"È rinviata a martedì 27 e mercoledì 28 novembre la seduta del Consiglio regionale già fissata per domani e il 21".
Uno scarno ed essenziale comunicato stampa del Consiglio Regionale della Puglia per dire, come è ovvio, che è slittato di una settimana la seduta che avrebbe dovuto tenersi quest'oggi e domani.
Motivo? Ufficialmente non è dato saperlo.
Però si sà che i punti all'ordine del giorno erano davvero importanti.
Innanzitutto sarebbe arrivata in aula, d'ufficio dopo i ritardi in Commissione, la proposta di legge di iniziativa popolare sulla parità di genere nella legge elettorale. Una legge che, più o meno velatamente, piace poco ai Consiglieri Regionali, di tutti i gruppi.
Piace poco perchè se venisse approvata significherebbe automaticamente meno posti nelle liste elettorali, dovendo fare forzatamente spazio ad esponenti femminili per permettere l'esercizio del doppio voto di genere.
E già ci saranno meno consiglieri da eleggere (e quindi meno posti in lista) vista la riduzione del numero degli eletti da 70 a 50.
Ma in fondo non è nemmeno questo il motivo principale del rinvio, almeno nelle nostre ipotesi (e considerando che non abbiamo avuto risposta dalla segreteria dell'ufficio di presidenza, contattato telefonicamente già nel pomeriggio di ieri e nuovamente questa mattina n.d.r.).
L'altro punto all'ordine del giorno erano (o meglio, avrebbero dovuto essere) le comunicazioni di Nichi Vendola in Consiglio regionale in merito all'avvicendamento ai vertici dell'Aqp tra Monteforte e Maselli.
"La Regione sapeva tutto" ha dichiarato l'ex amministratore unico dell'Acquedotto Pugliese, riferendosi alla questione del contratto del direttore generale, che ha portato Vendola all'avvicendamento.
C'era attesa per capire le motivazioni del Presidente della Giunta, ma bisognerà aspettare ancora una settimana.
Perchè?
La risposta sembra perfino banale. Domenica ci sono le primarie in tutt'Italia. E' logico quindi che Nichi ha troppe cose da fare per pensare a piccoli dettagli come, ad esempio, amministrare la Regione che lo ha eletto Presidente della Giunta, o giustificare di fronte all'organo politico elettivo che fa da contraltare del suo potere (almeno nella teoria) le scelte della sua amministrazione.
E volete che la Puglia sia più importante di un dibattito radiofonico o di un comizio in giro per le fabbriche di tutt'Italia? Oppure Vendola.
Ed ancora.
Oggi si sarebbe affrontata un'altra grana, legata alla questione degli ex dipendenti delle Ccr di Bari. La polemica nei giorni scorsi è scaturita sui metodi di assunzione spesso utilizzati dalla Regione Puglia nei propri bandi che non rispetterebbero gli accordi esistenti per il reintegro lavorativo degli ex dipendenti delle Case di Cura Riunite di Bari, ormai da troppo tempo in cassa integrazione a zero ore.
A parlare è il vicecapogruppo del Pdl Massimo Cassano. "Non è giusto che i pugliesi vivano con il punto interrogativo sul
futuro del governo regionale. Non è giusto rinviare, per motivi davvero
misteriosi, un consiglio regionale, proprio quando noi del Pdl eravamo
pronti a raccogliere le firme per presentare un ordine del giorno per
garantire un futuro migliore ai dipendenti delle ex Ccr e alle loro
famiglie".
Ancora una volta sono i cittadini più deboli a pagare per una politica in tutt'altre faccende occupate.
Ma cosa volete che sia... ci sono le primarie. Salta il turno e resta fermo un giro. Come nel gioco dell'oca.
di Roberto Mastrangelo
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