Per
fortuna è tornato James Bond. Per fortuna perché forse, guardando le sue
imprese eroiche, noi giovani saremo un po’ meno “choosy”. Per fortuna, perché i
nostri politici, osservando l’impegno che l’agente dedica per proteggere Sua
Maestà, prenderanno esempio e faranno altrettanto nei confronti dei loro cittadini.
Ironie
a parte, ci servirebbe davvero un James Bond simpatizzante per la causa
europea.
Grecia,
Spagna, Italia, loro, come sempre, al centro delle principali notizie sul campo
del vecchio continente.
Partiamo
proprio dallo stato ellenico. Il governo e la troika di creditori
internazionali -Ue, Bce e Fmi- sono riusciti a stabilire l'accordo sul nuovo
pacchetto di misure di austerità da 13,5 miliardi grazie al quale Atene potrà
ricevere una nuova, vitale tranche di aiuti. Ma Fotis Kouvelis, leader di
Sinistra Democratica, accetterà l'accordo? Ancora non si sa ed anche Simon
O’Connor, commissario UE agli affari monetari ed economici, ha dichiarato:
“Sono stati fatti progressi ma il negoziato non è ancora chiuso”.
Spagna.
Rieccoci con lo spread che supera i 400 punti proprio quando Moody’s, l’agenzia
internazionale di valutazione del credito, declassa cinque regioni spagnole tra
le quali anche la “ricca” Catalogna. Ma la questione “caliente” è la bozza di bilancio elaborata dal governo dei
popolari di Mariano Rajoy. La manovra,
secondo il ministro dell’economia Cristobal Montoro, prevede misure che
porteranno all’uscita dalla crisi entro il 2013, grazie alla creazione di nuovi
posti di lavoro. Bruxelles si è complimentata ma i socialisti e i madrileni la
pensano diversamente. I primi parlano di “menzogne” mentre i secondi, in
migliaia, protestano davanti al
Parlamento per diverse ore.
Italia.
Per poco non vince il primato del debito pubblico più alto d’Europa che,
secondo i dati Eurostat, è al 123,7% , percentuale di poco maggiore rispetto al
picco del ’95. Ma se volessimo scoprire quale opinione si stanno facendo gli
altri paese europei su quanto accade nel bel paese? Tralasciando la questione
delle elezioni e più in generale di un sistema elettorale sempre mutante che
all’estero, sui libri di testo, viene definito come ancora “in
transizione”, quanto a proposito del
nostro sistema giudiziario? L’Europa ed il mondo ci hanno derisi. A seguito
delle condanne al giornalista Sallusti ed ai membri della Commissione Alti
Rischi per il terremoto abruzzese, giornali come il Times, Le Monde e The Guardian hanno parlato
di “decisone impensabile in un paese civile”, “precendete pericoloso”, “corte
medievale”. Possiamo continuare così?
di Sveva Biocca
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