hanno trovato la scuola chiusa").
Sull'altro fronte, quello di Emiliano, resta da capire se un Sindaco, sia pur 2.0, sia pur ormai scafatissimo nell'uso del social network, possa legittimamente invitare allo sciopero gli studenti, convocandolo per giunta a botte di post e cinguettii.
Resta, soprattutto a disdoro di coloro che di fatto hanno impedito alle Province di defungere in pace, la consapevolezza di quanto possa essere inutile ormai un Ente che non riesce nemmeno a organizzare per tempo la manutenzione delle caldaie nelle scuole.
di Fortunata Dell'Orzo

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