La manifestazione antiracket a Foggia |
Sono ormai decine le bombe fatte esplodere a Foggia davanti a negozi o ristoranti, in poco più di un anno. Una precisa strategia del terrore gestita da qualche organizzazione criminale pericolosa e decisa a tutto e sulla quale insistono le indagini di magistrati e forze dell'ordine. L'ultimo attentato a Foggia, davanti a un negozio di abbigliamento, è stato seguito da un'altra esplosione a San Severo che, nella notte, ha solo provocato danni materiali fra la notte di domenica e lunedì.
Un clima sempre più difficile al quale però non sembra corrispondere, da parte della cittadinanza, se non una tiepida reazione, sostenuta soprattutto dalle storiche associazioni antimafia come "Libera".
Una recente manifestazione di protesta è stata animata da poco più di trecento persone, con numerosi commercianti che non hanno nemmeno abbassato le saracinesche al passaggio del piccolo corteo. E a proposito di questa situazione che diventa sempre più pericolosa Dino Marino, presidente della Commissione sanità e consigliere regionale del Partito democratico ha di recente dichiarato:
"Sono molto preoccupato per il clima che si respira a Foggia e San Severo dove si registrano preoccupanti episodi intimidatori ai danni di commercianti (...).
Agli organi competenti chiedo di alzare il livello di guardia e di coordinare, in questo periodo pre-natalizio, lo sforzo delle forze dell’ordine - ad iniziare dai vigili urbani - che devono avere come priorità questo obiettivo.
Ci sono due questioni su cui concentrare le azioni di tutela: la prima riguarda la sicurezza dei cittadini; la seconda consiste nel non vanificare il lavoro di tanti commercianti e artigiani che già pagano pesantemente i costi della crisi e devono essere difesi dalle minacce della malavita".
Ma le forze dell'Ordine e i magistrati si augurano anche che la popolazione stessa, vittima di tanta violenza, senta la necessità e il dovere di collaborare di più per assicurare alla giustizia questa malavita così pericolosa.
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