giovedì 6 settembre 2012

Crepe nel tetto del PE, un segnale? La Merkel appoggia il sud Europa, ma fino ad un certo punto

La sede del Parlamento Europeo

Notizia Ansa del 3 settembre scorso: “ Crepe nel tetto, chiuso emiciclo del Parlamento Europeo”. Possibile che la stabilità dell’Unione Europea sia precaria perfino tra le mura che la simboleggiano?
Nel frattempo la Merkel beve birra e da lezioni di europeismo ai “falchi” del suo partito durante la festa popolare di Gillamoos. Il suo discorso si sofferma in particolar modo sulla difesa della moneta unica e del sud Europa ed infatti, sempre a proposito dei paesi deboli dell’Eurozona, conclude affermando: “hanno meritato la nostra solidarietà”.  Bene, ma perché tutelare la moneta unica se la stessa Cancelliera continua a dire di no ad un acquisto illimitato dei bond e se sempre lei pochi giorni fa ha sollecitato "a ponderare bene le parole perché quando si parla di Atene c’è molto in gioco”? Qualcosa non torna ed inoltre all’interno del suo partito sono in molti a vedere la Grecia fuori dall’Euro entro nel 2013.
Le altre due “nazioni guida”  non restano ferme a guardare ed infatti si è parlato di “entusiasmante sinergia” a seguito dell’ incontro Monti-Hollande. Primo obiettivo di questi ultimi  è quello di creare una reale intesa di vedute a proposito della difesa dell’Euro,  della risoluzione della situazione greca, dell’unione bancaria e del miglioramento di quella economica e monetaria. Argomenti sentiti ormai molte volte, ma, se davvero si riuscisse a creare una concreta armonia tra questi due Stati, forse la situazione potrebbe davvero smuoversi. Entrambi i leader, infine, si sono dichiarati forti sostenitori del prossimo incontro tra Francia ed Italia che riguarderà il completamento della Torino-Lione . Quest’ultima “è indispensabile”, ha affermato il premier Monti, lanciando un chiaro messaggio ai no TAV che proprio in quelle ore stavano assalendo la cattedrale di Susa.
Infine lo spread, l’onnipresente.  Oltre a Mario Monti, ormai anche Bankitalia attribuisce la causa di un differenziale così alto a “fenomeni di contagio” e gli economisti affermano che l’Italia meriterebbe di stare a quota 200. Vi ringraziamo, ma lo spread è a più del doppio e la situazione, di fatto, non sembra migliorare.
Cari eurodeputati, perché non approfittare della temporanea chiusura “dell’aula” per fare “compiti a casa”?

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