Sette immigrati risultano ancora dispersi nel canale d'Otranto dopo che la loro piccola imbarcazione è naufragata alle prime luci dell'alba di oggi in un tratto di mare a circa sei miglia dalla costa salentina, tra Santa Maria di Leuca e Torre Vado.
Sul posto sono immediatamente sopraggiunti mezzi della guardia costiera, della polizia e della guardia di finanza, sia per soccorrere i superstiti a bordo del relitto che impegnati nella ricerca delle altre sette persone, stando al racconto dei sopravvissuti, di cui non si hanno notizie e che si trovavano a bordo dell'imbarcazione.
L'allarme è scattato alle 6.30 da una barca a vela che faceva rotta nel tratto di mare adiacente la costa di Santa Maria di Leuca. Quattro uomini sono stati ritrovati in acqua: due libici, un afghano e un tunisino, tutti con un principio di assideramento, e sono stati tratti in salvo e condotti nell'ospedale di Tricase per le cure del caso.
Dai racconti dei sopravvissuti, gli investigatori hanno ricostruito il drammatico viaggio della speranza dei quattro uomini. Partiti dal Nord africa, probabilmente a bordo di una nave più grande, gli uomini sarebbero stati trasbordati sul piccolo natante a motore una volta giunti al limite delle acque territoriali italiane.
"Mentre passano le ore diminuiscono le speranze di trovare in mare persone ancora vive, ma le possibilità, per quanto remote, esistono e noi continueremo a cercare finché le condizioni di visibilità ce lo consentiranno".
Così l’ammiraglio Giovanni De Tullio, comandante della Direzione marittima della Puglia e Basilicata, segue e coordina da Bari le operazioni di ricerca dei dispersi. "C'è un dispositivo imponente, con mezzi dotati di sofisticate tecnologie nel tentativo di trovare i superstiti. "Le operazioni sono in corso su un’area molto vasta ma il coordinamento tra le forze in campo ci consente di monitorare tutto con attenzione. Dalla nostra base di Catania è decollato anche un altro aereo, che si alternerà nelle ricerche con quelli della guardia di finanza e della marina militare".
Appare, in ogni modo, improbabile che i naufraghi abbiano potuto raggiungere la costa a nuovo, o che abbiano potuto resistere in acqua, considerando la temperatura dell'acqua e le ore trascorse dal naufragio.
Immediata è giunta la solidarietà del mondo politico regionale, insieme al ringraziamento per il lavoro che le forze dell'ordine stanno ancora svolgendo in queste ore. “Questa volta la tragedia del mare non è lontana da noi: è avvenuto nelle nostre acque”, ad appena cinque miglia dal Capo di Leuca, il naufragio che ha coinvolto 11 immigrati, sette dei quali risultano dispersi. “La Puglia segue con apprensione le ricerche ed assiste con sgomento all’ennesimo triste episodio dell’immigrazione clandestina”, sono le parole del presidente del Consiglio regionale pugliese Onofrio Introna, che esprime il dolore dell’Assemblea.
“Torna tragicamente d’attualità un dramma che altre urgenze hanno solo nascosto ma non cancellato: l'immigrazione torna a rivelarsi un’emergenza di fronte alla quale scontiamo la mancanza di una politica d'insieme europea”.
Immediata è giunta la solidarietà del mondo politico regionale, insieme al ringraziamento per il lavoro che le forze dell'ordine stanno ancora svolgendo in queste ore. “Questa volta la tragedia del mare non è lontana da noi: è avvenuto nelle nostre acque”, ad appena cinque miglia dal Capo di Leuca, il naufragio che ha coinvolto 11 immigrati, sette dei quali risultano dispersi. “La Puglia segue con apprensione le ricerche ed assiste con sgomento all’ennesimo triste episodio dell’immigrazione clandestina”, sono le parole del presidente del Consiglio regionale pugliese Onofrio Introna, che esprime il dolore dell’Assemblea.
“Torna tragicamente d’attualità un dramma che altre urgenze hanno solo nascosto ma non cancellato: l'immigrazione torna a rivelarsi un’emergenza di fronte alla quale scontiamo la mancanza di una politica d'insieme europea”.
“Dimenticando l’esodo dei profughi tunisini del 2011 e le scene di Manduria, l’Europa ha ignorato un segnale d’allarme che ora si ripropone in tutta la sua dolorosa evidenza. Un anno sembra trascorso invano, senza un solo passo avanti per la comprensione del problema”.
Secondo Introna, occorre aiutare i paesi d'origine dei migranti per favorirne lo sviluppo. “È la povertà a spingere verso il nostro continente ed è una spinta irresistibile. Non può essere un problema solo della Puglia, che pure lo conosce bene e che ha imparato a gestire con il doveroso rispetto per la vita delle persone. Non è nemmeno solo dell'Italia: l’Europa deve farsi carico di una migrazione epocale che non va affrontata col filo spinato ma con le risorse del bene, sull’esempio dei pugliesi: accoglienza, sensibilità, solidarietà”.
Così, invece, la nota congiunta del Presidente de La Puglia per Vendola, Angelo Disabato e di Sinistra ecologia e libertà, Michele Losappio.
“Il cordoglio di una tragedia annunciata siamo costretti ad esprimere oggi ai migranti vittime del naufragio del Canale d’Otranto. La nostra solidarietà va a tutti i dispersi che in questo momento stanno lottando contro la morte affinché siano presto trovati e portati in salvo. I soccorsi e tutte le risorse umane ed istituzionali che si stanno spiegando in queste ore nell’accoglienza dei superstiti confermano la vocazione naturale della Puglia alla solidarietà e all’accoglienza dei più deboli. Ma non basta. Sono diventati quanto mai necessari interventi di politiche migratorie e legislativi nazionali rivolti all’inclusione verso i flussi migratori.
Solo un’audace emancipazione delle nostre politiche e di quelle europee che siano in grado di riconoscere la sofferenza umana, la dignità e i diritti schiacciati dei migranti potrebbero fermare questo perpetuarsi di stragi di esseri umani”.
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