Ancora
un riconoscimento a livello internazionale per l’Università di Bari che
continua a segnalarsi al vertice della ricerca in Italia, e non solo.
Il prossimo
1° ottobre 2012, alle ore 17:00, i componenti del gruppo di ricerca del
Dipartimento di Chimica dell’Università di Bari, composto dai due professori
Riccardo d’Agostino e Pietro Favia e dai dott. Rosa Dimundo,
Fabio Palumbo ed Eloisa Sardella, vincitori del primo premio nazionale degli
Stati Generali dell’Europa del Sud ItaliaCamp, tenutosi a Catanzaro, saranno
ricevuti a Palazzo Chigi dal Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio,
Antonio Catricalà.
All’incontro
parteciperanno i rappresentanti di aziende, enti e istituzioni indicati dai
Presidenti delle sette regioni del Sud coinvolte, potenziali partner per la
realizzazione delle idee vincitrici.
Il
progetto vincitore del primo premio, Nautic-Air, si basa su una
semplice tecnologia al plasma che rende super-idrorepellenti le superfici di
svariati materiali. Quando un oggetto super-idrorepellente è immerso in acqua,
completamente o per una parte, e si muove in essa, l’aria intrappolata tra la
superficie e il mezzo acquoso riduce la resistenza al moto e permette al corpo
di percorrere distanze più lunghe a parità di energia fornite. L’idea propone,
quindi, di sfruttare suddetta proprietà delle superfici e la tecnologia utile a
realizzarla, al fine di ottenere un sensibile risparmio energetico nei
trasporti marittimi e un sensibile aumento di velocità per le imbarcazioni da
regata. Con uno scale-up del processo si potranno nano-strutturare pellicole di
grandi dimensioni con cui rivestire la carena delle imbarcazioni e ridurne così
l’attrito con l’acqua.
Nel
corso della cerimonia di Catanzaro è stata conferita la menzione speciale al
progetto Plasma 3D che ha come obiettivo la realizzazione di
materiali tridimensionali biodegradabili multifunzionali per la rigenerazione
di tessuti organici danneggiati, associando ai vantaggi dell’ingegneria
tissutale (es. realizzazione di nuovo tessuto partendo da cellule
prelevate dal paziente ospite e coltivate su supporti tridimensionali
biodegradabili da impianto) gli indiscussi vantaggi di lavorare con la
tecnologia al plasma (basso impatto ambientale, possibilità di conferire ai materiali
proprietà peculiari, costi ridotti di produzione).
di Vincenzo Matano
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