Un momento del dibattito di sabato 22 settembre |
Rinnovamento
della politica e delle sue rappresentanze, difesa della legalità e dell’etica
pubblica, ripresa del senso civico. Sono stati i tre argomenti chiave della
seconda Festa Provinciale di Futuro e Libertà, svoltasi venerdì e sabato scorsi
nell’isola pedonale di piazza Cesare Battisti a Foggia. A parte i momenti di
svago e intrattenimento curati da Alleanza Sportiva Italiana, il cuore della
festa è stato rappresentato dai dibattiti, animato non solo da esponenti di
spicco della politica nazionale, da Italo Bocchino a Salvatore Tatarella, ma
anche e soprattutto da semplici cittadini.
Non
casualmente, la Festa è stata aperta dai
giovani di Generazione Futuro, che con Francesco Lasalvia hanno promosso un
dibattito a più voci con il presidente del Forum Giovani Paolo Delli Carri, il
presidente del Consiglio degli Studenti dell’Università Vincenzo Padalino e il
vicepresidente della Consulta Studentesca Marco Buccarella.
È
seguito il dibattito su “Legalità e sviluppo – basta chiacchiere”, nel quale,
moderati dal giornalista Filippo Santigliano, hanno discusso il coordinatore
provinciale di Fli Fabrizio Tatarella, il segretario provinciale della Cisl
Domenico Di Conza, il Rettore dell’Università di Foggia Giuliano Volpe e il
leader del Movimento La Cicogna Franco Metta. I lavori sono stati conclusi dal
vice coordinatore nazionale di Fli Italo Bocchino.
Sabato
incontro-dibattito condotto da Enrico Ciccarelli su “La città che vogliamo”,
con la partecipazione del consigliere provinciale Emilio Gaeta, del
coordinatore cittadino di Fli Umberto Candela, del commissario dell’Ipab
“Scillitani” Roberto Iuliani, dello studente universitario Guido Di Toro, degli
esponenti dell’associazionismo Filippo Fedele, Alberto Mangano e Nico
Palatella, e di padre Walter Arrigoni monaco lombardo che ha trascorso a Foggia
oltre vent’anni. La discussione, ricca e
partecipata, è stata conclusa dall’europarlamentare Salvatore Tatarella,
presidente dell’Assemblea Nazionale di Fli.
“Penso
che la nostra festa sia stata indicativa” dice Umberto Candela “del nuovo
rapporto che Fli vuole stabilire con i cittadini. Un rapporto nutrito di
rispetto, di dialogo, di partecipazione, che vuole favorire quello scatto
d’orgoglio e di consapevolezza di cui una città martoriata come Foggia ha
bisogno.”
“Abbiamo
voluto” sottolinea Fabrizio Tatarella “che il palco delle nostre discussioni
avesse come sfondo il Teatro Giordano, autentico simbolo della bellezza, della
nobiltà, ma anche dell’incuria e del degrado di Foggia. L’appuntamento foggiano
è stato l’ennesima dimostrazione che Fli è l’unica forza politica che non teme,
ed anzi promuove l’incontro con i cittadini.”
Nel
corso della due giorni è proseguita la raccolta delle firme per le petizioni
nazionali di Fli volte ad impedire l’elezione di persone condannate per
corruzione.
di Annalisa Tatarella
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