Sciopero, questa sembra essere l’unica attività che unisce il popolo europeo. Sciopero a Madrid, ad Atene, a Roma ed allora “sciopero europeo”. Come al solito questi i tre paesi nei quali il sentimento anti-austerity ha coinvolto un numero ampio di partecipanti ed al tempo stesso di forze dell’ordine. Spagna, 32 arresti e 12 feriti. Grecia, un morto e quattro feriti. Italia, 16 feriti ed oltre 140 identificati nella sola capitale. Ma non solo. Piccoli scioperi sono “arrivati” anche in Belgio, Francia e Portogallo. Ma è davvero possibile che il sentimento europeo si possa manifestare solamente in una coordinazione nell’organizzazione di un grande sciopero sovrannazionale che vada contro l’austerità imposta dai governi?
Ormai la crisi non è più “roba da PIIGS”, non è più confinata in quei paesi che non riescono a stare al passo con il grande reich economico tedesco, ma è dilagata.
Il Presidente francese François Hollande, in conferenza stampa a Parigi, ha fatto il punto sulla crisi che “morde” tutto il vecchio continente e, concentrandosi sul suo paese, ha parlato di una situazione assolutamente seria: “il debito pubblico supera il 90% del Pil, la disoccupazione è in aumento costante da 17 mesi, la crescita è stagnante da due anni, e stiamo perdendo produttività. La Francia è al 17esimo posto nella classifica industriale europea". La sua vera battaglia di lungo periodo, ha dichiarato, sarà quella di diminuire la disoccupazione. All’ultimo lancia anche una stoccata nei confronti di alcuni economisti tedeschi che proprio in questi giorni criticano la situazione economica francese: “nessuno dà lezioni a nessuno, né sul rigore, né sulla solidarietà. Oggi Francia e Germania, e la Francia più della Germania, devono dar prova di serietà e di competitività”.
Lo stesso fronte tedesco non può più nascondersi dietro al suo modello esemplare di produttività privo di intoppi. Anche il numero uno dell’Eurotower, Mario Draghi, ha parlato di crisi che si è inevitabilmente infiltrata anche nell’economia tedesca. Proprio in questi giorni, sempre il Presidente della BCE, ha annunciato una seconda generazione di banconote che debutteranno verso la metà del 2013. La nuova serie, denominata “Europa”, riporta nella filigrana e nell’ologramma il ritratto di Europa, figura della mitologia greca da cui il nostro continente prende il nome. Nuova moneta, nuovo inizio?
Attualizzando e cambiando l’oggetto della storica frase di D’Azeglio potremmo dire: “Abbiamo fatto l’Europa, adesso facciamo gli europei”
di Sveva Biocca
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