In questi mesi di interregno, mentre solo i sempliciotti e i meloni hanno continuato a credere che il Pdl avrebbe potuto davvero aprirsi alle primarie, Raffaele Fitto deve aver riflettuto a lungo sul suo futuro politico. Da democristiano doc, deve aver pensato alla propria perennità a prescindere, al proprio essere sempre e comunque al "centro" di qualsiasi ipotesi, di qualsiasi alleanza.
Tacendo e aspettando, si è tenuto aperte tutte le strade, compresa quella più probabile: passare all'UDC, che poi sostanzialmente è un ritorno a quell'ala della ex portaerei democristiana da cui sostanzialmente proviene, come buona parte dei suoi boys e (pochissime) girls che lo assediavano a codazzo brillantinato ai tempi della presidenza della Puglia.
Fitto ha comunque in frigorifero quello che resta della sua Puglia prima di tutto, il famoso partito che candidò un paio di escort, non avendo di meglio per evitare le multe a chi non inseriva donne in lista. Isolato dalla dispersione generale in cui è piombato il PDL pugliese, incomprensibili le sue profferte a Formigoni, senza riscontri le voci che lo vorrebbero riavvicinarsi alla sua eterna avversaria Adriana Poli Bortone, può forse contare ancora solo sulla benevolenza che da sempre gli dimostra Gianni Letta, mentre ormai sembra puro e lontano ricordo quel suo sentirsi chiamare "protesi" dal Cavaliere.
Berlusconi gli ha preferito il più docile Alfano che però non ha neanche un grammo dell'acume politico e dell'allure istituzionale di Raffaele, che sta fra l'altro uscendo benissimo dalle varie vicissitudini giudiziarie in cui era impaniato.
In questo strano centro destra italiano, in cui i migliori non hanno credito e i peggiori sono giudicati fedeli e perciò tenuti in maggior considerazione, Raffaele sarebbe una risorsa straordinaria. Intanto il suo silenzio impenetrabile lo tiene in gioco su tutti i tavoli, mentre l'altro golden boy, l'ex missino Sergio Silvestris, eurodeputato, pagherà insieme a Quagliariello, l'improrvvido appoggio fornito al povero Angelino Alfano.
Non si conoscono dichiarazioni di Fitto circoa il tema ormai svaporato delle primarie nel PDL: un punto a suo favore rispetto ai rapporti con Silvio, cui la Puglia, almeno al Senato, potrebbe ancora servire.
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