Soltanto un problema di deleghe? O sullo sfondo l'amarezza di non poter concorrere alle primarie per la determinazione delle liste del PD alle prossime elezioni politiche di febbraio?
Di fatto nel Partito Democratico pugliese i mal di pancia si moltiplicano, e non è soltanto una conseguenza dei pranzi natalizi.
Hanno scelto la strada dell'autosospensione dal Gruppo Consiliare in Regione Puglia (ma non dal PD, nè dall'attività politica) Fabiano Amati, Ruggiero Mennea e Donato Pentassuglia, che nel corso di una conferenza stampa hanno spiegato i motivi della loro decisione.
Fabiano Amati |
Hanno scelto la strada dell'autosospensione dal Gruppo Consiliare in Regione Puglia (ma non dal PD, nè dall'attività politica) Fabiano Amati, Ruggiero Mennea e Donato Pentassuglia, che nel corso di una conferenza stampa hanno spiegato i motivi della loro decisione.
"Chiediamo al segretario Bersani di
spiegarci con urgenza le motivazioni che hanno determinato la
concessione di 5 deroghe a fronte di 11 richieste. In attesa di ricevere
una risposta, che speriamo arrivi quanto prima, da oggi ci consideriamo
auto sospesi dal gruppo consiliare in Regione, perché l'unica cosa che
possediamo è il voto democraticamente ricevuto dai cittadini.
Continueremo a svolgere la nostra attività di iscritti al PD per il
rispetto che dobbiamo ai nostri elettori, che in numero di diverse
migliaia ci hanno "preferito" (scrivendo il nostro nome) nelle liste del
partito, nonché per quello che nutriamo nei confronti di tanti iscritti
al partito che seguono con attenzione la nostra attività di
amministratori pubblici e con la volontà di lavorare per accompagnare
alla porta del PD chiunque, per misere furbizie, concorre a disintegrare
la nostra comune intuizione."
Lo hanno dichiarato nel corso di una conferenza stampa i consiglieri regionali Fabiano
Amati, Ruggiero Mennea e Donato Pentassuglia, che hanno scritto una
lettera al segretario del Partito Democratico Pierluigi Bersani, con
riferimento ai criteri utilizzati per la scelta dei candidati alle
primarie dei parlamentari del PD.
"Abbiamo convocato questa
conferenza stampa - ha detto Amati - non perché mossi da rancore o
amarezza, ma perché abbiamo avvertito la sensazione che nel nostro
partito il sistema funzioni violando le stesse regole che ci si è dati.
Donato Pentassuglia |
Il fatto è semplice: come
sapete, ci era stato chiesto di presentare richiesta di deroga per
i consiglieri regionali e per i sindaci per poter partecipare alle
elezioni primarie per la scelta dei parlamentari del PD e per sottoporsi
quindi al voto dei cittadini. L'obiettivo credevamo fosse quello di
mettere in campo una squadra che potesse far transitare sul partito il
consenso elettorale e per questo, ci è stato addirittura chiesto di
aggiungere il curriculum, cosa che tra l'altro ci ha fatto piacere,
avendo noi studiato e svolgendo tutt'ora un'attività professionale.
Sollecitati dunque, abbiamo
presentato la richiesta di deroga e inizialmente la commissione
nazionale pare ne abbia licenziate solo due per poi, per fasi
progressive, attraverso la riapertura dei verbali, concedendone altre
tre.
Ciò che è evidente in questa
circostanza, è che non esiste un criterio perché non conosciamo le
motivazioni che hanno portato alla scelta dell'uno piuttosto che
dell'altro candidato. Mi viene da dire che i criteri scelti si impallino
e auto impallino reciprocamente.
A noi pare che non vi sia un
criterio obiettivo e questa questione crediamo sia giusto che venga
segnalata, perché ci sembra che i vizi umani stiano sovrastando le
migliori delle intenzioni, tant'è che siamo stati capaci di organizzare
le primarie "al Porcellum", con il chiaro tentativo di orientare il
risultato finale.
Questa questione attiene
naturalmente alla prospettiva politica; per noi questa è una "prova
d'orchestra", citando un vecchio film di Federico Fellini; restando
nella metafora, c'è insomma la necessità di far abbattere sul PD una
"grande sfera" che travolga e distrugga i muri, giustiziando le menzogne
perché la politica non può essere fatta con la menzogna. In tempi in
cui altre proposte politiche si susseguono sulla scena nazionale, il
Partito democratico ha più che mai bisogno di un atto di verità e di
chiarezza.
Ruggiero Mennea |
Conoscere le motivazioni delle scelte ripristina un rapporto di fiducia nei confronti dell'elettorato.
Abbiamo dunque convocato i
mezzi di informazione per segnalare una grave mancanza di verità, il
ricorso alle furbizie e alle trame, contrarie alle logiche democratiche e
ad 'un'orchestra che compone una sinfonia dotata di armonia'.
Sapere la verità un questo momento ci offrirebbe la possibilità di combattere quantomeno su un campo conosciuto".
A noi sembra, in ogni caso, per lo meno poco efficace la scelta dei tempi con cui questa posizione è stata assunta dai tre consiglieri regionali (Fabiano Amati è anche Assessore alle Opere Pubbliche ed alla Protezione Civile). A due giorni dalle primarie, troppo tardi per poter avere una qualsivoglia efficacia (la risposta di Bersani non arriverà mai, se mai arriverà, in tempo).
Così come ci sembra indice di un mal di pancia che sottende anche altro. Che siano i prodromi di un movimento "collaterale" del PD che potrebbe trovare il suo spazio alle prossime elezioni regionali? D'altronde, i posti in Regione saranno 20 di meno. I tre consiglieri "coprono" tre provincie diverse (Bari, Bat e Taranto)... che ci sia qualche trattativa"emilianesca" in corso? Non sarebbe il primo consigliere regionale che, di riffa o di raffa, prende distanza dal PD per poi approdare dalle parti del sindaco di Bari.
Ma queste sono soltanto ipotesi da fantapolitica. Staremo a vedere.
A noi sembra, in ogni caso, per lo meno poco efficace la scelta dei tempi con cui questa posizione è stata assunta dai tre consiglieri regionali (Fabiano Amati è anche Assessore alle Opere Pubbliche ed alla Protezione Civile). A due giorni dalle primarie, troppo tardi per poter avere una qualsivoglia efficacia (la risposta di Bersani non arriverà mai, se mai arriverà, in tempo).
Così come ci sembra indice di un mal di pancia che sottende anche altro. Che siano i prodromi di un movimento "collaterale" del PD che potrebbe trovare il suo spazio alle prossime elezioni regionali? D'altronde, i posti in Regione saranno 20 di meno. I tre consiglieri "coprono" tre provincie diverse (Bari, Bat e Taranto)... che ci sia qualche trattativa"emilianesca" in corso? Non sarebbe il primo consigliere regionale che, di riffa o di raffa, prende distanza dal PD per poi approdare dalle parti del sindaco di Bari.
Ma queste sono soltanto ipotesi da fantapolitica. Staremo a vedere.
di Roberto Mastrangelo
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