lunedì 10 dicembre 2012

Bicentenario della Bari Nuova: festeggiamenti "spartani"

Il 25 aprile del 1813 Gioacchino Murat, che in nome e per conto di Napoleone Bonaparte governava il meridione italiano, posò la prima pietra della nuova città di Bari, in quello che oggi è l'angolo fra Corso Cavour e Corso Vittorio Emanuele II.


La leggenda narra che gettasse un suo prezioso anello nello scavo appena aperto e prima che il simbolico buco fosse chiuso dall'altrettanto simbolico blocco di pietra squadrato. Nessuno scavo successivo ha mai portato alla luce questo misterioso anello e si teme che qualche concittadino più cinico e meno rispettoso degli altri abbia pensato che a lasciarlo là sotto sarebbe stato un imperdonabile spreco.

La bella forma squadrata e ad angoli retti, come Torino o Barcellona, è da sempre icona di questa parte della città da cui si sarebbero originate tutte le altre, comprese le periferie deprimenti tipo Enziteto o Catino, vanamente ribattezzate con nomi di santi (San Pio o Santa Rita) quasi a esorcizzare degrado e squallore che, nonostante gli sforzi, ancora vi imperano.

In vista di questo appuntamento importante per una città che soffre sostanzialmente di memoria corta per non dire proprio di amnesia anterograda, l'amministrazione comunale in collaborazione con un lungo elenco di associazioni culturali cittadine guidate da "Il Murattiano" ha organizzato una serie di eventi che dal 12 dicembre 2012 al luglio del 2013 scandiranno il bicentenario soprattutto con conferenze, incontri, manifestazioni socio-culturali.

L'elenco è visibile sul sito del Murattiano ed è passibile di integrazioni e accrescimenti vari, come ha precisato quasi all'inizio del suo intervento il presidente Franco Neglia. Della squadra per ora fanno parte l'Autorità portuale, la Camera di Commercio (che farà anche da sede operativa) l'Ateneo e il Politecnico di Bari, l'Istituto Agronomico del Mediterraneo, l'istituto d'arte (che ha disegnato il logo delle manifestazioni). l'Accademia di Belle Arti e numerose associazioni culturali e civiche del territorio.
Prevista anche una maratona, proprio il 25 aprile del 2013. Insomma: un programma vario ma sostanzialmente povero e austero, tutto fatto in casa e basato sul volontariato pressochè assoluto. La mancanza di una programmazione e dunque di una visione culturale complessiva in questo caso è più che evidente. Il Petruzzelli, tanto per dire, collabora ospitando il 12 dicembre, giorno del primo evento, una lectio magistralis su Bari di Nicola Martinelli, docente del Politecnico.

Non pervenuto il Conservatorio Niccolò Piccinni, almeno per ora, che pure qualcosa da dire su Bari e la sua storia l'avrebbe. Presenza molto stitica, se ci consentite l'aggettivo, anche da parte del resto delle municipalità: il Murattiano, per esempio, ha mandato l'esangue e sconosciuta consigliera Impedovo. Il presidente, Mario Ferorelli, era forse impegnato a fare la statuina in qualche triste presepe prenatalizio e pre-elettorale.

Nessun commento:

Posta un commento